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LA GUERRA DEL'ACQUA IN PARLAMENTO " DEVE RESTARE UN BENE PUBBLICO". IL BORGOMASTRO DIMINUISCE IL PERSONALE. PERCHE?

"LA GUERRA DEL'ACQUA IN PARLAMENTO " DEVE RESTARE UN BENE PUBBLICO"
Cari amici, questo era il titolo di un articolo apparso  il 05/11/2009 sul quotidiano nazionale "La Repubblica" a pag 22.
L'articolo parlava della guerra dell'acqua che si sta svolgendo in Parlamento.
In pratica se la legge dovesse passare cosi' come  è stata proposta , i comuni che hanno una gestione fallimentare del sistema acquedotto, possono alienare il servizio delegando così la gestione a società private.
Cosa questa che noi riteniamo assurda.
Cosa questa che porterebbe ad un'aumento spropositato del prezzo dell'acqua, con ulteriore aggravio per le già esigue finanze di noi cittadini.
Un esempio del cambiamento in negativo , portato dalla privatizzazione di un servizio da sempre pubblico, è il passaggio della gestione della raccolta dei rifiuti ad una società privata .
Basti pensare alla disastrosa ed esosa, per i contribuenti, gestione dei rifiuti attuata nel nostro territorio dall'Ato.
Ci auguriamo che il nostro comune, qualora dovesse "passare" la legge non si lanci in una privatizzazione insensata e dannosa del nostro acquedotto comunale.
Cogliamo l'occasione per chiedere spiegazioni al nostro Borgomastro,per l'ennesima volta, sui motivi e sulla reale utilità che hanno portato alla  diminuzione del personale addetto all'acquedotto.
Infatti come tutti ricorderete prima erano assegnati all'acquedotto due impiegati. Da circa un anno l'impiegato è rimasto uno, perché l'altro è stato destinato ad altre mansioni.
Partendo da un dato di fatto, ovvero che la rete dell'acquedotto non ha subito migliorie e che quindi continua a necessitare di frequenti interventi, vorremmo sapere dal Borgomastro come un solo uomo possa adempiere a questo gravoso compito.
Fra l'altro si dice che a questo impiegato il Borgomastro, abbia affidato altre mansioni, che lo impegnano non poco, costringendolo, purtroppo e non per colpa sua, a trascurare il suo già troppo impegnativo compito primario.
Per finire, questo impiegato , si dice che sia ormai in età di pensione, quindi vorremmo sapere dall'illustre Borgomastro, come si comporterà, quando questo impiegato sarà andato in pensione e nessun nuovo impiegato sarà a conoscenza dei "segreti" della rete acquedotto.  
Ricordiamo al nostro Borgomastro che, l'acqua è un elemento molto importante per non dire essenziale nella vita degli esseri umani, e che trascurare la cura  dell'acquedotto potrebbe portare problemi, anche sanitari,  per la cittadinanza.
Ci auguriamo che questi inconvenienti gestionali, non portino l'attuale o il futuro BORGOMASTRO alla scelta scellerata della privatizzazione dell'acquedotto.
Non accetteremo scuse e invenzioni varie e assurde. Niente puo' giustificare questo atteggiamento di abbandono del sistema idrico che si sta verificando.
Vi ricordiamo caro Borgomastro, cari amministratori e cari membri dell'attuale opposizione, che i Santangiolesi non sono fessi.
Il nostro acquedotto è gestibile ed è un bene pubblico e tale deve rimanere.
Basta gestirlo con oculatezza e buon senso. Per esempio impiegando piu' personale nella sua gestione, magari togliendolo dalle comode scrivanie e non distraendo l'addetto all'acquedotto con altre mansioni.
Solito consiglio:
MEDITATE GENTE! MEDITATE!

GLI AMICI DI ECOLOGIASANTANGELO