Io, Elfo di bosco

Pasqua


Non so quest'anno come si possa, anche solo lontanamente, pensare di festeggiare Pasqua con la tragedia che ha colpito l'Abruzzo, e l'Italia intera, in questi giorni. Questa sì che è stata la settimana della passione, culminata oggi, venerdì santo, con i funerali delle vittime. E' una Pasqua di morte e non di resurrezione, questa del 2009. Celebriamo la morte che non ha rinascita e non la resurrezione che sconfigge la morte.E' ancora il giorno del dolore e non ancora quello delle recriminazioni. Ma domani i colpevoli dovranno pagare per questa tragedia. Una tragedia annunciata: giacché nessuno mi potrà togliere dalla testa la convinzione che un terremoto scaturito da 4 mesi di scosse quotidiane (ripetute a distanza di poche ore nell'arco di una stessa giornata) fosse assolutamente imprevedibile; nessuno poteva prevedere il giorno e l'ora esatta, ma le avvisaglie di 4 mesi di scosse dovevano essere considerate quale sintomo di qualcosa di strano in corso e quale presagio che una sciagura fosse più che ipotetica e addirittura vicina.Ora è solo il momento del dolore. Ma domani i colpevoli dovranno pagare. Pagare la morte di quasi trecento persone. Pagare un'allerta che non c'è stata. Pagare la leggerezza con cui si è dichiarata normale una situazione di continue scosse prolungate per mesi.Questa è una tragedia annunciata.Preghiamo per le vittime.Non mi sento di augurare buona Pasqua: giacché quest'anno non sarà buona neanche un po'. Neanche un po'.