Il Presidente Squinzi di recente ha dichiarato una cosa che sembrebbe ovvia ma che così non è . A mio avviso occorrerebbe precisare in via prioritaria che si discuta non solo di contratti privati ma anche di quelli pubblici e non solo di salari ma anche di stipendi di dirigenti , quadri , intermedi e di emolumenti per amministratori pubblici e privati. In partenza bisognerebbe fissare dei principi generali nei singoli contratti di categoria : Gli emolumenti complessivi , della parte fissa e e di quella variabile , legati ai risultati, non dovrebbero superare un certo rapporto con il salario medio aziendale (es. regola Olivetti rapporto 1 a 10, o altro rapporto);La parte variabile (legata ai risultati) dei compensi degli amministratori dovrebbe essere corrisposta di pari importo o in % a tutti gli agli altri lavoratori meritevoli per produttività ( dirigenti e quadri );Le azioni date agli amministratori date in bonus dovrebbero essere corrisposte anche agli lavoratori per pari importo o in %.Non dovrebbero essere corrisposti incrementi, incentivazioni o aumenti contrattuali in aziende in perdita sia pubbliche sia private.La contrattazione nazionale dovrebbe trattare argomenti generali che riguardano la stessa categoria di lavoratori (parte normativa e minimo economico)La contrattazione aziendale dovrebbe trattare la parte economica per ogni azienda. Quanto sopra in base al principio che il risultato deriva da un lavoro collettivo e che ogni azienda ha obiettivi e risultati diversi. Agli azionisti così come corrisposto agli amministratori dovrebbe essere erogato un dividendo pari in % almeno pari alla parte variabile degli amministratori. Nella pubblica amministrazione i risultati dovrebbero essere parametrati al raggiungimento di coefficienti di produttività e di efficienza della spesa pubblica generale. In base a quanto auspicato non dovremmo piu’ assistere né alle ruberie di amministratori né ad incrementi contrattuali legati slegati dai risultati. E.L. 30.05.14
Contrattazione aziendale : salari legati ai risultati
Il Presidente Squinzi di recente ha dichiarato una cosa che sembrebbe ovvia ma che così non è . A mio avviso occorrerebbe precisare in via prioritaria che si discuta non solo di contratti privati ma anche di quelli pubblici e non solo di salari ma anche di stipendi di dirigenti , quadri , intermedi e di emolumenti per amministratori pubblici e privati. In partenza bisognerebbe fissare dei principi generali nei singoli contratti di categoria : Gli emolumenti complessivi , della parte fissa e e di quella variabile , legati ai risultati, non dovrebbero superare un certo rapporto con il salario medio aziendale (es. regola Olivetti rapporto 1 a 10, o altro rapporto);La parte variabile (legata ai risultati) dei compensi degli amministratori dovrebbe essere corrisposta di pari importo o in % a tutti gli agli altri lavoratori meritevoli per produttività ( dirigenti e quadri );Le azioni date agli amministratori date in bonus dovrebbero essere corrisposte anche agli lavoratori per pari importo o in %.Non dovrebbero essere corrisposti incrementi, incentivazioni o aumenti contrattuali in aziende in perdita sia pubbliche sia private.La contrattazione nazionale dovrebbe trattare argomenti generali che riguardano la stessa categoria di lavoratori (parte normativa e minimo economico)La contrattazione aziendale dovrebbe trattare la parte economica per ogni azienda. Quanto sopra in base al principio che il risultato deriva da un lavoro collettivo e che ogni azienda ha obiettivi e risultati diversi. Agli azionisti così come corrisposto agli amministratori dovrebbe essere erogato un dividendo pari in % almeno pari alla parte variabile degli amministratori. Nella pubblica amministrazione i risultati dovrebbero essere parametrati al raggiungimento di coefficienti di produttività e di efficienza della spesa pubblica generale. In base a quanto auspicato non dovremmo piu’ assistere né alle ruberie di amministratori né ad incrementi contrattuali legati slegati dai risultati. E.L. 30.05.14