ECO90

IN UN TERRITORIO FINITO CON RISORSE AMBIENTALI ED ENERGETICHE FINITE NON E' POSSIBILE UNA CRESCITA INFINITA ,E' UNO SPRECO INFINITO

 

 

COMUNICATO STAMPA AMBIENTE SARONNO ONLUS

Post n°124 pubblicato il 03 Aprile 2010 da eco90uboldo

I genitori e il preside della scuola elementare Pizzigoni, la rappresentante delle Pediatre di Saronno, i rappresentanti del “Comitato acqua per Saronno” e il Dott. Edoardo Bai, responsabile scientifico dell'Associazione Internazionale Medici per la Protezione dell'Ambiente, esperto in tossicologia ed inquinamento ambientale, responsabile regionale di Legambiente che hanno partecipato alla riunione del 27-10-09, desiderano ringraziare il Commissario Prefettizio del comune di Saronno per l'impegno preso in tale sede.
La Dott.ssa G. Longhi, infatti, ci ha garantito la realizzazione di uno o due pozzi: uno, ricavato dall'approfondimento di quello esistente e contaminato da trielina (che per questo motivo non sarà mai più rimesso in rete), l’altro da realizzare ex novo in zona bocciodromo, successivamente al primo.
Ciò ci tranquillizza, anche se resta qualche preoccupazione, dovuta al fatto che l'ultimo prelievo in rete effettuato dal gestore dell'acquedotto ha riscontrato ancora le presenza di trielina, seppure a livelli di 2 mg. per litro.
Ci preoccupa soprattutto, al momento attuale, il modo con cui la ASL ha svolto il suo compito istituzionale, che a nostro parere non garantisce la tranquillità che deriva dal sentirsi 'in buone mani' cioè tutelati nei confronti dei pericoli ambientali sempre più presenti nelle nostre zone.
Vogliamo spiegarci, perché riteniamo sia essenziale che l'Ente preposto alla tutela della nostra salute agisca col rigore necessario al compito che deve svolgere. Ci auguriamo perciò che questa nostra dichiarazione pubblica sia presa per quello che è: il desiderio che la ASL assuma atteggiamenti più rigorosi, in nome della sua stessa credibilità, che riteniamo essenziale per tutti.
Le ragioni della nostra critica sono di seguito riassunte:
riscontrata da anni nel pozzo di via Parini presenza di trielina, in quantitativi allarmanti, vicini se non superiori al limite oltre il quale l'acqua viene dichiarata NON POTABILE.
Su nostra segnalazione la ASL rispondeva in modo sconcertante affermando il superamento dei limiti di legge per gli inquinanti fin dal 2005 (15 mg., scesi a 10,8 nel 2008 – max previsto dalla legge:10)
ASL assicurava che non esisteva alcun pericolo: l’acqua in rete presentava concentrazioni più basse, in quanto diluita con quella attinta dagli altri pozzi.
Affermava anche che la letteratura scientifica della IARC (agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) riporta la classificazione della trielina come cancerogeno di classe 2A, cioè possibile cancerogeno per gli animali.
Le affermazioni di cui sopra non trovano riscontro nelle analisi del gestore dell’acquedotto e nelle stesse fonti bibliografiche citate dalla ASL (IARC):
Le analisi del gestore mostrano concentrazioni di trielina, (e non tetracloro come affermato da ASL), vicine ma sempre inferiori al limite. Ciò denota una diversa metodica utilizzata dall’ente e dal gestore e ci sconcerta in quanto le analisi del gestore, eseguite a rubinetto - dove bevono i bambini - danno risultati molto meno rassicuranti di quelli trasmessi dalla ASL.
Lo IARC classifica la trielina come cancerogeno probabile (grado di certezza superiore a possibile) per l'uomo (mentre per l'animale, il rapporto causa/effetto fra trielina e tumore è sicuro).
Sempre da IARC, apprendiamo che esistono casi di associazione fra leucemia e elevati livelli di trielina nell'acqua potabile , riscontrati nel New Jersey e a Lagakos, il fatto non può non lasciarci qualche preoccupazione.
Per questi motivi non vogliamo che il pozzo di via Parini sia riaperto, e ci scusiamo con i cittadini di Saronno, che potrebbero subire qualche disagio , ma siamo convinti di proteggere anche la loro salute.
Troppe cose però restano poco chiare, e vorremmo che fossero risolte da chi ha l'obbligo di farlo, e a cui perciò desideriamo rivolgere alcune domande:
-La ASL dovrebbe stilare il programma dei controlli dell'acqua potabile. Sono stati programmati regolari controlli a rubinetto dell'acqua della scuola per essere sicuri di distribuire acqua potabile? (per es. ogni 6 mesi, trattandosi di composto cancerogeno, 2A)
E se sono stati eseguiti, perché la ASL non ce ne ha trasmesso i risultati nella lettera di risposta inviataci in data 16 giugno 2009?
Né sono risultati rassicuranti i controlli effettuati dall’A.R.P.A., che hanno portato alla chiusura del pozzo di Via Parini, all’inizio di agosto.
Chiediamo, dunque, di essere informati tempestivamente sulla programmazione dei controlli in acquedotto e sui risultati delle analisi.
Infine: Quale è l'origine della contaminazione da trielina?
Questa domanda è rivolta alla provincia, che è l'Ente per legge incaricato di effettuare i controlli, ma anche alla ASL che può richiedere interventi a tutela della pubblica salute, come è il caso di cui stiamo discutendo.
L'unica parziale risposta ci è venuta, ancora una volta, dal Comune, e dal gestore che sta analizzando tutti i pozzi privati per rintracciare l'origine dell'inquinante. Dai primi risultati pare che la trielina sia diffusa su un fronte ampio, senza possibilità quindi di rintracciare una fonte precisa.
E’ possibile che almeno una delle fonti possa essere la Cantoni, fabbrica tessile dismessa? Cosa dice a questo proposito l'archivio della ASL?
E perché, da ultimo, non è mai stata avviata la procedura di caratterizzazione dell'area, come impone la legge 152, nonostante sia in progetto il riutilizzo dell'area?

