Alla tavola rotonda

Memorie


 Abbiamo avuto anni che avremmo lasciato tutto per un corso di campana tibetana.Le canne giravano di mano in mano, nella cantina buia dove noi aspiravamo piano, l'odore si spandeva dalla bocca di lupo alla piazza di sopra che sembrava il suk di Marrakesh.Ed il nostro scroto se ne stava là, appeso fisso al perineo che nemmeno a cannonate l'avresti visto dondolare.Trovavamo un nuovo vero grande amore, vero amore, tre volte al mese, nel nome di Anna Kuliscioff e dell' amore libero.(Avranno avuto o no le corna, Andrea Costa e Filippo Turati?)Le nostre morbide compagne erano materassabili se eri polically correct vestito e porco maschio sciovinista, nudo.“Sogno un uomo che mi domini” mi disse, china sul tronchetto della felicità, dieci anni dopo il rogo dei suoi reggiseni.L'audiosimbolo del sesso era il bolero e si trombava a manetta perchè l'aidiesse era materia oscura.C'era ancora il PCI, del quale qualche baffetto fossile ancora circola e, davvero, pensavamo che la proprietà privata sarebbe diventata reato.Ora il vero amore - rigidamente protetto - si trova nella rete, gratis o a pagamento e materassabili sono diventate le figlie dalle rosee guance vellutate di quelle compagne che bruciarono i raggiseni e che, (sai ho patito l'assenza della figura paterna) per un week-end a Lisbona te la danno.La proprietà privata non è diventata un reato e si è uguali davanti alla legge solo per categorie di reddito.Qualcuno però è fuori categoria e perciò è più uguale e questo è un segno dei tempi nuovi.Ma io ho una domanda: ma perchè, se tutti i ventenni di tutta la storia avrebbero voluto cambiare il mondo, o almeno, fare la rivoluzione, i ventenni di oggi non se lo sognano nemmeno?