Siamo tutti prigionieri di tante schiavitù. Da quella del potere, del denaro, del piacere, anche là dove si esprime in forme meno gravi e meno evidenti, a quella psicologica, intellettuale, affettiva. Lungo tutta la gamma dei limiti umani, dall'egocentrismo dispotico e accentratore alla fatua ed epidermica vanità.La liberazione è ardua. E' insieme dono e conquista : solo quando si entra nell'orizzonte della libertà cristiana e se ne sperimenta la bellezza, ci si allena al combattimento spirituale. Indispensabile per poter continuare a ricevere la libertà di Cristo.Essa non è data una volta per tutte. Occorre stare saldi, resistere con coraggio alle innumerevoli insidie di cui è armato il giogo della schiavitù : dalle passioni che investono intelligenza, cuore e sensi, ai conformismi che schiavizzano sotto apparenze di bene. Dai condizionamenti della nostra natura fragile, alle maschere di cui sappiamo abilmente rivestirci.La meta però è indicata e perseguibile : Cristo ci ha dato la possibilità di restare liberi, di dimorare nella sua sovrana libertà : quella dal condizionamento più forte e radicato, il peccato.La libertà compendia la dignità dell'uomo : è il più alto titolo che l'avvicina a Dio. Per questo dono divino, l'uomo si fa artefice del suo destino temporale ed eterno : egli è libero anche di fronte a Dio, perchè può ribellarsi a lui. Da qui una responsabilità pari alla grandezza del dono.
Gli orizzonti della libertà
Siamo tutti prigionieri di tante schiavitù. Da quella del potere, del denaro, del piacere, anche là dove si esprime in forme meno gravi e meno evidenti, a quella psicologica, intellettuale, affettiva. Lungo tutta la gamma dei limiti umani, dall'egocentrismo dispotico e accentratore alla fatua ed epidermica vanità.La liberazione è ardua. E' insieme dono e conquista : solo quando si entra nell'orizzonte della libertà cristiana e se ne sperimenta la bellezza, ci si allena al combattimento spirituale. Indispensabile per poter continuare a ricevere la libertà di Cristo.Essa non è data una volta per tutte. Occorre stare saldi, resistere con coraggio alle innumerevoli insidie di cui è armato il giogo della schiavitù : dalle passioni che investono intelligenza, cuore e sensi, ai conformismi che schiavizzano sotto apparenze di bene. Dai condizionamenti della nostra natura fragile, alle maschere di cui sappiamo abilmente rivestirci.La meta però è indicata e perseguibile : Cristo ci ha dato la possibilità di restare liberi, di dimorare nella sua sovrana libertà : quella dal condizionamento più forte e radicato, il peccato.La libertà compendia la dignità dell'uomo : è il più alto titolo che l'avvicina a Dio. Per questo dono divino, l'uomo si fa artefice del suo destino temporale ed eterno : egli è libero anche di fronte a Dio, perchè può ribellarsi a lui. Da qui una responsabilità pari alla grandezza del dono.