l'edi'olante

Post N° 117


Bruna Barbieri detta CIUCIA 
 (quartiere venezia - Livorno)Scagli la prima pietra chi -donna livornese- non si è mai guardata allo specchio esclamando:“devo andà dalla parrucchiera.. c’ho i ‘apelli paio la ciucia!”Lei, questa “ciucia”, fin da bimba l’ho sempre sentita nominare in riferimento allo stato trasandato dei capelli, nonostante ciò, avvertivo che non c’era disprezzo nel nominarla.. che un si parlava di una barbona o una poveraccia qualunque e questo mi ha sempre incuriosito non poco..Di recente a Livorno c’è stato un movimento di rivalutazione nei confronti della ciucia, (è uscito anche un libro) e finalmente ho potuto scoprire qualcosa di più di lei.Si trattava di una popolana del quartiere della Venezia, il suo nome Bruna, che nel periodo della seconda guerra mondiale era conosciuta dai livornesi per le sue gesta altruistiche nei confronti di poveracci, bambini, soldati e ……..ovviamente gatti!Sempre attorniata dai bambini, che la seguivano ovunque, pare che avesse inventato il primo asilo nido della storia livornese. Infatti le mamme del suo quartiere, che costrette a lavorare perché i mariti erano al fronte, potevano farlo più tranquillamente perché la Bruna teneva d’occhio i loro bambini che altrimenti sarebbero stati in balìa degli eventi…Proveniente da una famiglia dignitosamente povera ed umile, ed eccezionalmente ricca di valori umani, pare che la piccola Bruna abbia “iniziato” con i gatti la sua missione di protettrice dei deboli. Da qui il soprannome (ciucia da ciuci =gatto).Colpita da una brutta malattia da giovanissima e scampata alla morte, la Bruna si risveglia consapevolmente al suo altruistico compito e passa la vita a lottare per i diritti dei più deboli, arrabattandosi quotidianamente perché secondo lei “chi ha deve dare a chi ha bisogno”. Convinta della giustizia di questo diritto e implacabile nell’attuarlo!!Deve essere stata un continuo movimento, cosa pagherei per poter vedere qualche scena della Livorno di quei tempi… e i livornesi di quei tempi.. che apprezzavano l’animo nobile della Bruna creando di lei un mito tramandato oralmente fino ad oggi e per niente sminuito nel valore umano anche se il riferimento più comune è quello dei capelli stile “ciucia”Amo questo tratto della livornesità!! …ma dove si può essere amati e ricordati come un eroina nonostante la non conformità sociale nell’aspetto ed il comportamento fuori dagli schemi?Il Livornese guarda la sostanza delle cose e delle persone.. non è affascinato più di tanto dalla forma o dall’apparenza. Il mio nick  è nato per onorare questa donna e i valori che difende, nonché quell’essere informale aperto e generoso del vero livornese! 
(la fortezza vecchia - Livorno)