EREMO MISANTROPO

Nudo che scende una scala


 
La gente fa i conti con le proprie disgrazie fisiche, le dita mozze dei piedi e delle mani, le cicatrici, le ustioni, la febbre, il cancro, i microbi, le infezioni, le ferite e le ossa rotte. Non fa mai i conti con i lividi e le cicatrici accumulati nell'involucro interiore a formare un completo universo di reazioni, un mondo riflesso in cui nulla sfugge all'interpretazione personale, poiché passa attraverso questo caleidoscopio della memoria, queste sensibili lastre fotografiche della psiche, questo assemblaggio di chimici emozionali attraverso cui ogni parola, ogni avvenimento, ogni esperienza, viene filtrata, digerita, deformata, prima di essere di nuovo proiettata sulle persone e sui rapporti. Il movimento dell'io e dei suoi tanti strati, descritto da Duchamp nel suo Nudo che scende una scala, i molteplici io cresciuti in modo diseguale, non uno a uno, parallelamente, in una sola direzione, ma composti da numerose giustapposizioni che rivelano le infinite spirali del carattere, così come la terra rivela i suoi strati, un'infinita costellazione di sentimenti che si espandono altrettanto misteriosamente dello spazio e della luce nel regno dei pianeti.da "le quattro stanze del cuore" Anaïs Nin