Alla tavola rotonda

Delle differenze fra femmine e maschi


 Mi ricordo bene della mia gatta bianca che si era fatta impregnare dal grosso gattone, che da giorni ronzava intorno a casa nostra.Lei sotto, le zampe posteriori allargate per meglio ricevere le penetrazione del maschio.Lui sopra, con movimenti che lasciavano intuire l’entrare-uscire dell’attrezzo dalla rosea topina della micia fino a quel giorno vergine.Con il muso ed i denti ad azzannare la collottola della gatta, che stesse ferma sotto i suoi colpi.Poi la fine della seduta erotica.Lui immobile, disteso nella posa dei gatti egizi e delle sfingi, lo sguardo perso nei cespugli attorno.Pronto ad alzarsi per seguire una qualunque curiosità che l’avesse colto.Indifferente.Lei ronfolante di fusa a strusciarsi sul pelo rosso del suo amante, aggirandolo, scavalcandolo, strusciandosi, dalla testa fino alla coda, sui suoi fianchi.Innamorata.Eppure lei sa, nel suo femminile istinto gattesco, che non c'è futuro di coppia per loro.Che lui sarebbe pronto ad ammazzare i gattini appena nati, per provocare nuovamente in lei la voglia di accosciarsi e ricevere il morso del maschio nella collottola ed il suo arnese dentro.Mai chiedere ad un gatto di comportarsi come una gatta.