Tacito lebbra il disagio dell'anima sogni, speranze, la vita medesima. Di notte, di giorno lavora il disagio dell'anima. Se pure il cuore procede, la fantasia s'arresta d'andare, i sogni non hanno più lena, le speranze più non respirano i positivi progetti del vivere i nuovi infiniti domani. Invano frastuoni assordanti ancor prima che torni l'aurora assalgono, quasi frantumano i timpani. Invano si tenta di rompere le ragnatele che ci sbarran la strada; non ti lasciano andare per quanto in fuga tu voglia volgerti in circolo; non c'è distrazione che tenga in chi funge da guardia per tenerti avvinto a ceppi con robuste catene. Sempre s'invoca la morte contro la misera vita; c'è ancora, c'è sempre un piccolo tratto di strada da fare per guadagnare la meta cui è necessario approdare. Ancora rimbomba nel cuor dell'udito il desiderio impotente d'una donna infelice d'averti nelle sue più intime gioie. S'accendono e spengono incendi, emozioni pressanti che non soddisfano abbracci, baci virtuali dell'uomo che amano. Quando la notte non concilia Morfeo per chi si agita invano in deserte lenzuola, quanta nostalgia, rimpianto per chi s'ha nel cuore, ma a sé in realtà non si stringe! Quanti attimi di felicità vanno persi nel tempo che impavido scorre! Avverti dentro un'assenza che ti mozza il respiro, ti lascia sospeso in un mare di nulla, ti fa bramar di lasciare le calde lenzuola, di correr nel cuor della notte per raggiunger l'oggetto delle tue brame d'amore. Così culli il cuor d'una donna che ama lasciarsi cullare, ma ha anche infinito dolore di non poter coronare il dolce suo sogno d'amore.
IL DISAGIO DELL'ANIMA
Tacito lebbra il disagio dell'anima sogni, speranze, la vita medesima. Di notte, di giorno lavora il disagio dell'anima. Se pure il cuore procede, la fantasia s'arresta d'andare, i sogni non hanno più lena, le speranze più non respirano i positivi progetti del vivere i nuovi infiniti domani. Invano frastuoni assordanti ancor prima che torni l'aurora assalgono, quasi frantumano i timpani. Invano si tenta di rompere le ragnatele che ci sbarran la strada; non ti lasciano andare per quanto in fuga tu voglia volgerti in circolo; non c'è distrazione che tenga in chi funge da guardia per tenerti avvinto a ceppi con robuste catene. Sempre s'invoca la morte contro la misera vita; c'è ancora, c'è sempre un piccolo tratto di strada da fare per guadagnare la meta cui è necessario approdare. Ancora rimbomba nel cuor dell'udito il desiderio impotente d'una donna infelice d'averti nelle sue più intime gioie. S'accendono e spengono incendi, emozioni pressanti che non soddisfano abbracci, baci virtuali dell'uomo che amano. Quando la notte non concilia Morfeo per chi si agita invano in deserte lenzuola, quanta nostalgia, rimpianto per chi s'ha nel cuore, ma a sé in realtà non si stringe! Quanti attimi di felicità vanno persi nel tempo che impavido scorre! Avverti dentro un'assenza che ti mozza il respiro, ti lascia sospeso in un mare di nulla, ti fa bramar di lasciare le calde lenzuola, di correr nel cuor della notte per raggiunger l'oggetto delle tue brame d'amore. Così culli il cuor d'una donna che ama lasciarsi cullare, ma ha anche infinito dolore di non poter coronare il dolce suo sogno d'amore.