MOVIMENTO EMPATIKO

le sfaccettature dell'intelligenza


Risulta difficile definire il termine ''intelligenza'' a causa della sua complessità. Persino gli psicologi che si sono occupati dell'argomento dal 1905, anno in cui è stato elaborato il primo test moderno per calcolare l'intelligenza, non riescono a concepirne una precisa ed esaustiva definizione. Il primo test sull'intelligenza elaborato da Alfred Binet e commissionato dal Ministero della Pubblica Istruzione Francese, non fu utilizzato per individuare i ''geni'' , ma per capire chi non sarebbe stato in grado a far fronte agli impegni scolastici durante gli anni dell'obbligo scolastico. Bisognava stilare la lista dei ''meno capaci''.Questa modalità di misurare l'intelligenza era altamente limitante. L'intelligenza è caratterizzata da innumerevoli componenti cognitive e affettive e non si può far equiparare solo ed unicamente al rendimento scolastico. Ci sono individui che a scuola raggiungevano a malapena la sufficienza ma che, nel lavoro, sono persone realizzate, manager e imprenditori efficienti. E che dire di quelli che a scuola erano i primi della classe, preparatissimi, indottrinati ma che poi, si sono ridotti a diventare mediocri impiegati! Certo, non si può generalizzare... Con questi esempi voglio far capire che non esiste un solo tipo di intelligenza, universale.Le richieste che il mondo ci fa quotidianamente sono sfaccettate. Per far fronte ad esse le nostre componenti cognitive, sociali ed affettive devono operare in maniera complementare. L'intelligenza scolastica deve fondersi con la capacità di riconoscere i problemi, con l'autogestione, la capacità di risoluzione pragmatica. A questo punto cito l'esempio che Stern fece quando all'università di Harvard cercò di definire l'intelligenza. Egli cito' un suo amico professore, un intellettuale intelligentissimo che, chiuso nel suo mondo intellettuale, non riuscendo  a capire come procurarsi i soldi per investire sulle sue ricerche, fu costretto a rinunciare al suo progetto e ai suoi sogni.Personalmente, da educatrice, non tollero quei programmi scolastici obsoleti che privilegiano l'indottrinamento allontanandosi dalla vita reale e vissuta. Il nozionismo sviluppa determinate capacità cognitive ma non basta, è insufficiente. Occorre integrare il tutto con la cultura umana rivalutando il concetto di Intelligenza emotiva ( spesso sottovalutato!). La società e' troppo piena di indottrinati e robot e necessita di persone vere, capaci di cavarsela di fronte alle richieste del mondo senza perdere il contatto con la propria natura umana fatta di socialità, emozioni, esperienze vissute sul campo. Una persona può essere efficiente e valida al lavoro, grazie al suo Qi ma, se non sa relazionarsi con gli altri, ed e' persa  solo nel suo mondo tanto da dimenticarsi del resto, (tanto da potenziare il proprio individualismo ed egocentrismo), non e' una persona integra.