l'edi'olante

Post N° 135


UMBERTO VIVALDIla resistenza personale di un uomo qualunque...Umberto Vivaldi nasce a Livorno nel 1940(che du’ palle coi livornesi eh? – vi racconto questa storia e poi ‘un vi tedio più per un po’ … ve lo posso anche giurà sul  berlusca … promesso … sarò lunghina però, v’avverto!!)insomma …quest’omo nasce al Livorno in una famiglia povera, fin da bambino conosce gli orrori della guerra e vive con dignità la sua povertà arrabattandosi in mille mestieri :straccivendolo, fornaio, lattaio, portuale.La sua voglia di libertà e di giustizia , il suo senso di fratellanza e la sua onestà, gli danno la forza di tirare avanti e di guadagnarsi un’esistenza dignitosa.Durante la guerra del Vietnam,quindi fine anni 60, faceva il portuale.Al porto di Livorno, in quel periodo, transitavano navi americane che trasportavano armi e materiale bellico per la guerra.Alcuni portuali, tra cui Vivaldi, ‘un lo facevano miha volentieri questo lavoro che aiutava l’amerihani a trasporta’ roba che utilizzavano per massacrà i vietnamiti e cercarono di sensibilizzare più volte i colleghi e i dirigenti in merito a questa loro sofferenza“ il mercato del lavoro – fu la risposta – ha le sue regole e vanno rispettate.”Successe che il Vivaldi ‘un ce la poteva più fa’ a andà in piazza a manifesta’ per la pace e a carica’ sulle navi le bombe … ‘un lo trovava coerente, ecco.Si disse che doveva fa’ qualcosa, anche un gesto simbolico di protesta, ma qualcosa la doveva assolutamente fa’Un bel giorno, individuata una nave da guerra, decise di ammainare la bandiera  americana e di issarne una vietnamita.vi lascio immaginare cosa successe quando gli americani si accorsero del "gestaccio".L’avvenimento ebbe grande eco e la stampa si occupò del fatto.Alla festa nazionale dell’unità svolta a Livorno, venne inviata una delegazione di vietnamiti che donò al Vivaldi una medaglia costruita con il materiale degli aerei americani abbattuti nel loro paese (ora .. questa parte qui mi pare un pelino raccapricciante , ma quanno ce vo,  ce vo