EREMO MISANTROPO

Sottomissione - Michel Houellebecq


 E in virtù di cosa una vita ha bisogno di essere giustificata? La totaliltà degli animali e la schiacciante maggioranza degli uomini vivono senza mai provare il minimo bisogno di giustificazione.Vivono perché vivono, tutto qua, è così che ragionano; poi immagino che muoiano perché muoiono, e che questo, ai loro occhi, concluda l'analisi. *** Nel corso dei due giorni seguenti mi abituai a quella litania di uffici, senza tuttavia riuscire ad apprezzarla davvero. La messa era l’unico elemento riconoscibile, l’unico punto di contatto con la devozione com’è intesa nel mondo esterno. Per il resto, si trattava della lettura e del canto di salmi adatti al momento della giornata, a volte intervallati da brevi letture di testi sacri, effettuate da uno dei monaci - letture che accompa­gnavano altresì i pasti, consumati in silenzio. La chiesa moder­na, costruita nella cinta del monastero, era di sobria bruttezza - richiamava un po’, per l’architettura, il centro commerciale Super-Passy di Rue de l’Annonciation, e le sue vetrate, semplici chiazze astratte e colorate, non meritavano alcuna attenzione: ma tutto ciò non aveva molta importanza ai miei occhi: non ero un esteta, infinitamente meno di Huysmans, e l’uniforme brut­tezza dell’arte religiosa contemporanea mi lasciava pressoché indifferente. Le voci dei monaci si alzavano nell’aria gelida, pure, umili e benigne; erano piene di dolcezza, di speranza e di attesa. Il signore Gesù doveva tornare, sarebbe tornato presto, e già il calore della sua presenza colmava di gioia le loro anime, era questo in fondo il tema unico di quei canti, canti di attesa organica e dolce. Nietzsche, con il suo fiuto da vecchia bagascia,aveva visto giusto: in fondo, il cristianesimo era una religione femminile. **