SL-Movie Magazine

UN AVATAR NELLA GRANDE MELA


Faropoeta dalla Grande Mela, non ve lo aspettavate vero? Ebbene si, eccomi qua, inviato dal giornale a respirare un pò di aria americana, che non guasta mai. Le sensazioni che si possono provare arrivando a New York sono infinite. Innanzitutto, usando l’aereo e non il teletrasporto, si possono ammirare le luci di Manhattan, la cui visione dall’alto già merita il volo di 9 ore attraverso l’Oceano Atlantico. Ho rimpianto il teletrasporto solo quando ho dovuto superare la dogana: un’interminabile coda di uomini, donne e bambini! Mi sembrava di essere sbarcato in America ai tempi degli emigranti, quando a New York si arrivava con le navi e già da lontano si poteva ammirare la Statua della Libertà, in tutta la sua magnificenza e ricchezza di promesse (vedi il film  La leggenda del pianista sull’oceano). Eliminate le pratiche d’entrata in un Paese che evidentemente ha più paura ora che in passato, eccomi scaraventato nella bagarre di un mondo che avevo sempre visto dall’altra parte dello schermo. Inevitabili i miei occhi sgranati quando sceso dal taxi (giallo! Come nei film!) mi sono trovato accanto ai piedi un tombino che fumava! Accidenti e io che avevo sempre pensato fosse tutta scena! Ottima la mia sistemazione al MILDFORD PLAZA , che ho molto apprezzato anche perché proprio nel cuore di Broadway e a cento metri da Time Square:  io, al centro del mondo!  Da non crederci!
La serata è trascorsa in balìa della folla,  lasciandomi trascinare a destra e a sinistra, entrando e perdendomi in negozi giganteschi . A proposito,  chiunque vada a NY non dimentichi assolutamente una visita al negozio della  VIRGIN, che si intravede anche in una scena di Io sono leggenda: è come un luna park per chi ama musica, film e gadget. Ho trascorso una settimana a New York e ho visitato le locations cinematografiche più famose. Devo dire che persino trovarsi davanti alla porta di Carrie, di Sex and the city, è stato emozionante,  anche se non sono un appassionato della serie. E’ strana la Grande Mela, perché quando ci sei dentro ti travolge a tal punto che ti sembra di esserci sempre stato e quando vai via, dopo qualche giorno, ti manca enormemente, come se fossi andato via da casa. Sarà che io sono un malato di NY: si può dire che ho visto quasi tutti i film che la riguardano! Per me NY è una grande attrice, la protagonista dei film a cui regala le proprie strade, le luci, i colori. 
Ma, naturalmente, non è tutto oro quello che luccica. Sappiamo benissimo che gli americani non se la passano bene e se non sei ricco o almeno benestante, tutto quello che ti circonda diventa un enorme gigante, che ingoia tutto.  E qui possiamo invocare l’aiuto di Cloverfield, con il suo mostro in presa diretta, che, possiamo tranquillamente dirlo, serve ad esorcizzare le paure degli americani. Central Park invece mi ha sorpreso per la sua calma, ci sono zone del parco in cui non si sente proprio alcun rumore. In particolare c’è una piccola cascata nella parte  nord, verso Harem, che consiglio di visitare la domenica mattina, intorno alle 8: vi sembrerà di essere in un bosco, lontano miglia e miglia da qualsiasi centro abitato. Un altro consiglio:  la domenica mattina, se dovete fare colazione... fatela in albergo, perché i bar sono tutti chiusi! Ma torniamo a noi, si può andare  a NY e snobbare i musical? Ma certo che no! Ed eccomi in fila (e che fila!) per vedere Mamma mia: ammetto che è  stato difficile rimanere fermo e non scatenarmi al richiamo delle musiche degli Abba. Veloce doccia e via! Di nuovo pronto per la conquista della città (qua mi aspetto che parta la musica ). Un’altra gradevole sorpresa di NY è stata la metropolitana: pulita, organizzata e piena di gente. Gente eccentrica, ovvio! E... udite udite: è sottoterra!  Voi direte: “bella scoperta”! Già, ma è sottoterra solo a Manhattan, perché appena vi spostate verso Harlem, seguendo la famosa Fifth Avenue, arrivate in un punto in cui la
metropolitana esce allo scoperto e quella è una linea di demarcazione: da lì in poi troverete case, negozi e persone totalmente diverse. E’ l’evidente separazione tra i benestanti e la popolazione che alla mattina si alza presto per andare a lavorare. Ma continuiamo con le locations cinematografiche.  Nelle vicinanze della casa di Carrie potete trovare anche la casa di Friends e se vi siete emozionati nel guardare C’è posta per te dovete assolutamente andare da Maya Schaper Cheese and Antiques, dove una gentile signora che parla bene l’italiano vi potrà mostrare oggetti d’antiquariato o vendere un pezzo di formaggio pregiato oppure una buona pagnotta fresca fresca. So che siete degli inguaribili romanticoni, quindi per voi sono anche andato da Serendipity 3, dove ho mangiato un gelato strepitoso! Ammetto di essere entrato anche
da McDonald, a Time Square, malgrado il film Super size Me lo sconsigliasse. Mangiare a New York è quasi obbligatorio, ad ogni angolo troverete un chioschetto di hot dogs e schifezze varie. L’odore nell’aria è innanzitutto di cibo grigliato... strano vero? Pensavo ci fosse puzza di smog!  E anche parlando cibo (mi raccomando, un passaggio in una Steak house è d’obbligo) torniamo al cinema, con una visita da Katz Deli, dove Meg Ryan fa la scena del finto orgasmo in Harry ti presento Sally. Sembra di essere in una favola, a NY. E’ una città di cui ti fidi, ti senti dentro un film, ma... Improvvisamente arrivi in un punto, un punto di non ritorno, dove non c’è più spazio per le vetrine e per le luci colorate nei tuoi occhi, dove la gente assume un contegno diverso, dove tutti abbassano lo sguardo almeno per un momento… Non potevo non andare a Ground Zero. Anche io ho chiuso gli occhi e mi sono fermato a pensare: ci sono momenti in cui capisci che ci sono cose molto più grandi di te, che non sai spiegare. Lì ci sono vite spezzate, dolore, violenza inutile. E così NY ti riporta bruscamente alla realtà, che non è fatta solo di hot dogs, svago e shopping, ma anche di momenti drammatici, di lotte quotidiane, come ci ricordano le scene di uno dei più bei film del dopo 11 settembre: Reign over me. Potrei raccontarvi ancora altre mille cose, dalle succulente colazioni da Starbucks alla visita a Midtown Comics, tempio degli amanti dei fumetti, dal favoloso negozio NBA alla camminata nella via resa famosa dall’onda gigantesca di The day after tomorrow...
 ma preferisco fermarmi qui e lasciarvi  spazio per fantasticare su una città che almeno una volta nella vita bisognerebbe visitare.     Da New York è tutto a voi la linea