Pensieri e Poesie

Post N° 66


La Via del Ritorno
La lunga fila di auto incolonnate sembra un serpente luminoso che pigramente striscia lento e stanco. Luci rosse intermittenti disegnano la via davanti a me, mentre in senso contrario i fari gialli e violenti illuminano la corsia opposta. Ogni sera mi trovo a navigare in questa umanità: facce stanche o attente, sorridenti o tristi. Chi torna a casa perché atteso e chi, invece, a casa non ha nessuno. Chi canta una canzone con la musica che rimbomba nell’abitacolo e chi, al contrario, si accascia sul volante chiudendo gli occhi, quasi in un gesto di resa. Qualche volta lo faccio anch’io. Chiudo gli occhi e mi abbandono. Ma non stasera.Il buio della macchina è rischiarato solo dalle luci dell’autoradio che diffonde una musica dolce. Renato Zero: voce, musica, melodia calda ed avvolgente che hanno un grande potere su di me. Sanno farmi sognare, sanno farmi dimenticare tempo e spazio, sanno farmi crescere il desiderio di seguire le sue note, di ripetere la poesia delle sue canzoni.La vita frenetica che vivo, le distanze, i tempi calcolati al minuto, gli appuntamenti a cui arrivo sempre correndo, i mille impegni della giornata mi negano la possibilità di rallentare, magari fermarmi e pensare. Vorrei avere tempo per me, passeggiare senza meta, sorseggiare un cappuccino caldo in un bar e chiacchierare. Vorrei sprofondare in una comoda poltrona o rannicchiarmi sul divano e lasciar correre la mente al ritmo di una musica dolce. Ma io non ho nulla di tutto questo.Ho una vita da vivere secondo regole e dettami ormai impostati, definiti ed irrinunciabili. Ogni momento per me, viene rosicchiato gelosamente dalla vita di tutti i giorni, alimentato dal bisogno di avere qualcosa di mio, solo mio. Così, occasioni come questa diventano incredibili momenti di intimità con la mia mente, con i miei pensieri, con i miei ricordi.
Spezzoni di vita, voci e profumi lottano per emergere ed offrirmi la loro essenza. Ripenso a momenti passati sentendo ancora perfettamente l’emozione di alcuni istanti. Come dettagli perfettamente archiviati e catalogati. I ricordi lottano per riempire la mia mente. Succede sempre così. Lascio che il più forte, quello predominante abbia il sopravvento e mi abbandono alle mille immagini che mi evoca il mio momento. Per tanto, troppo tempo il ‘mio momento ’ ha finito per farmi del male. Come se non avessi altro che brutti pensieri. L’anima si tormentava con domande senza risposte, rievocando errori, occasioni perdute, istanti feroci. Ho detto ‘basta’ migliaia di volte, ma, a volte, anche volere fermamente qualcosa non è condizione sufficiente per ottenerla. Ho cercato di riemergere dal mio limbo doloroso, ma ricaderci faceva, spesso, meno male che starne al di fuori.Stasera, però, osservando la mia immagine riflessa nello specchietto retrovisore osservo un viso sorridente. E’ sufficiente ripensare ad un dettaglio, ad una battuta ironica, magari detta al telefono, oppure cogliere un’allusione solo nostra per lasciarsi scappare un sorriso spontaneo. Anche se sono solo, anche se accanto non c’è che il suo ricordo, anche se sento la sua voce nonostante ci sia solo musica, anche se tutti mi guardano e si chiedono, forse, cos’abbia tanto da ridere. E’ da tempo, ed è ora di ammetterlo persino con me stesso, che il pensiero più forte, prepotente e vigoroso é sempre il suo. Ed il risultato è sempre meravigliosamente uguale … sorridere. Sorrido, nonostante il desiderio di riabbracciarla sia fortissimo ed inarrestabile. Sorrido anche se non c’è, perché la sento vicino e mia come non ho mai sentito nessuna. Sorrido, nell’attesa, del suo pensiero che mi cerca, che mi desidera. Sento le sue mani carezzarmi l’anima, sento la sua bocca baciarmi il cuore.Sorrido. Sorrido perché era tempo che cercavo e finalmente lo trovata, proprio quando lo volevo.
