ERNESTO

DA OGGI CHIAMATEMI MERLINO…


Il 14 maggio scorso avevo fatto un sogno, ricordate?Avevo sognato che lunedì pomeriggio Enrico Mentana apriva lo Speciale Elezioni su La 7 commentando lo straordinario afflusso alle urne e la totale assenza di incidenti.Avevo sognato che, alla stessa ora, il cortigiano più noto e più servile andava in video, con aria mesta e contrita, per dire che i primi sondaggi davano risultarti incerti.Avevo sognato che Bianca Berlinguer, invece, aveva il più smagliante dei sorrisi nel confermare la grande tendenza al cambiamento da parte degli elettori.Avevo sognato che il mio telefono cominciava a squillare senza posa: amici e colleghi increduli mi trasmettevano dati in tempo reale.Avevo sognato che facebook andava in tilt per il sovraccarico di entusiasti accessi da parte degli utenti, ansiosi di condividere la propria felicità.Avevo sognato che, all’ora di cena non avevo appetito e continuavo a fumare come un dannato e a inseguire i risultati sempre più confortanti.Avevo sognato che a mia madre era passata la bronchite e, anzi, la sua voce al telefono era entusiasta e squillante come quando insegnava ai suoi studenti.Avevo sognato che mia figlia mi chiedeva perché stessi sorridendo e sorrideva con me quando le spiegavo che gli italiani avevano mandato a casa “il porco”.Avevo sognato che non fosse un sogno e che l’Italia si svegliava veramente con una grande voglia di ricostruire un Paese sano, civile, educato, solidale, colto.Sono passate due settimane e oggi, 30 maggio, grazie ai cittadini di Napoli, di Milano, di Trieste, di Grosseto, di Novara non ho più bisogno di sognare e, per usare la celebre frase di Philip K. Dick, “tutti questi momenti non devono andare perduti nel tempo come lacrime nella pioggia”. È tempo di agire.