l'edi'olante

Post N° 197


il decreto Tremonti prevede dei tagli ai contributi pubblici all'editoria che, da adesso,  verranno erogati a discrezione del governo in base alla disponibilità nel bilancio statale (alle simpatie politiche e alla percentuale di servilismo, mi sento di aggiungere)inutile precisare quindi, che le piccole imprese editoriali, le cooperative e le testate no profit, rischieranno la chiusuraqueste categorie non essendo legate a grandi gruppi economici e non avendo praticamente introiti da pubblicità, senza i contributi statali, saranno destinate a morte certaa parte il fatto che la prima cosa che viene in mente è chiedersi che fine faranno i lavoratori di questo indotto (chi scrive, chi stampa, chi distribuisce, gli addetti alle pulizie, altri collaboratori) una marea di persone che deve arrivare alla fine del mese, che magari ha un mutuo e dei figli da mantenereimmediatamente dopo inizio a preoccuparmi per l'informazione italiana che sarà sempre meno pluralista e gestita da soli 2 o 3 grossi gruppi editorialiinfine,siccome sono perfida e ho la tendenza a vedere sempre il male dietro ad ogni angolo (sarà lo scorpione che è in me?) mi viene da pensare che tutto questo non capiti a caso e che si voglia mettere a tacere certe voci libere che non hanno un padrone - editore - industriale - capo del governo da accontentarese queste testate si permettono di essere critiche nei confronti dell'attuale governo, cosa ci stanno a fare sulla piazza?è davvero una cosa indecente !!!vorrei essere libera