LA CRISI DI CORSA

IL MERCOLEDI' E' IL GIORNO DELLA SETTIMANA CHE AMO DI PIU', ANCHE SE PER DIRLA TUTTA, DI SOLITO LE COSE BELLE MI ACCADONO IL GIOVEDI'.

COMUNQUE: IL MERCOLEDI' E' IL GIORNO DEL MERCATO.

 IERI ERA MERCOLEDI' ED E' STATO PER ME UN GIORNO DI VERI AFFARI.

ATTENZIONE: IO AL MERCATO NON COMPERO LA FUFFA CHE HANNO TUTTI E CHE SI TROVA ORMAI IN QUALUNQUE NEGOZIO DI CINESERIA. IO AL MERCATO CI VADO PER CERCARE TESORI!

INFATTI NEL MERCATO DEL MIO PAESELLO (MA PENSO UN PO' IN TUTTI ) ESISTE UNA SEZIONE DEDICATA ALL'USATO, DOVE, SE HAI BUON GUSTO, DIMESTICHEZZA E CONOSCENZA DEI PRODOTTI, PUOI VERAMENTE CONCLUDERE AFFARI D'ORO. BEH IO STAREI GIORNATE INTERE A RIVOLTARE QUELLE MONTAGNE DI VESTITI.... E' UN ANTISTRESS CHE CONSIGLIO A CHIUNQUE!

NATURALMENTE NON SONO LA SOLA AD AVERE QUESTO TIPO DI AMORE (MALATTIA?).

LE TIPOLOGIE DI PERSONE CHE FREQUENTANO IL MERCATO, DICIAMO "AMERICANO", SONO LE PIU' DIVERSE: SI VA DALLE RICCONE ALLE SQUATTRINATE. IN PRATICA CHI PER SFREGIO CHI PER NECESSITA'. DICIAMO CHE IO APPARTENGO ALLA CATEGORIA DELLE SQUATTRINATE, MA COMPRO PURAMENTE PER TROVARE SODDISFAZIONE NELL' AVER TROVATO UN CAPO PARTICOLARE E UNICO CHE ASSOLUTAMENTE NON SAREBBE ACCESSIBILE ALLE MIE TASCHE. NATURALMENTE LE MIE CONCORRENTI PIU' AGGUERRITE SONO QUELLE CHE COMPERANO PER PURO VEZZO. DICO CONCORRENTI PERCHE' AL MERCATINO PRIMA SI ARRIVA E PIU' SCELTA SI HA A DISPOSIZIONE.

E POI ANCHE LORO COME ME PUNTANO A TROVARE LA COSA BELLA E FIRMATA, QUINDI E' SFIDA ALL'ULTIMO STRACCETTO!

LE MIE ANTAGONISTE ORMAI LE CONOSCO UNA PER UNA PERCHE' COME ME ANCHE LORO FREQUENTANO LE BANCARELLE DA SEMPRE. QUINDI, QUANDO  DI SOLITO LE VEDO INDAFFARATE SU UN BANCO, MI AVVICINO PERCHE' SENTO ODORE DI POSSIBILE ACQUISTO. IN REALTA'  I BANCHI DOVE SO DI POTER  TROVARE COSE DI MIO GUSTO ORMAI LI CONOSCO E SO ANCHE SU PER GIU' QUALI SONO LE MARCHE CHE TRATTANO. I PREZZI VANNO DALLE 2 EURO AI 5 EURO PER CAPO.

POI  OGNUNO DI QUESTI AMBULANTI HA UN BANCO, UNO SOLO, DEDICATO ALLE GRANDI FIRME. IL PREZZO IN QUESTO CASO NON E' PRESTABILITO, MA SI PAGA IN BASE ALLA SCELTA: PIU' LA FIRMA E' IMPORTANTE PIU' ALTO SARA' IL PEZZO.
ANCHE QUI PERO', STA SEMPRE AL SOGGETTIVO  GUSTO DELLA PERSONA. GIUSTAMENTE LE COSE FIRMATE CHE SONO IN VENDITA SONO CAPI VECCHI, VINATGE, DA COLLEZIONI PASSATE E NON SEMPRE SONO FACILI DA PORTARE O DA ATTUALIZZARE NEL CONTESTO. QUINDI NON SEMPRE TROVARE UN CAPO FIRMATO SIGNIFICA AUTOMATICAMENTE ACQUISTARLO.

