Michail?

Articolo tratto dal "Quaderno di Saramago"


IL QUADERNO DI SARAMAGO“LA COSA BERLUSCONI”Questo articolo, con questo stesso titolo, fu pubblicato ieri nel giornale spagnolo “El País”, che espressamente me l’aveva richiesto. Considerando che in questo blog scrissi alcuni commenti sulle imprese del primo ministro italiano, strano sarebbe non raccogliere qui questo testo. Nel futuro ce ne saranno altri, sicuramente, dato che Berlusconi non rinuncia ad essere quello che è, ne rinuncia a quello che fa. Neppure io rinuncio.La Cosa BerlusconiNon vedo che altro nome gli potrei dare. Una cosa pericolosamente simile ad un essere umano, una cosa che dà feste, organizza orge e comanda in un paese chiamato Italia. Questa cosa, questa malattia, questo virus minaccia di essere la causa della morte morale del paese di Verdi se un vomito profondo non riuscirà a strapparlo dalla coscienza degli italiani prima che il veleno finisca per scorrere attraverso le vene e spezzare il cuore di una delle più ricche culture europee.I valori essenziali della convivenza umana sono maltrattati tutti i giorni dalle zampe viscide della cosa Berlusconi, che tra i suoi molteplici talenti, ha un’abilità funambolesca nell’abusare delle parole, pervertendo l’intenzione e il significato, come è il caso del Polo della Libertà, così si chiama il partito con il quale assaltò il potere. Chiamai delinquente questa cosa e non me ne pento. Per ragioni di natura semantica e sociale, che altri potranno spiegare meglio di me, il termine delinquente ha in Italia una carica  negativa molto più forte che in qualunque altra lingua parlata in Europa. Ho tradotto in forma chiara e forte ciò che penso della cosa Berlusconi, ho utilizzato il termine nell’accezione che la lingua di Dante gli dà abitualmente, benché sia più che dubbioso del fatto che Dante l’abbia utilizzato qualche volta.Delinquenza, nel mio portoghese, significa, d’accordo con i dizionari e la pratica corrente di comunicazione, “atto di commettere delitti, disobbedire alle leggi e alle norme morali”.La definizione si  colloca nella cosa Berlusconi senza una piega, senza una ruga, al punto da assomigliare più a una seconda pelle che agli indumenti che si pone addosso. É da vari anni che la cosa Berlusconi ha iniziato a commettere delitti di variabile, ma sempre dimostrata gravità. Oltre a ciò, non solo ha disobbedito alle leggi, ma, peggio ancora, ha ordinato di elaborarne per la salvaguardia dei suoi interessi pubblici e privati di politico, impresario e accompagnatore di minorenni, e, per quanto riguarda i principi morali, non vale neppure la pena di parlarne, non c’è chi non sappia in Italia e nel mondo che la cosa Berlusconi, già da molto tempo, è caduta nella più completa abiezione. Questo è il primo ministro italiano, questa è la cosa che il popolo italiano ha eletto per due volte affinché gli servisse da modello, questo è il cammino della rovina verso il quale stanno per essere trascinati i valori di libertà e dignità che impregnarono la musica di Verdi e l’azione politica di Garibaldi, quei valori che fecero dell’Italia del XIX secolo, durante la lotta per l’unificazione, una guida spirituale per l’Europa e per gli europei. È questo che la cosa Berlusconi vuole lanciare nella pattumiera della storia. Andranno gli italiani a permetterlo?