TRA CIELO E TERRA

Adriano Olivetti "Democrazia senza Partiti" Edizioni di Comunità, 2013


Atti 4,32-35 "I credenti di Gerusalemme mettono in comune i loro beni At 2:44-47; 1Gv 3:16-19; Lu 12:33; 2Co 8:13-15; 9:932 La moltitudine di quelli che avevano creduto era d'un sol cuore e di un'anima sola; non vi era chi dicesse sua alcuna delle cose che possedeva ma tutto era in comune tra di loro. 33 Gli apostoli, con grande potenza, rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù; e grande grazia era sopra tutti loro. 34 Infatti non c'era nessun bisognoso tra di loro; perché tutti quelli che possedevano poderi o case li vendevano, portavano l'importo delle cose vendute, 35 e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi, veniva distribuito a ciascuno, secondo il bisogno." In questa citazione dagli Atti degli Apostoli sta l'ideale di Adriano Olivetti per la fondazione della Comunità cristiana, la cui realizzazione si può già osservare nella sua opera ad Ivrea e che si sforza di adottare in piccolo il grande progetto steineriano della triarticolazione dell'organismo sociale. La evidenzio subito perchè nel testo "Democrazia senza Partiti" non vi sono dubbi rispetto all'idea di Adriano Olivetti che la struttura dello Stato è corrotta, "lo Stato che dichiara la guerra e la pace e i partiti che preparano false costituzioni in cui la polizia di Stato vigilerà sulla libertà di stampa e un ingranaggio invisibile prenderà i danari dai vostri salari, troppo spesso insufficienti, onde mantenere dei funzionari insufficientemente pagati, danari che vi saranno restituiti per un decimo solo in servizi sociali mal condotti", cosa peraltro vera attualmente nonostante di anni ne siano trascorsi parecchi, ma il suo monito è questo: "consegnare il potere ai giusti, esaltare le tendenze più elevate, rendere inoffensive quelle deteriori, aprire infine la via alle forze creatrici dello spirito"... Non si possono quindi usare le parole di Adriano Olivetti per fare demagogia... Per promuovere attività sovversive o distruttive.. Bisogna invece intendere che il suo è un monito a mettersi nell'atteggiamento cristiano di cooperare, di rendere evidenti le ingiustizie, come dice Olivetti "accontentandovi di far vedere al ricco vostro vicino di casa che accanto a lui è morto qualcuno di tubercolosi, perché non è stato nutrito a sufficienza e che accanto a lui c'è gente che dorme in cinque in una stanza"..O peggio, non ha lavoro, non ha dove andare.... Senza incitare all'odio di classe "che ricadrebbe su di voi"; senza chiedere a nessuno "schemi di trasformazione sociale: potrebbero ingannarvi". La vera trasformazione è la presa di coscienza interiore, quella che ci fa dire: le conseguenze di ogni cosa che succede ad un nostro simile e lo fa soffrire, quando sconfina nella nostra indifferenza, nel nostro egoismo, nella nostra cecità spirituale, sono un debito a carico dell'intera umanità. Ed ecco ancora una citazione tratta dal libro di Olivetti: "Nella nostra Comunità, l'atmosfera, abbandonando giorno per giorno nella politica e nella vita le concezioni strettamente materialistiche, invece esaltando i valori eterni dello spirito e la forza redentrice, si impregnerà vieppiù di un sentimento autentico di religiosità. L'uomo, il cristiano, volgendo l'occhio alla natura, al cielo, alle stelle, ritornerà a vedere Dio".Considerazioni ispirate dal testo di Adriano Olivetti "Democrazia senza partiti" edito da Edizioni di Comunità, gennaio 2013