EMOZIONI SENSAZIONI

IL DISAGIO DELL'ANIMA


Tacito lebbra il disagio dell'anima   sogni, speranze, la vita medesima.    Di notte, di giorno lavora    il disagio dell'anima.    Se pure il cuore procede,   la fantasia s'arresta d'andare,        i sogni non hanno più lena,    le speranze più non respirano   i positivi progetti del vivere   i nuovi infiniti domani.   Invano frastuoni assordanti   ancor prima che torni l'aurora   assalgono,    quasi frantumano i timpani.    Invano si tenta di rompere   le ragnatele che ci sbarran la strada;   non ti lasciano andare    per quanto in fuga   tu voglia  volgerti in circolo;    non c'è distrazione che tenga    in chi funge da guardia   per tenerti avvinto a ceppi  con robuste catene.      Sempre s'invoca la morte   contro la misera vita;    c'è ancora, c'è sempre   un piccolo tratto di strada da fare       per guadagnare la meta   cui è necessario approdare.   Ancora rimbomba nel cuor dell'udito   il desiderio impotente d'una donna infelice    d'averti nelle sue più intime gioie.   S'accendono e spengono incendi,   emozioni pressanti     che non soddisfano abbracci,    baci virtuali dell'uomo che amano.    Quando la notte non concilia Morfeo  per chi  si agita invano in deserte lenzuola,   quanta nostalgia, rimpianto   per chi s'ha nel cuore,   ma a sé in realtà non si stringe!     Quanti attimi di felicità vanno persi    nel tempo che impavido scorre!    Avverti dentro un'assenza    che ti mozza il respiro,   ti lascia sospeso     in un mare di nulla,      ti fa bramar di lasciare    le calde lenzuola,    di correr nel cuor della notte    per raggiunger l'oggetto   delle tue brame d'amore.    Così culli il cuor d'una donna   che ama lasciarsi cullare,    ma ha anche infinito dolore    di non poter coronare   il dolce suo sogno d'amore.