Noi due nell'anima

LA FELICITA' SI IMPARA?


 
 Oggi in ufficio si parlava della felicità. Dimmi amore, la felicità si impara? E’ uno stato di grazia,, il talento innato di chi sa come reagire ai colpi della vita, oppure è un’arte sapiente che si può apprendere? Una ricerca scientifica sulla felicità? Strana idea, riuscire a dimostrare che per ottenere qualcosa basta volerlo. Ma esiste una predisposizione alla felicità? Non credo si tratti di un talento innato. Per poter leggere la partitura delle emozioni e imparare a destreggiarsi tra le difficoltà della vita bisogna impegnarsi. Credo sia invece una “inclinazione biologica”, come l’amore, la tristezza, la paura. Non abita tra le stelle ma nel nostro cervello. Le persone eccessivamente razionali credo siano, tutto sommato, infelici. Gli infelici “sopraffatti” che non hanno controllo sulle emozioni e “rassegnati” che si controllano e non reagiscono agli stimoli. Invece gli “auto consapevoli” dominano le emozioni senza bloccarle. Persone particolarmente intelligenti? No, l’intelligenza razionale non basta per essere felici o amati. E’ l’intelligenza emotiva che si può imparare. La capacità di prevedere e controllare gli impulsi, incanalandoli nella giusta direzione. Nessuno può essere felice senza imparare ad ascoltare gli altri e le loro emozioni. Una ricetta troppo facile? Si, certo, in realtà la felicità che toglie il fiato non possiamo costruircela. Però ci sono persone che la felicità sanno cercarla, e spesso la ottengono, ed altre che si rifiutano inconsciamente di vivere esperienze positive, convinte che per ogni piacere goduto ci sia un prezzo da pagare, preferiscono una vita mediocre agli alti e bassi delle emozioni. Chissà, allora forse è vero che quello stato di grazia può regalarcelo solo il destino. Ma ho una convinzione tutta mia, a cui mi rifaccio spesso, soprattutto nei momenti “no”: è saggio pascersi delle piccole felicità è trovare pienezza nella ricchezza del quotidiano.