Alla tavola rotonda

Bob ti voglio bene


E’ difficile scrivere poesie.Si può scrivere in un blog, dei casi propri, delle proprie opinioni o commentare quelle altrui, ne possono nascere scambi, qualcuno legge e magari commenta.Si può anche fare amicizia.Ma scrivere poesie è tutt’altra cosa, la poesia deve racchiudere idee, concetti, pensieri, e chissà cos’altro, tutto in pochissime parole che devono rappresentare immagini e suscitare emozioni.E le famose metafore del Neruda di Troisi.Il paragone con la musica, mi sembrerebbe calzante.In prosa si può scrivere come si vuole, specie se non si desidera diventare scrittori di professione, ma la poesia no! "dolcemente diguazza nella melma del cuore"la stupida tinca dell’immaginazione".Se non si ha la stupida tinca dell’immaginazione, non c’è sforzo che tenga.Tanto peggio se si tenta di scrivere in rima, ci sono regole da rispettare per cui lo sforzo diventa doppio e doppio il rischio di coprirsi di ridicolo.Se si scrivono poesie, bisogna volersi rapportare ai grandi poeti, quelli che davvero sanno suscitare emozioni con aggregazioni di parole che si agganciano ai sentimenti, ai ricordi o a qualcosa che sta nel nostro profondo e magari nemmeno sappiamo cos’è.Se non si sa o non si può scrivere poesia in un modo che non sfiguri al confronto di Neruda, di Nazim Hikmet o almeno con Lorenzo Stecchetti, meglio lasciar perdere, giacché non può esistere una poesia di livello minore, la poesia è grande per definizione, sennò non è nulla.Scrivo questo pensando al mio amico Bob, che avventatamente ha istigato alcune anime semplici a cimentarsi con la poesia.Ma Bob! Non bastavano tutti coloro che penosamente infestano i blog di versi che suscitano per lo più commiserazione?Ci voleva anche una gara fra queste povere anime?Scrivo questo prima di sapere chi sono i nik partecipanti alla gara di Bob, non ce l’ho con nessuno direttamente e sia chiaro che personalmente, consapevole dei miei limiti, non ho mai intenzionalmente scritto poesie. Che sono meccanico si capisce subito a guardarmi le mani.Comunque, Bob, meglio le tue gare delle pere ma la prossima volta, ti prego, torna in prosa.