EREMO MISANTROPO

La colazione dei campioni - Kurt Vonnegut


Il cinema nel quale Trout se ne stava seduto con tutti i suoi pacchi in grembo proiettava solo film osceni. La colonna sonora era piacevole. Sullo schermo le ombre di un uomo e di una donna giovani si leccavano con grazia i rispettivi morbidi orifizi.Lì seduto, Trout ideò la trama d'un nuovo romanzo. Trattava di un astronauta terrestre che arriva su un pianeta nel quale ogni forma di vita animale e vegetale è stata eliminata dall'inquinamento, tranne quella degli umanoidi. Gli umanoidi si cibano di prodotti derivati dal petrolio e dal carbone.Viene data una festa in onore dell'astronauta, che si chiama Don. Il cibo è schifoso. L'argomento principale della conversazione è la censura. Le città sono infestate da cinema che proiettano unicamente film osceni. Gli umanoidi vorrebbero farli chiudere, ma non sanno come farlo senza violare la libertà di parola.Chiedono a Don se anche sulla Terra i film osceni sono un problema e Don dice; "Sì". Gli chiedono se i film soli o veramente osceni e Don risponde: "I più osceni che si possano fare".Il che suona come una sfida per gli umanoidi, i quali sono convinti che i loro film osceni battano tutti quelli della Terra. E così salgono tutti a bordo di un hovercraft e filano verso un cinema del centro.V'arrivano durante l'intervallo e così Don ha il tempo di chiedersi che cosa mai può essere più osceno di quanto ha visto sulla Terra. Ma ancor prima che le luci si spengano è già tutto eccitato sessualmente. Le donne della compagnia che è con lui si agitano e si dimenano tutte.Poi la sala piomba nel buio e il sipario s'apre. Sulle prime non si vede niente. Dagli altoparlanti escono gemiti e grugniti. Poi compare un'inquadratura. Si tratta d'un film di alta qualità su un umanoide maschio che mangia quel che sembra una pera. C'è un primo piano di labbra, lingua e denti dell'umanoide, tutti lucidi di saliva. L'umanoide mangia la pera con calma. Quando l'ultimo pezzetto è scomparso nella bocca grugnente l'obiettivo si fissa sui pomo d'Adamo. Il pomo d'Adamo s'agita oscenamente. Poi l'umanoide rutta soddisfatto e sullo schermo compare, nella lingua del pianeta, questa parola:FINENaturalmente è tutto un trucco: le pere non esistono più. E, del resto, quella scorpacciata di pera non è l'avvenimento principale della serata, è un cortometraggio per mettere a suo agio il pubblico. Poi comincia il film vero e proprio. E su un maschio, una femmina, i loro due figli, più il gatto e il cane. Mangiano continuamente per un'ora e mezzo: minestra, carne, fette tostate, burro, verdure, purè di patate con. sugo, frutta, dolci e torta. Poche volte l'obiettivo si allontana di più d'un due palmi da quelle labbra lucide e da quei pomi d'Adamo sobbalzanti. Poi il padre mette il cane e il gatto sul tavolo perché anche loro partecipino all'orgia.Dopo un po' gli attori non ce la fanno più a mangiare. Sono così sazi che hanno gli occhi di fuori, quasi non riesconoa muoversi. Dicono che non potranno mangiare altro per almeno una settimana e così via. Sgombrano la tavola lentamente. Si trascinano in cucina e buttano nella spazzatura qualcosa come un dieci chili di avanzi.     Il pubblico a questo punto impazzisce.          Quando Don e i suoi amici escono dal cinema, vengono avvicinati da prostitute umanoidi che offrono loro uova, arance, latte, burro di arachidi e così via. In realtà le prostitute non sono in grado di offrire queste leccornie, naturalmente.  Gli umanoidi spiegano a Don che se si portasse a casa una prostituta, questa gli cucinerebbe un pasto a base di petrolio e carbone a prezzi pazzeschi. E poi, mentre lui mangia, gli direbbe paroline sconce su quel cibo fresco e succulento, che in realtà è cibo sintetico.