DOTY

"Spiaggia Sporca di Sangue /Sporchi di violenza"


 
 Scrive una lettrice: Non capisco, ci dicono che abbiamo pregiudizi verso di loro. Lui in jeans e maglietta, disinvolto, la moglie con il chador;  lei e i figli non parlano ma lo hanno denunciato per percosse. Uno è stato affidato a una comunità per minori ma scappa, così il padre lo mette su un aereo e lo rispedisce in Nord Africa. Finito il Ramadan torneranno anche loro. Un uomo indagato per violenza tiene e dispone dei passaporti dei familiari e puo' andarsene via indisturbato. La moglie continua a tacere sennò lui l'ammazza.  Un quadro. Come mi fosse davanti. Più che avere pregiudizi è lecito non condividere la loro cultura patriarcale e violenta . Difficile è far "crescere" queste società. Noi ce ne siamo liberate da poco più di 60 anni.  Dal diritto al voto, alle reazioni ai delitti di onore e ai matrimoni riparatori, alla migrazione universitaria degli anni 60, l'emancipazione nel lavoro, pietra miliari che hanno rappresentato l'evoluzione di genere. Si guardava al femminismo d'oltreoceano, se ne riflettevano le ragioni in Italia, si diffondeva l'autocoscienza femminista. La società diventava civile.Per contro apprendiamo che Il Califfato ordina di spargere sangue, E' chiesta la vita di chi non sa il Corano. Che nessun occidentale è innocente. Quali forze restano, oltre la sopportazione cristiana, un ragionevole pacifismo, la lotta al terrorismo. Parlo da donna qualunque.Nove forse 10 italiani sono rimasti uccisi a Dacca, il fil rouge di sangue trama ovunque, momenti oscuri per l'Occidente e la sua libertà, non esattamente pregiudizi.  la spiaggia di Doty