INOLTRE C'E' DA DIRE CHE A VOLTE QUESTI AMBULANTI OLTRE AGLI STILISTI ISTITUZIONALI, TIPO ARMANI, VALENTINO, FENDI E ALTRI MOLTO NOTI, HANNO UNA CONCEZIONE DI MARCHIO UN PO' TUTTA LORO E A VOLTE NEI BANCHI DELLE COSE MENO COSTOSE, SI POSSONO TROVARE DELLE VERE CHICCHE, MESSE LA' PERCHE' CONSIDERATE, SECONDO IL LORO GRANDE SAPERE DEL MONDO  FASHION, DOZZINALI.
ECCO, QUANDO IO, IN MEZZO A QUESTI BANCHI DI FUFFA, RIESCO A TROVARE, AD ESEMPIO, UNA MAGLIA DI CALVIN KLEIN PER SOLI 2 EURO, E LA TIRO SU CON SODDISFAZIONE PER FARLA AMMIRARE ANCHE A CHI MI STA ACCANTO (TECNICA DEL ROSICAMENTO), E' COME SE AVESSI RAGGIUNTO L' ORGASMO (ORGASMO NO, MA E' UNA BELLA SENSAZIONE COMUNQUE)!. 

LA "TECNICA DEL ROSICAMENTO" E' UNA TECNICA CHE USANO TUTTE LE BUYERS: LO FANNO ANCHE CON ME.
ALZANO IL CAPO CHE HANNO TROVATO E DI SOLITO FANNO FINTA DI CHIEDERE CONSIGLIO ALL'AMICA CHE HANNO VICINO, MA LO FANNO SOLO PER FAR VEDERE A TE CHE HANNO TROVATO QUALCOSA CHE A LORO DIRE E' MOLTO BELLO E DICIAMO FARTI SOFFRIRE UN PO'. A LORO DIRE E' MOLTO BELLO: MENO MALE CHE AL MONDO NON ABBIAMO TUTTI LO STESSO GUSTO. A VOLTE ALZANO DELLE COSE COSI' ORRENDE CHE VERAMENTE DOVREBBERO INTERVENIRE ENZO E CARLO DELLA TRASMISSIONE "MA COME TI VESTI?".

CERTE VOLTE PERO' LE COSE CHE TROVANO SONO VERAMENTE INTERESSANTI E MAGARI STANNO CHIEDENDO VERAMENTE CONSIGLIO PERCHE' INDECISE SULLA TAGLIA O SULL'ABBINAMENTO DI COLORE . ALLORA SENZA FAR CAPIRE CHE A TE QUELLA COSA POTREBBE PIACERE, CONTINUI AD AVERE LA TESTA BASSA, LE MANI CHE ROVISTANO, MA LE ORECCHIE ED UN OCCHIO (UNO SOLO)SONO LI' CHE SEGUONO LA DISQUISIZIONE.
SE SI E' FORTUNATE, APPENA  POGGIANO IL CAPO DI NUOVO SUL BANCO, (SEMPRE CON NONCHALANCE), CI SI AVVICINA COME SE LA COSA AVVENISSE , COSI', PER CASO: SI PRENDE IL CAPO, LO SI GUARDA CON UN CERTO DISTACCO, CON SUFFICIENZA E COME SE IN REALTA' NON T'INTERESSASSE, ESCLAMI:"MA SI', COMPRIAMOLO...UN IMPICCIO IN PIU' DENTRO L'ARMADIO!".
INVECE DENTRO DI TE E' COME SE STESSE SCAMPANELLANDO UNA SLOT MACHINE VINCENTE: DIN DIN DIN DIN !

QUESTA E' ESPERIENZA, RAGAZZI! ANNI E ANNI DI DURA GAVETTA,INIZIATA FIN DA QUANDO FREQUENTAVO LE ELEMENTARI E  ANDAVO CON MIA MAMMA. QUANDO SI DICE FARE DI NECESSITA' VIRTU'! STIAMO PARLANDO DI BEN 30 ANNI DI CARRIERA SULLE SPALLE. MI RICORDO CHE LA MIA MAESTRA QUANDO SAPEVA CHE LE COSE CHE INDOSSAVO MAMMA LE AVEVA PAGATE TIPO 2000 LIRE ALL'EPOCA, MI PORTAVA NELLE ALTRE CLASSI PER FARLO SAPERE ANCHE ALLE ALTRE COLLEGHE: CHE SODDISFAZIONI! IL MIO EGO CRESCEVA!

