Pensieri e Poesie

Pensiero


Il traffico scorre lento nelle strade larghe ed affollate, in un tardo pomeriggio di un giorno qualsiasi. Seguo il fiume di auto di chi si affanna verso casa, di chi si avvia al lavoro, o, ancora, di chi guida lentamente tirando sera. Guidare mi ha sempre rilassato. Spesso salgo in macchina e guido, senza meta, come se fosse possibile guidare verso chi voglio io, o verso i miei sogni. E’ come se potessi seguire la mia mente, come se il mio corpo non fosse staccato dai pensieri, ma piuttosto indissolubilmente legato ai miei desideri. Guido, sorridendo. Solo in macchina sorrido alla vita. Mi accorgo che la gente mi guarda, incuriosita. Ma io sorrido. Spingo appena il cd, aspettando che la musica invada dolcemente l’abitacolo. Il movimento della mia mano diffonde un profumo strano, dolciastro e intenso. Annuso l’aria e sorrido. Fermo al semaforo la gente mi osserva da dietro i finestrini. Non mi importa, sorrido e canto. Eppure la giornata è stata pessima. Solo un piccolo messaggio mi ha augurato la buona giornata. Sterile, freddo, quasi dovuto. Non vi ho dato peso, forse avrei dovuto, invece!Ho lavorato ininterrottamente per ore, impedendo alla mente di volare. Ho cercato di concentrarmi, per non soffrire, ma il bisogno di lei, di un minimo segnale che mi ricordasse la sua presenza diventava sempre più forte. Desideravo uscire dall’ufficio, per respirare aria pura, per sentirmi libero, per aspettare. Avevo talmente bisogno della sua voce che sorrido al pensiero di aver cercato, inutilmente di dimenticarla, senza pensare che non ci sarei mai riuscito. Questo è il destino di chi ama. Questo è il mio destino. Cerco di interpretare ogni minimo segnale, ogni cambiamento, ogni silenzio appena prolungato. Cerco di leggere frasi non scritte, parole non pronunciate.  Cerco di ascoltare il cuore ed i singhiozzi silenziosi. Ma oggi non ci sono riuscito. Non sono riuscito a non pensare a lei. Oggi il bisogno era tale da divenire cieco, muto, dolorosamente silenzioso. Finché non è esploso. Chiuso come in una cassaforte, ermeticamente serrato nei miei pensieri, lasciando che la mente vagasse alla ricerca dei perché, delle spiegazioni, soffrendo, ma solo. I miei pensieri, ribollivano, come un magma incandescente in un vulcano in eruzione. Camminavo nervosamente da un lato all’altro dell’ufficio. Sentivo la mia voce elevare i toni, la mia tensione premere contro le pareti della mia mente, tentare di sfogarsi. Non avevo pace. La giornata non poteva finire così.E allora corro verso la sua voce, verso il suo pensiero. La cerco. Cerco un suo contatto, un suo segnale. La sua voce, seppur seria e distaccata mi riscalda il cuore. In un istante avverto tutto il freddo di questa giornata di novembre sciogliersi dentro di me. La sento, avverto il mio timido tentativo di resistere alla sua voce, che ho cercato,  alla mia felicità che tento di nascondere. In un istante perde importanza tutto: ogni mancanza, ogni silenzio. Basta la sua voce a far tornare tutto bello come prima. Basta per sentire la sua presenza: ora non esiste più niente. Sono sempre stato qui, vicino a lei, con il pensiero e con il cuore; l’unica ad essere sempre stata tutto per me, anche se cerco di scappare. Anche se chiudo ogni battente, lei mi penetra l’anima. Lei mi entri dentro. “Non posso stare senza di te, lo sai?”, vorrei dirgli. Ancora un silenzio, ma questa volta di gioia. Immagino chiaro il suo volto guardarmi e la strada dritta davanti a me, mentre un sorriso, timido mi colora il volto. Ancora un briciolo di razionalità tenta di non farmi sorridere, ma è impossibile. Sento la sua voce nella mia mente, calda, profonda e dolce. Irrimediabilmente dolce. Maledetto. Perché non sai resistere? E perché la desideri così?  