MOVIMENTO EMPATIKO

Ricominciare


Ricominciare...ritornare da un breve o lungo viaggio un po' risulta destabilizzante. Tutto dipende dall'animo col quale si affronta il ritorno, le energie che si intende investire, gli stimoli che ci creiamo per far sì che il tutto sia il più possibile "dolce'' e meno traumatico.C'è chi ritorna per riprendere le attività, la vita che aveva messo in ''stand by'' nel periodo del viaggio e quindi, riparte dalla fine. C'è chi al contrario ritorna per cominciare una nuova fase, un ciclo vitale ricco di novità, imprevisti e novità, avventure, incontri e quindi riparte dall'inizio. Il ritorno è nostalgico per i primi...è così inquieto per chi ritorna dalla fine. Mentre per i secondi segna quasi una sorta di rinascita, di ritorno alla vita, al fermento, al sentirsi attivi e vitali.Con l'esperienza ho imparato che i periodi di stasi servono quando ad un certo punto del tuo percorso hai bisogno di fare chiarezza dentro te, tirare le somme su ciò che stai facendo. Sono essenziali quando il caos dimora dentro e fuori te e, tu, in preda ad esso sei incapace di muoverti, di capire persino da dove iniziare. I periodi di stasi li devi concedere a te stesso prima o poi! Puoi rimandare ma a lungo andare se fai finta di niente rischi di soffocare una parte di te, di recitare con te stesso facendo finta che tutto vada bene quando in realtà dentro sei stanco/a, inquieto/a, vulnerabile e.. ti sembra persino di cadere a pezzi. Se non assecondi quella parte di te che ti lascia segnali inequivocabili, rischi di perderti, di essere la vittima prediletta di quella soffocante spirale che ti sei creato con le tue stesse mani.Questa estate birichina e letargica al tempo stesso, sta giungendo alla fine. Essa ha segnato per me un periodo di stasi imprevisto. Ogni periodo di stasi necessita  di essere seguito da un' ''evoluzione'' o da un'" involuzione". Esso non può durare per troppo tempo perché se ciò accade perde la sua funzionalità e valore.Sto tornando...davanti a me scorrono immagini di paesaggi, volti a me familiari ma che assumono nuove forme e colori per i miei occhi riposati e affamati di novità e vita. Domani un nuovo giorno si prospetta all'orizzonte...sto tornando a fare ciò che ho lasciato in ''stand by''. Sì, è proprio così ma lo affrontero' questa volta in maniera inedita, come se lo facessi per la prima volta. Saro' pronta a percepire emozioni, sensazioni che prima non captavo perché troppo stanca e vulnerabile. Per qualcuno il mio ritorno può sembrare routine, abitudine ma per me non lo è assolutamente! Il tutto dipende dalla prospettiva dalla quale guardi le cose...se ci tieni tanto a qualcosa, a quello che fai ( se lo fai con passione!), non è abitudine....non diventa ciò' e dipende solo da Te. L'attività più banale o apparentemente noiosa può tramutarsi in qualcosa di creativo e stimolante se lo vuoi tu!Il ritorno e' tutta una questione mentale... dipende da te...decidi tu se farti del mle ripensando al viaggio appena terminato, al tempo che non può ritornare creandoti l' ennesimo ''periodo di stasi privato'' mentre tutto riparte e tu resti fermo a pensare e ripensare se ricominciare o meno , da dove e perché senza concretamente agire. Oppure ti rimbocchi le maniche e ti riattivi per permettere alla tua linfa vitale di circolare al meglio dentro te...per far fluire energie e vitalità....