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Outlet Italia: Pirelli alla Cina, Pininfarina all'India

Post n°60 pubblicato il 25 Marzo 2015 da ilmiviso
 

L'Italia un Outlet? Va bene che con l'euro pari al dollaro e il ribasso del petrolio  arriverà fluidità in Italia ma siccome non abbiamo i capitali per la nostra industria   intanto ci siamo venduti anche la Pirelli alla Cina.  - "Ma un minimo di fisiologicità italiana  ce la vogliamo tenere? O vogliamo morire. (On. Pier Luigi Bersani a Ballarò) "

Tronchetti Provera conferma di cedere la maggioranza delle quote di controllo a un gruppo internazionale la ChemChina anche se la ricerca di nuovi partner non è nuova alla Pirelli. La holding che controlla la Pirelli è per metà russa, il colosso petrolifero russo Rosneft, di Igor Sechin, un ex agente del Kgb  della cerchia stretta di Putin, l'altra metà italiana con Tronchera e le banche Sanpaolo e Unicredit (fonte l'Espresso)

Ma attorno al titolo Pirelli che valeva poco più di 12 euro a gennaio e sfiora oggi i 15 euro c'è aria di speculazione e la Consob ha detto di aver avviato un'indagine.

L'Internalizzazione dell'Italia procede senza sosta, un vero e proprio Outlet dove comprare di tutto. Un lungo elenco di aziende  e colossi industriali che un tempo erano il vanto del nostro paese, acquistati da multinazionali straniere. Ultima l'Indesit a Whirpool. Anche il gruppo italiano di design automobilistico PininFarina sta suscitando l'interesse dell'indiana Mahindra&Mahindra.

Cosa è rimasto di italiano? ecco cosa ci siamo già venduti e solo qualche volta ricomprati

L'Algida, la Sorbetteria Ranieri, Riso Flora, Bertolli e l’azienda di confetture Santa Rosa comprate da Unilever.

Negroni, Simmenthal, Gruppo Fini, Splendid, Saiwa acquisite dalla Kraft Foods e
Fattorie Osella, Invernizzi, rivendute alla francese Lactalis che acciuffa anche Galbani  rivenduta da Bsn-Gervais-Danone.

Bsn-Gervais-Danone acciuffa il marchio Agnesi i marchi Sangemini, Ferrarelle, Fabia, Boario, Fonte di Nepi. Il gruppo delle acque torna però all’italiana Italacqua.

Sperlari Saila, Dietorelle, Dietor e Galatine sono controllate dagli Olandesi

Star e i marchi Pummarò, Sogni d’oro, GranRagù Star, Orzo Bimbo, Risochef, Mellin, sono della spagnola Gallina Blanca.

Birra Peroni e i marchi Peroni e Nastro Azzurro, entrano a far parte del colosso sudafricano SABMiller.

e ..Eridiana, Fiorucci, Gancia, Mila Schön, Conbipel, Sergio Tacchini, Belfe e Lario, Mandarina Duck, Coccinelle, Safilo, Ferrè , Miss Sixty-Energie, Lumberjack e Valentino S.p.A e via discorrendo, non sono più italiane..e dimenticavo Poltrone Frau

Qualcuno spieghi questo Monopoli.


(Gli italiano creano, poi..).

 

La penna di Doty



Commenti al Post:
Lord_Of_Shadows
Lord_Of_Shadows il 26/03/15 alle 12:03 via WEB
di proprietà italiana non esiste quasi più niente.. ciauu Doty :)
 
 
ilmiviso
ilmiviso il 31/03/15 alle 12:47 via WEB
nemmeno gli italiani! ci servirà ilpassaporto per stare a casa ahhhhhhbaciuzzzDoty
 
Eva_laStrega
Eva_laStrega il 08/04/15 alle 15:45 via WEB
I miei vecchi dicevano sempre che se ci si vuole arricchire bisogna comprare e mai vendere... I nostri imprenditori e governanti non lo hanno capito. Puoi ritrovarti in mano del contante, ma nessuna cifra ti potrà garantire a lungo termine la concretezza di un bene prodotto con talento, studio e impegno. Un bene che racchiude in sé reddito per il paese e per chi lo abita, benessere e, non da meno, soddisfazione e onore. Quando vendi tutto ciò, rimane l'amarezza di aver visto il proprio sacrificio venduto al miglior offerente. Ciao :-)
 
 
ilmiviso
ilmiviso il 09/04/15 alle 15:12 via WEB
sarebbe equo in un mercato globale equo..chissà cosa comporterebbe una certa uguaglianza..il mondo economico ci fa correre dietro le chimere..ciao Eva, baciuzz.
 
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