Non credo che Jack Patton avrebbe voluto che il cecchino da cui era stato ucciso venisse mutilato. Ma non si può mai sapere. Quand'era vivo, Jack somigliava a un morto sotto un solo riguardo: tutto gli stava pressappoco bene.Tutto, ma proprio tutto, per lui era uno scherzo. O così diceva, almeno. La sua espressione prediletta era, e fu fino alla fine: "Mi sono sbellicato dal gran ridere." Se il Tenente Colonnello Patton è in Paradiso — ma non credo che molti veri soldati di professione si siano mai illusi di finire lassù, almeno in questi ultimi tempi — magari starà, in questo stesso momento, raccontando come fu fatto secco a Hué, e, a conclusione del racconto, senza neppur sorridere, dirà: "Mi sono sbellicato dal gran ridere." Questo è appunto il bello: Patton ti raccontava questo o quell'episodio — serio o bello o pericoloso o commovente che fosse — durante il quale gli era venuto da sbellicarsi dalle risate, ma, in realtà, non aveva mica riso. E restava tutto serio in faccia, poi, anche quando lo raccontava. Non credo che, per tutta la sua vita, nessuno l'abbia mai visto fare quello che lui diceva sempre che gli veniva da fare, e cioè sbellicarsi dal gran ridere.Diceva che gli era venuto da sbellicarsi dalle risate quando aveva vinto un premio, al liceo, per aver costruito una sedia elettrica per topi, ma non aveva mica riso. Molti avrebbero voluto ch'egli desse una dimostrazione pratica di quella sediolina, con un ratto tranquillato; avrebbero voluto che lui radesse la testa a un topo intontito e lo assicurasse alla sedia con quelle cinghiette e magari gli concedesse di esprimere un ultimo desiderio o gli chiedesse se era pentito dei suoi crimini.L'esecuzione non ebbe mai luogo. C'era abbastanza buonsenso, nel Liceo di Patton — sebbene non ve ne fosse altrettanto al Dipartimento di Scienze, a quanto pare — per denunciare la cosa come un atto di crudeltà verso gli animali. Di nuovo Jack Patton disse, senza sorridere: "Mi sono sbellicato dalle risate." Kurt Vonnegut - Hocus Pocus
Hocus Pocus
Non credo che Jack Patton avrebbe voluto che il cecchino da cui era stato ucciso venisse mutilato. Ma non si può mai sapere. Quand'era vivo, Jack somigliava a un morto sotto un solo riguardo: tutto gli stava pressappoco bene.Tutto, ma proprio tutto, per lui era uno scherzo. O così diceva, almeno. La sua espressione prediletta era, e fu fino alla fine: "Mi sono sbellicato dal gran ridere." Se il Tenente Colonnello Patton è in Paradiso — ma non credo che molti veri soldati di professione si siano mai illusi di finire lassù, almeno in questi ultimi tempi — magari starà, in questo stesso momento, raccontando come fu fatto secco a Hué, e, a conclusione del racconto, senza neppur sorridere, dirà: "Mi sono sbellicato dal gran ridere." Questo è appunto il bello: Patton ti raccontava questo o quell'episodio — serio o bello o pericoloso o commovente che fosse — durante il quale gli era venuto da sbellicarsi dalle risate, ma, in realtà, non aveva mica riso. E restava tutto serio in faccia, poi, anche quando lo raccontava. Non credo che, per tutta la sua vita, nessuno l'abbia mai visto fare quello che lui diceva sempre che gli veniva da fare, e cioè sbellicarsi dal gran ridere.Diceva che gli era venuto da sbellicarsi dalle risate quando aveva vinto un premio, al liceo, per aver costruito una sedia elettrica per topi, ma non aveva mica riso. Molti avrebbero voluto ch'egli desse una dimostrazione pratica di quella sediolina, con un ratto tranquillato; avrebbero voluto che lui radesse la testa a un topo intontito e lo assicurasse alla sedia con quelle cinghiette e magari gli concedesse di esprimere un ultimo desiderio o gli chiedesse se era pentito dei suoi crimini.L'esecuzione non ebbe mai luogo. C'era abbastanza buonsenso, nel Liceo di Patton — sebbene non ve ne fosse altrettanto al Dipartimento di Scienze, a quanto pare — per denunciare la cosa come un atto di crudeltà verso gli animali. Di nuovo Jack Patton disse, senza sorridere: "Mi sono sbellicato dalle risate." Kurt Vonnegut - Hocus Pocus