ANCORA, ADESSO, QUANDO RACCONTO DELLE COSE CHE TROVO O FACCIO AMMIRARE ALLE MIE AMICHE I MIEI AFFARI, LO FACCIO CON TALMENTE TANTA ENFASI DA FARLE SCHIATTARE PER L'INVIDIA (IHIHIHIHIHIH)! ALLORA QUA SCATTANO SEMPRE DUE RICHIESTE: PORTAMI CON TE OPPURE COMPRAMI QUALCOSA. COMPRARE PER GLI ALTRI E' RISCHIOSO PERCHE' AL MERCATINO LE COSE NON SI POSSONO CAMBIARE. PORTARE ANCHE GLI ALTRI.

QUANDO MIA CUGINA DA MILANO SCENDE GIU' PER LE VACANZE ESTIVE, IMMANCABILMENTE ANDIAMO INSIEME, MA NONOSTANTE SIAMO LI' INSIEME IO TROVO E LEI NO. VA BEH: LA DIFFERENZA SI INTUISCE A  COLPO D'OCCHIO. IO MI CHINO A TESTA BASSA SUI BANCHI E SEMBRO UN CATERPILLAR, LEI MOLTO SIGNORINA SNOB E' LI' CHE PRENDE UN CAPO PER VOLTA , LO ALZA TENENDOLO TRA IL POLLICE E L'INDICE, LO GUARDA, LO ISPEZIONA E POI PUNTUALMENTE.....LO POSA. DICIAMO CHE SE IO IN CIRCA 15  MINUTI HO ISPEZIONATO TUTTO IL BANCO, LEI CON QUELLA VELOCITA' CI IMPIEGHEREBBE CIRCA UN PAIO D'ORE. E QUANDO TORNIAMO A CASA, COME AL SOLITO, IO MI SONO DOVUTA FRENARE, MENTRE LEI NON E' RIUSCITA A TROVARE NIENTE.

C'E' DA DIRE CHE NON TUTTI SONO PROPENSI AD ACQUISTARE CAPI USATI, SOPRATTUTTO PER QUESTIONI IGIENICHE, MA PER ME NON E' MAI STATO UN PROBLEMA: LE COSE CHE ACQUISTO LE LAVO SEMPRE ACCURATAMENTE PRIMA DI INDOSSARLE.

MA TORNIAMO A QUESTO MERCOLEDI'.

SI SA ORMAI CHE NON POSSIEDO PIU' IL BANCOAMT (E MENO MALE AGGIUNGO IO!). QUINDI SE PRIMA ANDAVO AL MERCATINO E SPENDEVO PIU' DI QUELLO CHE AVEVO A DISPOSIZIONE, NON MI PONEVO IL PROBLEMA E ANDAVO A PRELEVARE.

MERCOLEDI' PERO' DOVEVO MANTENERMI PER FORZA ENTRO LA DISPONIBILITA'. IL MIO OBIETTIVO ERA QUELLO DI TROVARE UN VESTITO PER UN MATRIMONIO CHE HO ALL'INIZIO DI SETTEMBRE E SAREI STATA DISPOSTA A SPENDERCI ANCHE 25 EURO.

INIZIO A ROVISTARE E SENTO DALLE COSE CHE MI CAPITANO CHE LA GIORNATA SARA' PROFICUA, PERCHE' COME IN TUTTE LE COSE IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO.

