Michail?

"Il consenso"


L'unica parola che oramai rimbomba nelle nostre teste tutti i giorni è la parola "consenso".Ho il consenso, dunque sono.Immagino che siamo tutti d'accordo nell'affermare che in democrazia chi ottiene il consenso ha il diritto di governare, ma credo che siamo altresì d'accordo nel fatto che governare non significhi affatto tentare di stravolgere e scardinare le legittime istituzioni o di sovvertire la Costituzione.Penso che durante ogni legislazione in tutti gli elettori sorgano dei dubbi sulle scelte fatte.Tutti i giorni, grandi proclami su giornali, in TV, alla radio ci martellano il cervello: "Io ho il consenso!", "Io ho il 68% degli italiani dalla mia parte!" ecc.Un giorno, quando questa nostra epoca sarà storia, ci saranno degli studiosi, degli storici, che sicuramente affronteranno la questione del consenso a Berlusconi, questa situazione non è certo una novità, in fondo non sarebbe la prima volta che un popolo commette un errore di valutazione,  che prende un clamoroso abbaglio.Un esempio per tutti non tanto lontano nel tempo, la Germania nazista:- 1923 Hitler tenta un colpo di Stato, ma viene arrestato per un anno;- uscito dal carcere sceglie la via legale;- 1928 il partito nazionalsocialista (NSDAP) ottiene il 2,8%  dei voti;- 1930 l'NSDAP sale al 18,3%;- aprile 1932 salita al 37,3%;- novembre 1932 lieve perdita;- marzo 1933 il partito nazionalsocialista diventa il primo partito ottenendo il 43%.Tutto quello che accadde poi lo troviamo nei libri di storia. Hitler governò legittimamente perché era stato  eletto dai tedeschi, governò con il loro consenso, ma la storia ha chiaramente dimostrato che si trattò di uno dei più giganteschi errori che mai popolo poté commettere.Si può anche ottenere una legittimazione popolare, ma il consenso non dà l'assenso alla manipolazione degli strumenti democratici.L'aver ottenuto il consenso non significa che si possa fare tutto ciò che si vuole e tanto meno autorizza l’eletto a considerarsi il "re".