I genitori e il preside della scuola elementare Pizzigoni,
la rappresentante delle Pediatre di Saronno,
i rappresentanti del “Comitato acqua per Saronno”
il Dott. Edoardo Bai, responsabile scientifico ISDE

 
 
 

Aria Pesante a Modena

Post n°121 pubblicato il 20 Gennaio 2010 da eco90uboldo
 

 
 
 

Il falò del mattone

Post n°119 pubblicato il 18 Gennaio 2010 da eco90uboldo
 

La strategia per l'uscita dalla crisi è sempre la stessa: cementificare, cementificare, cementificare. I nuovi 100.000 alloggi in un'Italia già distrutta dal cemento sono un atto di demenza economica, prima ancora che ambientale. Chi guadagna dalla costruzione di immobili in un Paese che sta relegando i suoi spazi verdi sugli Appennini e sulle Alpi? Ovunque case vuote. Se passeggiate in una qualunque grande città vedrete, accanto a nuove costruzioni residenziali che devastano i centri e le periferie, interi palazzi, uffici, alloggi in vendita e in affitto. A che serve costruire ancora e ancora? Il Italia ci sono seconde, terze, quarte case in luoghi (prima) meravigliosi. Case vuote, affittate un mese all'anno, qualche volta neppure quello, dalle persiane chiuse. Edificate ovunque, sulle dune della Sardegna o sui prati dei paesi montani. Qual è il VERO valore economico di queste case?
Il costo ambientale della costruzione di una casa vuota è enorme. Costruire senza una reale necessità abitativa, per pura, e spesso solo presunta, speculazione è un delitto. Il territorio italiano è degli italiani non delle società immobiliari, delle banche che le finanziano con i nostri soldi e delle lobby di governo. Se queste ci guadagnano, i piccoli azionisti delle società immobiliari quotate in Borsa, come ad esempio Risanamento, perdono tutto. Risanamento è un nome spettacolare per un titolo che ha perso il 43,18% nel 2009 e in due anni è passato da 3,6 euro a 0,11. Il titolo vale 34 volte di meno del massimo raggiunto nel 2007. Un nome che sembra suggerito da Tremorti.
Risanamento è un grande gruppo che ha goduto della fiducia della politica e delle banche che gli hanno prestato soldi su soldi. I soldi dei loro clienti. Le stesse banche che negano un fido o un credito a una piccola impresa sono creditrici di una società che ha TRE miliardi di debito e che rischia il fallimento. Quali banche? Unicredit, MPS, IntesaSanPaolo, Banco Popolare.
Il fondatore di Risanamento si chiama Luigi Zunino. Una persona amata dalla politica, impegnata in aree considerate fondamentali per l'EXPO 2015. Responsabile del fallimento dell'area residenziale di Santa Giulia, del "risanamento" dell'ex Falck di Sesto San Giovanni. L'ultimo utile operativo di Risanamento risale al 2005. In Europa le società immobiliari hanno un debito medio pari al 50-65% del patrimonio. Risanamento nel 2008 è arrivata all'85%.
Le banche per non perdere il credito concesso in passato, e per il quale dovrebbero essere cacciati i loro vertici, intendono finanziare con altri 250 milioni di euro Risanamento. E così, milioni e miliardi di nostri risparmi finiscono in fumo. Nel grande falò del mattone. Dov'era la Consob in questi anni? Sapeva dell'esistenza di una società quotata in Borsa chiamata Risanamento? Cardia, dico a lei! La bolla immobiliare scoppierà anche in Italia, è solo questione di tempo, allacciate le cinture

 
 
 

L'ultimo Natale del famoso microscopio

Post n°117 pubblicato il 07 Gennaio 2010 da eco90uboldo
 

Vi prego di leggere da questo link "L'ultimo Natale del famoso microscopio"

La situazione, è molto grave per usare un eufemismo.
Non commento il post sopra, ne prendo semplicemente atto.

