E' 'un vero scandalo. L'economia traballa ed assistiamo ancora alla discussione se eliminare o meno la scandalosa situazione venutasi a creare tra reddiiti dei lavoratori dipendenti e retribuzioni del management delle imprese private e pubbliche.Olivetti aveva stabilito una regola un rapporto di 1 a 10. Uomini del genere non esistono più.Oggi gli amministratori di imprese bancarie, ad esempio, percepiscono emolumenti e liquidazioni pari a milioni di euro. Non cè alcuna correlazione con i risultati raggiunti in quanto tutte o quasi le imprese bancarie devono essere capitalizzate, basterebbe già questo per dire che premi o indennità aggiuntive non possono essere erogate.Di meglio non vanno le aziende quotate in borsa, per tali aziende si giustifica il tutto dicendo che sono stati gli azionisti a deliberare gli emolumenti. E' vero ma chi sono questi azionisti , non certo i piccoli azionisti, infatti se parliamo di imprese bancarie dobbiamo rifererirci i alle fondazioni bancarie che sono in genere gli azionisti di maggioranza e per le società quotate in borsa se non c'è lo stato, ai patti di maggioranza ( vedi :Corriere della Sera, Assicurazioni Generali ed ecc.).In sostanza è un gioco in cui sono gli amici degli amici che si fissano le retribuzioni e fanno a gara tra di loro per chi le fissa più alte.E.L. 24.03.14
IL COMPENSO DEL MANAGEMENT
E' 'un vero scandalo. L'economia traballa ed assistiamo ancora alla discussione se eliminare o meno la scandalosa situazione venutasi a creare tra reddiiti dei lavoratori dipendenti e retribuzioni del management delle imprese private e pubbliche.Olivetti aveva stabilito una regola un rapporto di 1 a 10. Uomini del genere non esistono più.Oggi gli amministratori di imprese bancarie, ad esempio, percepiscono emolumenti e liquidazioni pari a milioni di euro. Non cè alcuna correlazione con i risultati raggiunti in quanto tutte o quasi le imprese bancarie devono essere capitalizzate, basterebbe già questo per dire che premi o indennità aggiuntive non possono essere erogate.Di meglio non vanno le aziende quotate in borsa, per tali aziende si giustifica il tutto dicendo che sono stati gli azionisti a deliberare gli emolumenti. E' vero ma chi sono questi azionisti , non certo i piccoli azionisti, infatti se parliamo di imprese bancarie dobbiamo rifererirci i alle fondazioni bancarie che sono in genere gli azionisti di maggioranza e per le società quotate in borsa se non c'è lo stato, ai patti di maggioranza ( vedi :Corriere della Sera, Assicurazioni Generali ed ecc.).In sostanza è un gioco in cui sono gli amici degli amici che si fissano le retribuzioni e fanno a gara tra di loro per chi le fissa più alte.E.L. 24.03.14