MOVIMENTO EMPATIKO

Praticare l'empatia


Ho sempre visto l'empatia come una ''dote innata'', una capacità intrinseca dell'essere persona. L'empatia fa parte della nostra dimensione relazionale. L'Altro mi sprona a reagire quando mi inabisso, mi dà carica e forza vitale per affrontare attivamente la mia esistenza. Non esistono esercizi e tecniche per acquisirla perché essa è parte di noi. C'è chi ne è più consapevole, chi meno. Conoscere l'empatia non è sufficiente per praticarla. Occorre esercizio e impegno. Quando entriamo in contatto con persone simili a noi è più facile instaurare l'atto empatico perché nell'Altro riconosciamo noi stessi. L'Altro agisce in questo caso, come uno specchio che ci proietta la nostra immagine. In questo ''rispecchiamento'' ci riconosciamo come persone dalle mille sfaccettature perché è proprio attraverso l'Altro che acquisiamo maggiore consapevolezza di noi stessi e intrecciamo la nostra esperienza con quella altrui. La difficoltà si presenta quando al mio cospetto c'è una persona diversa da me e completamente estranea al mio mondo. Di fronte alla diversità posso bloccarmi nella mia posizione senza avanzare verso l'Altro oppure, è proprio quest'Altro che , nonostante i miei tentativi di avanzamento nei suoi confronti, rimane rigido e passivo.Quando viene meno la reciprocità l'atto empatico diventa difficoltoso e problematico ma non impossibile. L'importante è non scoraggiarsi, non bloccarsi ma...osare, mettersi in gioco, essere elastici. Come sostiene Laura Boella, studiosa di relazioni intersoggettive, ''praticare l'empatia vuol dire ricominciare sempre di nuovo''. E' inevitabile sbagliare, avere dubbi, quando l'Altro si presenta al mio cospetto. L'incontro con l'Altro è un enigma, un mistero. Siamo persone e non robot. Nulla è programmato.. Non esistono libretti o manuali di istruzione quando si parla di empatia e relazioni umane.Ci sono però degli utili suggerimenti per affinare l'empatia:- Ascoltare il proprio e l'altrui corpo: il corpo parla ; ci invia segnali che spesso diamo per scontato. Un rossore, un tremolio alle mani, un abbassamento del tono della voce, uno sguardo basso, possono comunicare più di tante parole scontate o inutili.Lo sguardo dell'Altro su noi stessi, ad esempio, può' essere percepito come minaccioso. Certi sguardi sono così espressivi e lasciano segni dentro noi stessi.- Giocare coi pensieri : L'immaginazione è una componente fondamentale per l'empatia. Lasciar fluire i nostri pensieri sul nostro interlocutore, costruire storie in cui egli è il protagonista, ci aiuta a non rimanere imprigionati nel nostro mondo. Certi pensieri si colorano di emozioni inedite e rendono più creativo l'incontro con l'Altro.Ci consentono di sperimentare e di non bloccarci di fronte all'ignoto e al mistero. L'immaginazione è una dote spontanea e molto sviluppata nei ba,bini. Spesso, nella'età adulta si assopisce e, questo non va bene. Occorre riattivarla. L'arte e la musica sono alleate e attivatrici esclusive di immaginazione. L'artista è empatico per la sua natura creativa e il suo stile di vita.