MONDACCIO

L'INNO D'ITALIA E BOSSI


dopo le esternazioni e i gesti del Ministro Bossi sull'inno D'Italia e il ricordo del medesimo della canzone del Piave, vorrei fare alcune riflessioni.E' ovvio che il Ministro Bossi non può ogni volta denigrare e offendere i simboli del nostro Stato, soprattutto se lo fa nelle vesti di Ministro. Riguardo poi alla canzone del Piave, che tanti italiani hanno cantato durante la prima guerra mondiale, che vide il nostro paese e i nostri giovani in prima linea contro l'allora nemico austriaco, e che fu la canzone principe di quegli anni, è stata ed è tutt'oggi uno dei simboli massimi della nostra Nazione. Nessuno però ha mai pensato di negare l'ufficialità dell'inno di Mameli, tanto meno il generalissimo A. Diaz, vero vincitore della prima guerra mondiale.Il generale Diaz poco tempo dopo il primo conflitto mondiale, si trovava col proprio stato maggiore in treno di ritorno da Conegliano veneto. Ad un certo punto il rumore del treno sui binari cambiò. Egli allora scattò sull'attenti e disse a voce alta: "signori, il Piave". L'inno di Mameli però è stato per loro ieri e per noi oggi il nostro inno nazionale e così dovrà esserlo per il futuro.La canzone dl Piave è importante farla conoscere ai nostri giovani, così come la storia che porta con sè. E' la storia di migliaia di ragazzi morti per la patria e quel saluto del generalissmo Diaz sta lì a dimostrarlo. Grazie