dr.restauro

Post N° 4


Introduzione La scelta dei numerosi pigmenti impiegati per la creazione dei campioni, di volta in volta miscelati con differenti leganti, fa riferimento principalmente al capitolo XXXVI del famoso “Libro dell’Arte”del Cennini.  Particolare attenzione è stata rivolta all’indagine degli incarnati per le cui stesure è stato necessario eseguire quattro “tavole campione”. Ai numerosi fantasiosi ormai quasi introvabili anticamente usati bianchi ho preferito studiare il comportamento nel tempo del bianco d’argento con 48 differenti leganti, e su alcuni antichi dipinti; la stessa ricerca è stata condotta anche per il lapislazzuli, il giallo di Napoli o il giallo di piombo e stagno ed il minio.     A volte sono state usate anche miscele di pigmenti, altre stratigrafie successive e/o velature.La ricerca e successiva preparazione dei leganti testati si è svolta con l’ausilio di noti antichi testi e grazie alla conferma di molte affermazioni tratte da essi, fornite dalle relativamente recenti indagini chimiche e/o fisiche svolte nel campo dei beni culturali con la più ampia gamma di strumentazione. Le “ricette” poi elencate sono da taluni erroneamente ritenute attuabili con ogni pigmento, ma così non è, come gli antichi Maestri ben sapevano. Sono state indagate anche stesure effettuate utilizzando colori :a) ad acquarello,b)a vernice,c)a tempera, spesso utilizzati in fase di reintegrazione pittorica,facilmente reperibili in commercio, e d) campioni effettuati con antichi colori ad olio da tubetti non più reperibili in commercio.