Respingo il reale

Lettera del veggente indirizzata a Georges Izambard, suo professore di retorica.


  Per Rimbaud, l'autentica lucidità, prerogativa del poeta veggente, può essere raggiunta soltanto superando i limiti imposti dalla coscienza chiara delle cose attraverso un "lungo, immenso e ragionato sregolamento di tutti i sensi". Tale procedimento, che comporta la sperimentazione di tutte le tecniche allucinatorie compresi alcol e droga, condanna il poeta a una posizione sociale di marginalità ma gli evita di cadere nei luoghi comuni, nei percorsi abituali del pensiero, e gli consente di trovare la misteriosa chiave della realtà.