INIZIO A ROVISTARE NEI BANCHI DELLE COSE FIRMATE. AL PRIMO NON TROVO NIENTE. VADO AL SECONDO. PUNTO SUBITO I VESTITI PERCHE' ERA QUELLO CHE VOLEVO. NIENTE. MI CAPITA TRA LE MANI UNA GIACCA DI FERRE'. BELLISSIMA, MA CON  LA GIACCA DA SOLA NON FACCIO NIENTE. CONTINUO A ROVISTARE. UN PANTALONE NERO. LO GUARDO BENE E SENTO CHE E' DI LINO COME LA GIACCA DI PRIMA. LEGGO L'ETICHETTA: GIANFRANCO FERRE'. CAVOLO UN COMPLETO. RITROVO LA GIACCA E LI METTO VICINO: SI TRATTAVA PROPRIO DI UN BELLISSIMO COMPLETO D LINO NERO DI GIANFRANCO FERRE'. NON E' UN VESTITO, MA PER IL MATRIMONIO VA PIU' CHE BENE. LO ISPEZIONO PER VEDERE SE PRESENTA IMPERFEZIONI, MA NIENTE. VADO ALLA TAGLIA: 42. POTREBBE ESSERE UN PROBLEMA, SOPRATTUTTO PER LA GIACCA, PERCHE' AVENDO IL SENO UN PO' PROSPEROSO DI SOLITO PORTO UNA TAGLIA SE NON DUE IN PIU' RISPETTO AI PANTALONI. INFILO LA GIACCA: DERETANO, MI STA PERFETTA! E VAI: AFFARE FATTO. ADESSO CONTRATTIAMO IL PREZZO. IO ERO DISPOSTA A SPENDERCI ANCHE 25 EURO. CONTRATTO UN  PO', MA OTTENGO IL TAILLEUR A 20 EURO: CINQUE EURO IN MENO RISPETTO AL MIO BUDGET. NATURALMENTE NON HO ACQUISTATO SOLO IL TAILLEUR. HO TROVATO DUE TOP CHE VOLENDO POTREI SFRUTTARE COME SOTTO GIACCA, UN VESTITO CHE MI STA D'INCANTO E UNA CAMICETTA DI CHIFFON DI COLORE ROSSO, IL MIO COLORE PREFERITO.

COMUNQUE NON HO POTUTO SPENDERE OLTRE LA MIA DISPONIBILITA' E VI ASSICURO CHE SE AVESSI AVUTO IL  BANCOMAT CON ME, AVREI COMPRATO UNA MAREA DI ALTRE COSE CHE CON MIO GRANDE RAMMARICO HO DOVUTO PER FORZA LASCIARE.

QUANDO LA GIORNATA E' PROFICUA, E' PROFICUA!

Cosa si deve fare per trovare un maledettissimo lavoro?

All'inizio ho provato a far sapere al mondo che mi circonda, e soprattutto alle persone che ipoteticamente potevano aiutarmi, che ero di nuovo sul mercato del lavoro, confidando anche in un loro passaparola. Poi mi sono rivolta ad una delle agenzie di lavoro interinale che si trovano in provincia, e in particolare a quell'agenzia dove ho una certa confidenza con la responsabile, nel senso che nonostante gli anni passati da quel dì che mi sono iscritta la prima volta,  lei si ricorda ancora benissimo di tutti i miei trascorsi sia di vita privata che lavorativa ed è sempre disponibilissima all'ascolto, per cui l'ho reputata la più adatta ad aiutarmi. Compro riviste specializzate nella speranza che le mie caratteristiche rispondano alle offerte, ma anche se non corrispondono, vado comunque alla ricerca di qualcosa di decente da poter fare, ma niente, niente,e poi ancora niente. Inizio quasi ad abituarmi a questa condizione da disoccupata. Anzi ho paura di non volerlo veramente più un lavoro.

Lo voglio o non lo voglio? Sì lo voglio, ma ho una gran paura di andare di nuovo a lavorare. Ho paura di affrontare un nuovo ambiente di lavoro con nuovi colleghi, nuovi capi, nuove mansioni: in parole povere ho paura di dover ricominciare tutto daccapo. E' una vita che ricomincio, che  passo da un tipo di lavoro ad un altro e ora sinceramente sono terrorizzata all'idea di dover ricominciare.

Il mio percorso lavorativo in realtà, se analizzato, ha un senso logico: sono diplomata in ragioneria e ho sempre lavorato svolgendo mansioni che in un modo o in un altro hanno avuto a che fare con la contabilità o con le materie finanziarie e bancarie. Il discorso, forse, è a monte: la scelta della scuola superiore.

A 13 anni si è così piccoli da non poter capire che la scelta di quel percorso potrebbe segnarti per tutta la vita. Un ruolo fondamentale a questo punto dovrebbe essere  quello svolto dai genitori che, conoscendo attitudini e capacità dei propri figli, dovrebbero aiutarli a non sbagliare  e a valorizzare le doti che  possiedono.

