EREMO MISANTROPO

Zen


Alzò gli occhi verso il cielo, screziato d'oro e di blu oltre la trama nera dei rami. Era appena iniziata la primavera, perciò gli alberi erano ancora quasi spogli. Intravide le prime stelle e uno spicchio di luna fra sbuffi di nuvole.Appoggiò la nuca alla corteccia ruvida dell'albero e per un po' rimase a fissare il cielo, sforzandosi di allontanare il dolore dalla mente. Il suo istruttore di karate gli aveva spiegato che si poteva farlo, a patto di impiegare tutte le proprie risorse mentali e di riuscire ad avere un atteggiamento zen rispetto all'idea stessa di dolore, che in fondo non era nient'altro che un'illusione prodotta dal corpo, un'illusione che poteva essere facilmente controllata e annullata dalla potenza di una mente capace di trascendere.Scoprì fin troppo presto che non c'era nulla di vero. da " Niceville" Garsten Stroud