5000 euro scarsi raccolti a favore della nanodiagnostics, in molti mesi, (quasi un anno) sono una cifra ridicola.
Non trovo altre parole: è RIDICOLO.
Se non siamo capaci della disciplina necessaria a sviluppare e sostenere economicamente un movimento contro la nocività tramite la ricerca (seria) non andiamo da nessuna parte.

Quante volte accidenti, QUANTE volte, abbiamo tutti potuto contare su Stefano Montanari e le sue conferenze?
Centinaia di volte? "solo" decine di volte?...
Se le polveri di un inceneritore sono state rilevate dentro alle biopsie di un tumore, lo si deve a Gatti&Montanari e a nessun altro; si tratta di rendersi conto di cosa si sta parlando e di quanto c'è in ballo.

Forse, amici della Rete no inc, è il momento di ricambiare, o non avremo una seconda possibilità: compriamo i libri (e facciamone regalo ai Sindaci inadempienti la legge), rinunciamo ad una pizza o un CD mettiamo da parte una moneta ogni volta che entriamo sul suo sito... E MANDIAMOGLI 10 EURO, 20 EURO, 50 EURO. Minimo.

Non so se ci rendiamo conto, ma tutto il peso economico del laboratorio a Modena è sulle spalle dalla famiglia Montanari e basta. Forse è ora di darsi una mossa: servono i FATTI non solo le belle idee e la consapevolezza di essere nel giusto (sostenendo la strategia zero rifiuti).
Solo con la solidarietà, astratta, non si va da nessuna parte...
Il laboratorio di Modena è un patrimonio del Paese, di tutti coloro che si oppongono ai VisigotiUnited, di destracentrosinistra&tirolesi (qualunque cosa significhino nel 2009, in Italia, quelle parole. All'estero non lo so, e adesso non mi importa).

Montanari ha il solo torto di non fare un banner gigante sul suo sito: servono donazioni. SERVONO-DONAZIONI. Servono donazioni. Adesso.

Visto che è troppo un gentiluomo per chiedere aiuto, allora è il momento che l'aiuto glielo diano gli AMICI. Se amici sono.

Bisogna mandare avanti il laboratorio a Modena.
Adesso.
Non domani o dopodomani...
Adesso.

«Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformate in azioni»
Ghandi

PS: Questo appello alla rete no inc è il solo modo che ho di continuare (continuare) ad aiutare la nanodiagnostics: una briciola di quanto Gatti e Montanari hanno aiutato tutto il movimento rifiuti zero, in fondo. Bene. Mano al portafoglio.
Adesso.

Come e dove mandarle, le indicazioni le trovate sul sito
www.stefanomontanari.net

 
 
 

No Nuke - Lester Brown

Post n°113 pubblicato il 15 Dicembre 2009 da eco90uboldo
 

Il nucleare non passerà. La linea del Piave sarà la conoscenza dei cittadini. Infatti, chi conosce il nucleare, i suoi costi, i suoi effetti, gli enormi rischi, lo evita e manda a fanculo chi lo promuove. Il blog ha intervistato alcuni dei più importanti esperti di energia del mondo sul nucleare e sulle energie alternative. Le loro testimonianze saranno raccolte in un dvd dal titolo "No Nuke" disponibile in maggio.
Perchè lo psiconuke vuole il nucleare? Perchè lo vuole "presto" la Marcegaglia degli inceneritori? E' una questione di soldi, dei nostri soldi, delle notre tasse. L'industria del nucleare, in abbandono in tutto il mondo, ha bisogno di enormi investimenti, di aiuti permanenti da parte dello Stato. E' una grande torta che fa impallidire la tassa sulla bolletta dell'energia elettrica usata per gli inceneritori. Se il CIP6 ha succhiato miliardi dalle rinnovabili per darli agli industriali e ai petrolieri, il nucleare regalerà decine di miliardi di euro alla Confindustria e a messieur Sarkozy. L'industria nucleare francese ha bisogno di esportare le sue tecnologie per sopravvivere.
Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

NON FARETE IL NUCLEARE IN QUESTO PAESE!

Mirko Giammella

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 01/02/2009
 
 

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