Solo in macchina, ripenso. Lascio che la mente scandisca ogni parola che mi ha regalato, riaccendendo in pochi attimi il mio desiderio. Risento la sua voce, avverto la tensione svanire in fretta. Ci sei e ci sarai sempre nel mio cuore anche se non ti avrò.Sono solo, ora. Come sempre accade, quando passa la tempesta, la voglia di averla è ancora più forte di prima. Chiudo gli occhi, vedo nuovamente il suo volto. Vedo il suo sguardo davanti a me. Sento la sua voce pronunciare il mio nome, sussurrare un timido saluto. Se ti avessi davanti, mi dico. Sai quanto ti voglio bene?. Ti amo da morire, piccola mia. Sento la mia voce chiamare il tuo nome; mi ascolto, grido, meravigliato anche di me stesso. Nasce dal profondo del cuore. Guido verso casa ascoltando il cd che vorrei regalarti, ripensando sorridendo a come è lei. Così diversa e così splendida. Ripenso a come piccoli istanti vissuti lontani mi avvicinano sempre più. Penso e sorrido. Scriverò di questa splendida giornata. Appena arriverò a casa e di come un solo pensiero è riuscita a trasformarla. Iniziata buia, uggiosa, ora splende un sole magnifico, ma non troppo caldo. Godo appieno della sensazione di libertà che riesco ad avvertire. La giornata è finita bene davvero. Eppure ….. io non mi sento così. Oggi mi sento come una persona cui manca qualcosa. Oggi avverto il desiderio di lei come una necessità, un bisogno vitale. Oggi vorrei tutte le attenzioni che so potrebbe darmi. Oggi, vorrei sovvertire tutte le regole, fare tutto ciò di cui ho sempre pensato di poter fare a meno. Oggi vorrei averla con me. Perché si tratta comunque di amore. Comunque si manifesti, di qualsiasi cosa si nutra, è comunque amore. So di amarla … ma oggi non mi basta. Oggi vorrei essere una di quelle persone che pretendono, che non si accontentano, che richiedono sempre di più. Oggi vorrei essere un uomo che rischia; che si butta dalla montagna sperando di atterrare.  Vorrei che fossimo due incoscienti che si buttano l’uno nelle braccia dell’altro. Invece siamo solo lontani. Ma non posso stare lontano da lei. Che buffo. Chissà perché oggi mi sento così. Il mio pensiero, il mio ricordo di lei mi fa impazzire di voglia …. . Non ci saranno mai le parole sussurrate ad un orecchio. Non ci saranno mai. Lontano dagli sguardi. Lontano dal pensiero. Luce abbagliante per me. Ieri ho comprato un regalo. Che stranezza. Più mi arrovello la mente con questi pensieri e più sento il bisogno di lei crescere in maniera spasmodica. Vorrei fosse, in piedi dietro a me che scrivo, chinata sul mio collo. Vorrei che mi baciasse. Vorrei che mi sussurrasse il suo amore, scaldandomi il cuore con il suo respiro caldo. Vorrei interrompermi, girarmi e baciarla sulle labbra. Respirare con lei. Vorrei abbandonare la tastiera per cercarla. Smetto di scrivere. Sono solo. Solo con il mio pensiero. La desidero. La voglio. Voglio lasciarmi andare. La immagino poggiata alla scrivania, che mi guarda. Voglio di più. Voglio poter gridare il suo nome.E ripensando alla frase che mi disse il commesso che mi consiglio il regalo ed a cui consegnai il mio desiderio, il mio sogno da regalare, osservando i miei occhi lucidi … ’se è la persona giusta, capirà, il resto non conta!’. Forse ha proprio ragione, ma oggi riesco solo a pensare a lei. Cerco di fare l’amico. Ma non ci riesco. Ci sono momenti in cui riaffiora la gelosia, un bene troppo grande, una preoccupazione troppo evidente perché mi possa qualificare come amico. Riaffiora l’amore. Un senso di appartenenza mai svanito. Riaffiora il desidero, investendomi con tutta la sua forza incredibile, come se il tempo non fosse mai trascorso. Quasi come se i momenti di silenzio, di dolore, di sofferenza non avessero minimamente scalfito il mio sentimento.  Seguirò la strada che il destino mi ha riservato, ma una parte di me non cambierà. L’ansia, la routine, i doveri, gli obblighi non riuscivamo ad distruggere il mio sogno dipinto sul cuore. Leggo ciò che vorrei e non vorrei leggere. Quelle parole che fanno bene e male nello stesso modo, allo stesso tempo. Sono giorni in cui non vorrei vivere senza lei. In cui non mangerei, non respirerei. Giorni bui, freddi, dove la sua mancanza mi stringe come in una morsa. Giorni dove ho maledetto di esistere, dove ho rivissuto ogni istante, chiedendomi mille volte dove avessi sbagliato. Mi chiedo come farò. Solo con il mio infinito dolore. Così grande da non riuscire nemmeno a descriverlo. Come farò a sopportare tutti coloro che ti diranno che lei non ti merita? Che è giovane e che ti riprenderai? Come far capire che non esiste nessuno come lei? Ci sarà mai qualcuno che ascolterà, che asciugherà le lacrime aspettando solo che un timido sorriso torni ad illuminare il mio viso? Ci sarà qualcuno che non mi riempirà di consigli?. Trovo mille motivi, mille ragioni logiche, pratiche, giuste, razionali. Eppure fatico ad accettarle : avrei potuto, sarei riuscito, avrei dovuto … Lentamente arrivo fino a casa. Per fortuna sono solo. Posso seguire i miei tempi, i miei ritmi. Posso continuare a scrivere.