 I miei genitori avevano la certezza  e consapevolezza che qualunque scuola avessi scelto, io, non avrei avuto problemi.

Dal mio canto io sapevo cosa mi piacesse fare, ma sapevo anche che le mie amiche avrebbero frequentato ragioneria, l'unica scuola superiore che si trovava nel mio paese. E quindi, anche se le materie che più si confacevano al mio modo di essere, erano quelle umanistiche, come il liceo classico o il liceo artistico, mi sono lasciata trasportare. Mi spaventava l'idea di dover affrontare "il nuovo" da sola. Che stupida! E nella vita ho fatto sempre così!

Giustamente i miei genitori mi hanno appoggiata in pieno: in primis sarei rimasta nel paesello e quindi non avrei dovuto affrontare gli insidiosi pericoli della provincia. Diplomarsi ad un liceo classico: che garanzia lavorativa poteva darmi una scuola che non rilasciava nemmeno il famoso pezzo di carta !? Almeno con ragioneria avrei avuto il famoso  diploma che poteva essere sfruttato anche in caso di non proseguimento con gli studi niversitari. Il  liceo artistico, poi, è stato scartato a priori: tipi strani, ma soprattutto che lavoro avrei potuto svolgere, vade retro. Che scema!

Come volevasi dimostrare passarono cinque anni senza nessun tipo di problema con gli studi: sempre bellissimi voti. Una volta ricordo di averlo addirittura confessato apertamente al mio professore di ragioneria che quella scuola e le materie che si studiavano, non mi piacevano affatto. Lui disse che io ero la prova vivente che attraverso l'applicazione, si riesce comunque. Io, in realtà, avevo un'altra chiave di lettura: spirito di competizione, voglia di primeggiare, ma anche voglia di non avere problemi a casa. Io e la mia migliore amica, ormai, fantasticavamo sulle carriere che ci attendevano dopo la scuola: ci vedevamo o in banca entrambe oppure a gestire uno studio associato dove lei avrebbe fatto la commercialista e io l'avvocato. Avevo deciso infatti di frequentare giurisprudenza, dove avrei potuto esaltare le mie doti da grande cacac.... e avrei potuto parlare, parlare e parlare, cosa che non mi piaceva affatto. Inoltre negli anni delle superiori avevamo avuto un'insegnante di diritto fantastica e io amavo quella materia che, anche se inserita in un ambito commerciale, rimaneva una materia prettamente umanistica.

Arriviamo al diploma e quando i giochi ormai sono fatti, mi crolla tutto il castello di certezze che mi ero creata. Accadde l'imprevisto a cui non seppi reagire e io mi persi..... e da allora forse ancora mi sto cercando.  Affronto gli esami alla meno peggio, prendo anche un voto, che seppur non era quella che mi aspettavo, risultò alla fin fine  decente (53/60), ma poi i miei sogni si sono oscurati. E' come se avessi abbassato la saracinesca di un negozio e da allora non l'avessi mai più riaperta. Da allora ha inizio il mio vagabondaggio nel mondo del lavoro, dove sì che ho incontrato loschi tipi ( vedi datori di lavoro).

Ma la bambina che sognava di fare la stilista dove era finita? La bambina che disegnava dalla mattina alla sera i suoi modelli, le sue ragazze e  inventava storie. La bambina che dipingeva. La bambina che aveva frequentato la scuola di danza ed era sempre la migliore, quella a cui affidavano i ruoli importanti. La ragazza che sapeva cantare e che secondo alcuni esperti del settore con la sua voce avrebbe potuto fare grandi cose. La ragazza che la scuola mandava come rappresentante nei vari incontri o progetti che si tenevano in ambito provinciale. La ragazza che partecipava alle gare di atletica leggera e che a livello nazionale si era classificata, senza nessun tipo di allenamento, 35sima su circa 120 partecipanti.

Quello che mi fa incazzare è che ripercorrendo la mia vita capisco che sarei potuta essere tutto quello che volevo, come d'altronde ognuno di noi, ma in realtà ho scelto di non diventare niente. Non ho saputo far tesoro dei talenti che mi erano stati affidati: ho sprecato solo il mio tempo e le mie energie in tutti questi anni, senza concludere nulla. Ora mi ritrovo al punto di partenza ed ho paura come allora.