Sorrido perché non volevo nulla dalla vita, ed oggi sono qui legato ad un sentimento che non so spiegare. Sorrido perché mentre scrivo è come se avessi davanti agli occhi il suo viso, la sua espressione che indaga nei miei occhi che la osservano chiedendo approvazione. Sorrido al suo sorriso. Sorrido al mio silenzio che paralizza la mia spavalderia non appena la vedo. Sorrido ai mille pensieri che si affollano nella mente e che non riesco ad esprimere. Sorrido quando mi prende in giro, sorrido quando mi accarezza, sorrido quando si arrabbia per le mie innocenti cattiverie. Sorrido quando il cellulare vibra la mattina presto proponendomi il suo buongiorno. Sorrido quando mi dice che mi desidera, mentre un brivido corre veloce lungo la schiena, alimentando imperiosamente la mia voglia. Sorrido se penso alla sua bocca sulla mia, al suo alito caldo soffiarmi sul viso, mentre il corpo nudo si stende sul mio. Sorrido quando mi dice ‘sorridi’.Sorrido con gli occhi, sorrido con i pensieri, sorrido osservando, pensando “se fosse qui ” con me.
Sorrido da ore, da giorni ormai, senza stancarmi.Seguendo il serpente meccanico attraverso le vie cittadine sono arrivato a destinazione. Parcheggio ed aspetto. Nel buio assoluto della sera riesco a scorgere i miei occhi. Penso a ciò che scriverò, penso a ciò che non potrò scrivere. Penso che questa sia una bella storia. Di quelle che nascono spontaneamente, senza preavviso, senza clamori. Quelle storie che ti avvolgono teneramente, lente e decise, fino al punto che te ne accorgi quando ormai non puoi farne a meno. Penso che, soprattutto, non ne vogliamo fare a meno.Non esiste più nulla. Il cuore accelera improvvisamente i battiti all’idea che possa esistere ancora qualche istante di vita per lei. Oggi. Lo squillo del telefono squarcia il silenzio morbido addolcito solo dalla musica in sottofondo. Mi trema la voce. Non mi aspettavo di sentirla! Come sono felice!. Dove sei, cosa fai? Ti amo, ti voglio, mi manchi ….. parole che si susseguono senza controllo. Sempre quelle, sempre le stesse richieste di conferme, d’amore, sempre il bisogno di ricordare che ci sono, che niente potrà intaccare nulla.Sentire il pensiero di noi due. Sentire la sua voce chiamarmi, il suo respiro accelerare, mentre con gli occhi chiusi parlo di lei. Ora sai che la bacerei, mentre rimane distesa ed abbandonata. Ora sai che la stringerei a me, tra le mie braccia. Sai che la guarderei fino a quando i suoi occhi scivolano nei miei. Sai che continueremmo a baciarla fino a ricominciare.Ora sai che non sono lì con lei … Ora sai quanto vorrei essere li dentro di lei.
Ora sento più che mai il bisogno di esserle vicino, del contatto sulla pelle, del bacio di conferma. Ora sento che, in realtà, non c’è lei. Mi guardo intorno come per cercarla, mentre c’è il suo pensiero, la sua immagine.E poi le solite cose, che però fatte ed immaginate con lei hanno tutte un altro sapore. La doccia dopo l’amore, il caffé al bar, il ritorno.Fino ad ora. Solo, nel mio angolo di paradiso posso riempire lo schermo bianco del computer. Sembra che mi osservi in attesa di divenire custode delle mie emozioni, delle mie sensazioni. Cerco di fare ordine nei miei pensieri, ma l’amore che provo è tale che è difficile riuscire persino a cominciare. Ho finito il caffé. Ora, se fosse qui. Un dolce dolore. Piove senza sosta. Il silenzio è meravigliosamente assoluto. Ecco … comincerò a raccontarvi da qui ….. il mio amore per lei.