ANGOLO DI CIELO

SHOCK...


Un pomeriggio come tutti gli altri,con le mille ed una cose da fare,la fretta di dover sempre correre,lo sguardo all'orologio che scorre, sono, come al solito, in ritardo...nel silenzio quasi argentatodi un sabato di Aprile uguale...non connetti, ma senti invocare il tuo nome...corri, il cuore in gola per qualcosa che presagisci...bastano venti gradini per capire la gravitàdi quello che ti appare ai tuoi occhi...una donna seduta e, intorno al suo arto inferiore,una pozza di sangue devi vedere...ad un tratto esce flebile dalla sua voce "sto male",non ti accorgi ma basta un attimo per vederlasurreale...il colorito si spegne, le labbra cambiano colore,non senti più a respirare...ti accanisci, mentre le lacrimecominciano a cadere..., sul suo viso schiaffi dati non perfar male ma per farla rinvenire...nessun segnale...e cominci a disperare...mentre qualcun altro chiamail pronto soccorso che non tarda ad arrivare...ti scostano, ti allontanano...vogliono aria e apertura di finestre...l'urlo diventa rabbioso, impotente, disperato...chiami forte, sempre più forte mentre gli occhi sono colmidi lacrime...non può succedere...non ora...no adesso...trascorrono secondi che sembrano eternità...finalmente esco dal silenzio in cui mi ero celata dentro...una voce che mi dice "il peggio è passato"...un'altra voce tremendamente amata che mi cerca...mi avvicino...si è svegliata anche se con la mascheradi ossigeno ... mai così volentieri ho pronunciato il suo nome...mai così tenera è stata l'occhiata...mai una mia mana è stata tanto delicata a sfiorare il suo viso...sono obbligati a portarti via...l'urlo della sirena che si perdecon il percorso...a casa il marito, fortemente provato...avendo assistito anche lui alle crude scene...devo farmi forte per dare forza a lui...trattenere le lacrimeche sono nascoste sotto le ciglia...rincuorarlo e fargli capireche io ci sono...lunga, estenuante attesa...passano ore ma, verso sera, il peggio sembra passato...ora sei in ospedale...accudita, curata...ma con quattrocostole rotte...va bene così...meglio le costole rotte e poterti ancora stringere...senza farti male...mamma carissima ho avuto paura di perderti...sono stati dieci minuti di vero terrore...uno shock che non potròdimenticare...ma che fortunatamente ora ho potuto raccontare...è stupendo capire quanto amore si possa dimostrare...