Drago del Cielo

La passione è luce nella nostra vita,
è ciò che ci da la forza di avanzare,
sempre, verso i nostri obiettivi,
è quella voce interiore che ci dice
“Coraggio!Non fermarti!”.
Seguire le proprie passioni ci rende
in questa vita un po’ più felici.

-Anton Vanligt -

Sono stanco di trascinarmi dietro le solite ferte.
Stanco di tutta questa gente “sbagliata” che incontro,
Persone decise a complicarmi la vita
a rendermi le cose Infinitamente amare..
Ma cosa vogliono?!
Perché finisce sempre che conosco persone così?!
Ho forse una maledizione?! Cosa?!
Sono stanco voglio avere amicizie
nn chiedo il mondo..
Ma tutti sempre pretendono chiedono..
Vogliono.. Ma che diamine ne sapete di me..
Dio sono stanco..
Stanco delle bugie..
Di gente così che viene apposta
a distruggermi la serenità..
Ma andate al diavolo voi
e le vostre certezze..
Ma che volete..
Vi credete giudici e
persone così pulite da poter
Puntare il dito contro gli altri..
Ma che possiate bruciare

all’inferno voi e la vostra
Cattiveria gratuita.

Le mie mani gelide anche nei mesi più caldi, perduta la forza d lottare e credere in qualcosa, morto dentro l’animo e vuoto più del nulla, procedevo a lenti passi nella mia giovane vita di fanciullo, guardavo con rammarico i volto sorridenti poiché io avevo perduto il sorriso provavo rabbia verso me stesso perché nn ne provavo, i sentimenti ormai muti nel silenzio delle giornate ormai lente e ingrigite da un periodo di fatti che avevano travolto il mio giovane animo arso nell’incredulità che qualcosa di buono potesse nascere e crescere in me.. Il mio un sorriso che mascherava la mia freddezza, gelido più del ghiaccio dimentico d’ogni sensazione nulla appariva aver senso.. Fu quel giorno un maledetto giorno d’estate in un momento morto che incontrai tra tanti volti lei, la beltà di un sorriso che mi entrò dentro, nn guardai il viso poiché nn era una bella donna, ma fu quel suo sorridere semplice a colpirmi.. Fu breve quell’incontro che sognò l’inizio di un doloroso cammino.. Vagavo come un folle cercandola e sperando di rivederla.. Parlarle.. Senza immaginare la crudeltà cela in un sorriso che mi appariva quello di un angelo.. Giorni che mi appaiono uguali e quasi nn riuscivo a pensare ad altro che nn fosse lei.. Volevo solo parlarle passare del tempo anche se breve con colei che era riuscita a sciogliere il ghiaccio che avevo nel cuore.. Era un’estate..

Si quella maledetta estate.. Parlavamo dovevo vedere un amico che voleva un consiglio e lei all’improvviso mi dice “Ti amo!” Mi fermai volsi il mio sguardo incredulo quasi incerto su quella frase, inizia a chiedermi come potesse amarmi.. Perché proprio me.. Molte domande ma fu così affrettato che risposi “Anch’io ti amo..” Che sciocco sognatore nella tempesta dell’amore che credevo sincero nn vidi la strega celata in un volto d’angelo che risplendeva nei pensieri miei.. Dedicandole ogni mio attimo, donandole ogni frammento di me.. Porgendole il mio cuore..

Ah.. Creatura crudele che mi strappò ogni mia possibilità di poter essere libero di sentirmi “me stesso” un burattino nelle sue mani, un debole che si lasciava guidare da una creatura che aveva un animo nero senza sentimenti.. Dedicandole tempo.. Dedicandole amore assoluto.. Io ero ormai perduto in lei e nelle sue bugie.. La mia fanciullezza nn mi salvò dalla crudeltà del finto amore.. Il mio animo gelido che era nato a causa di fatti precedenti a questa ragazza nn mi aiutò a creare un’armatura.. Ero fragile tra le mani crudeli e fredde di quella persona, strumento del suo nn annoiarsi.. Una strega dal cuore di ghiaccio il suo fascino era il risultato di quanta cattiveria covasse in se.. Ora cosa rimane di un amore che era solo mio?! Nulla.. Anzi averla perduta è stata la cosa migliore che mi sia capitata.. Nn sentirla più un peso tolto dal cuore.. L’ho odiata ora solo indifferenza e un senso di pace che mi fa capire quanto mi sento felice e vivo.

Adoro le tue mani sul mio petto,
impazzisco per le tue labbra che mi baciano,
in un immenso attimo di piacere,
rapisci il mio corpo fammi tuo
ogni volta che lo vorrai,
bramo per te...

ti vorrei....
mentre fuori piove
e le macchine scorrono...
sentendo la tua pelle bagnata
e allo stesso tempo profumata..
mozzicarti il collo...
a fondo...
vita mia.....

sei il mio pensiero fisso...
mi consumi..

Io che fui tuo figlio,
nei tuoi profondi ed oscuri abissi concepito,
dai tuoi eterni flussi e riflussi nato.
Culla primordiale di vita tu fosti
moto perpetuo del mondo,
sua linfa, suo sangue.
Per madre ebbi l’infinito turchino del cielo
che con te ancora si sposa, in rinnovato amore,
là dove lo sguardo si perde e si confonde
in sognante incanto.
Di fronte a te, o padre, ora mi ergo,
dopo anni d’assenza
e in rispettoso silenzio contemplo
la tua maestosa ed eterna bellezza,
che ancora una volta mi ricorda
quanto vana sia la mia fugace
ed incerta esistenza.

100... sono... 100
100 sono le maschere di cera
Mi guardano con i loro occhi vuoti
Mi osservano silenti con il loro sguardi finti
Sono sempre in attesa di un'anima da catturare
Aspettano silenziose, appese al lungo corridoio dalle pareti color porpora

100... sono... 100
100 sone le maschere di cera
Silenziose mi guardano ogni giorno
silenzioso le guardo ogni giorno

è difficile la scelta

Oggi chi voglio essere
il timoroso, il burlone, l'assassino
l'ultima decisione e sempre la migliore
La prendo e mi preparo. Lo specchio rivela il mio essere
Cupo, insensibile, senza moralità
Stasera il mondo è mio
stasera il mondo sono io.