TRA CIELO E TERRA

PRIMA LETTERA DI PIETRO: 3,18-22


Salvator Dalì, Cristo di San Giovanni della Croce"Se questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il bene che facendo il male, perchè anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto fra gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito. E nello spirito andò a portare l'annuncio anche alle anime prigioniere, che un tempo avevano rifiutato di credere, quando Dio, nella sua magnanimità, pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l'arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell'acqua. Quest'acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo. Egli è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze."Che cosa abbiamo bisogno di diventare nella nostra anima?... delle "personalità"  e per questo abbiamo bisogno del libero volere da un lato, ma anche della possibilità di trovare in noi la via del divino che è nel mondo. Libero volere, da un lato, cioè la possibilità di sciegliere tra bene e male, tra bello e brutto, tra vero e falso; dall'altro comprensione del divino, in modo che esso penetri nell'anima nostra e ce ne sentiamo riempiti interiormente, liberamente riempiti; queste le due mete dell'anima umana sulla terra. Per raggiungere queste due mete, abbiamo ricevuto due doni religiosi. Uno dei doni è proprio destinato a deporre nell'anima umana le forze che conducono alla libertà, alla distinzione tra bene e male, tra bello e brutto, tra vero e falso. Il secondo dono religioso ha dovuto essere donato all'uomo nel corso della sua evoluzione terrena, per mettere nell'anima quel seme che la rende capace di sentire, unito a se stessa, il divino che essa porta in sè. Il primo dono è quello che ci appare nell'Antico Testamento nella grandiosa scena del peccato originale, della tentazione. Il secondo dono religioso è quello che ci viene incontro in tutto ciò che si compendia nelle parole "mistero del Golgota". Allo stesso modo in cui il peccato originale  e la tentazione hanno a che fare con ciò che inserì in noi la libertà, il mistero del Golgota ha a che fare con la possibilità che l'anima umana ritrovi la via che conduce al divino, con la possibilità di sapere che in essa può rifulgere il divino, che il divino la può permeare...Oggi è la prima domenica di quaresima. Viene ricordata l'antica alleanza di Dio con Noè, sigillata con l'arco del cielo all'alba del nuovo giorno in cui le acque si ritirarono e dall'arca, anima umana, poterono liberarsi la giustizia, per mezzo degli otto salvati, e le qualità e i temperamenti propri della personalità dell'uomo e del mondo, una coppia per ogni specie vivente.. L'arcobaleno, adottato dall'umanità come simbolo della Pace, simbolo dell'eterna alleanza tra Dio e l'umanità. Dio permette al nuovo mondo di nascere sulla base di un seme di giustizia. Perciò il mondo è oggettivamente buono. Ora Gesù Cristo entra volontariamente nel deserto, condotto dallo Spirito, e passerà i 40 giorni, che sono anche quelli che rappresentano la quaresima, in preparazione dell' evento che ha sconvolto il mondo... il Mistero del Golgota, ciò che  indica la via da percorrere, nella libera volontà e attraverso la coscienza retta, per arrivare ad essere l'umanità nuova in Cristo.