Alla tavola rotonda

Canale Mussolini di Antonio Pennacchi (Pennacchi, non Pennac!)


 Ieri sera, in una bella libreria di Sarzana, dopo un film decisamente mediocre, “La passione” regia di Carlo Mazzacurati (se lo conosci lo eviti), con Silvio Orlando (ma perchè, Silvio accetti di fare di queste minchiate!), ho investito ben 20 euro nel libro che ha vinto il premio Strega quest'anno.L'ho comprato sopratutto perchè ho scoperto che nell'Agro Pontino ci sono famiglie che hanno il mio cognome e siccome il mio è un cognome poco diffuso e forse quasi raro, quelli sono certamente miei parenti per via di qualche bisnonno.Fin'ora ne ho lette solo 19 pagine, ma domattina, nella sala d'aspetto del medico, leggerò almeno una buona metà del libro.So già che mi piacerà leggerlo.So anche che non sarò d'accordo con lo scrittore su molte cose, per quello che ho letto stasera in rete, interviste ed altro.D'altronde, uno che, pur lavorando in fabbrica, comincia la sua vita politica da fascista per dichiararsi oggi “marxista, leninista e stalinista”, nonché sostenitore della dittatura del proletariato, non può che essere culturalmente un po' bislacco.O forse sa che sembrare un po' strani, fa vendere.Ha una pagina su Facebook, gli scriverò.So anche che è uno che, forse per marcare la sua origine operaia, ha il vaffanculo facile, ma ce l'ho anch'io e le mie origini professionali non sono meno “nobili” della sue.Intanto mi piacerebbe chiedergli, da ferrarese, nato a pochi chilometri da Codigoro, perchè i suoi Peruzzi, di Codigoro, invece di parlare il dialetto ferrarese, parlano una specie di veneto, ma ci voleva tanto a cercare uno che sapesse il dialetto ferrarese e farsi fare un po' di supervisione sul dialetto?.Vabbè, staremo a vedere il seguito.