ENIGMI

I DUE VOLTI DI DIO


Nelle grandi religioni il cambiamento è sempre essenziale,anche se i più non lo sanno.Il nome stesso "religione" sembrerebbe confermare l'apparente staticità,proveniente da "religio"=religare=vincolare. In realtà ogni religione deve cambiare al proprio interno x continuare ad esistere ed essere viva.Ciò avviene xchè i bisogni spirituali dei popoli cambiano e la religione deve seguirli;infatti non è l'uomo ad avere bisogno di un determinato Dio,quanto Dio ha bisogno che l'uomo non lo abbandoni. Nasce così questa lotta tra la necessità di evolvere e modificarsi insita nell'uomo e il tentativo da parte di Dio di fermarlo. Il rapporto tra Dio e Adamo è esplicativo. Innanzitutto va detto che nella Bibbia non è sempre uno e intero,ma ha fin dall'inizio due nomi che sono 2 volti e 2 sue diverse personalità. I nomi sono Dio=Elohim=la Forza che va sempre oltre=il Creatore e il Signore Dio=YHWH=Colui che rende visibile la vita e che la limita. Quindi Dio è il Creatore che fece l'umanità a sua immagine e somiglianza e che quindi spinge x sua natura alla trasformazione e al divenire. YHWH è invece il dio limitante,che ha dato all'uomo la sua sostanza materiale ma che vuole che l'uomo gli disubbidisca nella sua sete di conoscenza. Questo è il motivo x cui YHWH ha sempre ostacolato l'uomo,con la punizione di Adamo,con la distruzione della Torre di Babele,immagine della crescita dell'umanità,con il diluvio,dopo che gli uomini si unirono con gli Angeli(diluvio dal quale Noè fu salvato da Elohim) e prima con Caino(l'esploratore della terra) al quale YHWH preferiva Habhel,che si limitava a tutelare quanto già esisteva. Dio è sempre stato duplice e ha sempre innescato qsto scontro tra la stasi e la trasformazione,ma le religioni istituzionali hanno preferito porre sul trono il solo YHWH nel tentativo di mantenere lo status quo della stabilità. E quando altri movimenti,come quello dei Catari,hanno promulgato una religione neo-biblica dei 2 volti di Dio,sono stati perseguitati e distrutti. (liberamente tratto dall'articolo "L'archetipo della trasformazione" di Igor Sibaldi, in I misteri di hera,giugno-luglio '06).