A settembre, se le cose non sono cambiate, vorrei cercare di rimediare prendendo quella benedetta e tanto sospirata laurea.

Il quesito è il seguente: in cosa voglio laurearmi? Ma soprattutto, cosa voglio diventare? L'unica certezza che so è che lo spirito con cui affronterò questa nuova sfida, non sarà lo stesso di una diciannovenne appena fresca di diploma. E anche i problemi pratici con cui mi troverò a combattere per poter concludere questa nuova avventura, non saranno gli stessi di una ragazza che non ha marito, figli e casa da mandare avanti. Dalla mia ho solo la consapevolezza di non potermi permettere di perdere altro tempo prezioso per raggiungere l'obiettivo finale.

I corsi che sto prendendo in considerazione sono i seguenti: giurisprudenza, economia e commercio, scienze della comunicazione, fashion design, graphic design, lauree in ambito sanitario quali fisioterapia, logopedia, ispettore sanitario e anche religione.

Diciamo che si spazia molto, ma per ognuna c'è un perché.

Giurisprudenza è stato il mio primo amore, ma logisticamente dovrei spostarmi o su Roma o su Cassino per seguire le lezioni. Economia e commercio, sarebbe la giusta conclusione di una carriera sconclusionata e anche in questo caso mi dovrei spostare o su Cassino o su Roma. Un minimo di preparazione penso di averla almeno in questo.

 Le scuole di design logisticamente parlando sono perfette perché hanno la sede in provincia. Fashion è veramente il sogno di una vita che si realizzerebbe, ma avendo il diploma da ragioniera mi manca la parte pratica del mestiere (non so cucire): la creatività no, quella potrei anche venderla. Graphic design è molto interessante a livello di materie e anche molto attuale da un punto di vista del mercato del lavoro: mi spaventa la parte informatica con i linguaggi di programmazione che assolutamente non conosco.

Le lauree in ambito sanitario, invece sono attualissime  e aggiungerei anche affollatissime, tant'è che si deve sostenere il test d'ingresso e in base al risultato di quest'ultimo viene anche decretata la sede di svolgimento, che potrebbe essere anche molto scomoda da raggiungere. Uno di questi corsi di laurea è quello in cui a dicembre si laureerà  mio fratello e le cui lezioni si svolgono in provincia. Di buono c'è anche che avrei già a disposizione tutto il materiale didattico che ha usato lui.

Religione: sono stata anche catechista per alcuni anni della mia vita. Chi si è laureato in questo ambito, mi ha sconsigliato di intraprendere questo percorso di studi. A loro dire si tratterebbe di un corso molto lungo e che con il tempo impiegato per laurearsi in religione avrebbero potuto conseguire benissimo due lauree istituzionali. Di buono ha che mi permetterebbe di diventare insegnante ed è un mestiere che non mi dispiacerebbe.

Da notare che io parlo di mestieri e di lavoro come se oggi esistessero gli stessi presupposti di diciotto anni fa.

Scienze della comunicazione. Questo corso di studi io lo avevo iniziato quando venne istituito per la prima volta anche a Cassino. Stiamo parlando del 2003/2004. Le materie erano le mie: avevo sostenuto 4 esami e  avevo preso anche due trenta. Nel 2004 la mia prima gravidanza e ho lasciato con mio grande rammarico.

Certe volte penso che nella vita sia meglio saper fare una cosa sola e bene più che saperne fare tante così così: uno si concentrerebbe su quella e non penserebbe ad altro. Il mio psicologo invece non è del mio stesso avviso. Egli sostiene che chi sa fare solo una cosa e si concentra solo su quella, rischia il fallimento perché se non dovesse riuscire a raggiungere quel particolare obiettivo, avrebbe gettato al vento il suo unico scopo di vita. Beh non è che per me vada meglio!

Un giorno ho provato ad affidare al destino il mio futuro usando la tecnica dei bigliettini. Ho proceduto alla pesca miracolosa e indovinate cosa è uscito? Economia e Commercio!

E se fossi io che continuo inutilmente ad oppormi  ad un disegno del destino già concepito per me? Devo rifletterci su! Adesso no, però: il cervello mi sta fumando!!!!