ECUREUIL0

In ricerca di segni


Apparteniamo in tanti, in diversa misura, alle folle che si accalcano attorno a Gesù per chiedere un segno. Quanto più si spegne la fede, tanto più si cercano segni. Quanto più ci si allontana dall'annuncio evangelico « il Figlio di Dio divenuto uomo, crocifisso e risorto », tanto più le domande inappagate cercano risposte in mondi esoterici, quando non addirittura in quello multicolore della magia. Tanto meno si crede in Gesù Cristo, tanto più si finisce col credere a tutto. Gesù non appaga il nostro carnale bisogno di segni. Annuncia se stesso come unico segno. Come il profeta Giona fu segno di Dio agli abitanti di Ninive perchè si aprissero alla fede, così la morte e risurrezione di Gesù è il segno della presenza di Dio nel mondo. La concretezza del fatto cristiano vanifica tutti i vacui spiritualismi, le mode misticheggianti, le strane aberrazioni incapaci di appagare le esigenze spirituali che ogni coscienza avverte. Gesù ci chiama generazione malvagia, perchè perduta su strade di non fede, di credulità indiscriminata, e perfino grottesca. Ma egli promette di essere segno anche per noi. L'illuminazione dello Spirito, che addita in lui il Figlio di Dio, è offerta a tutti. La fede, assenso al fatto cristiano, è risposta forte, coinvolge la persona intera, con le sue esigenze più profonde e insopprimibili. Ma è risposta. Non tentativo assurdo di possedere Dio, chiedendogli segni. Non siamo in grado, da noi stessi, di afferrare la verità. La sola cosa che ci è richiesta è di essere pronti e decisi a essere afferrati dalla verità, a lasciare che essa ci parli.