ERNESTO

IL 15 OTTOBRE, SOLO SETTE GIORNI FA


Sono passati solo sette giorni e Piazza San Giovanni è stata ripulita. Milioni di parole sono state dette e scritte. Ore e ore di trasmissioni televisive. La Rete è stata inondata di video, foto e discussioni. Per strada non si è parlato d’altro. Sono passati solo sette giorni e il mondo ha ripreso la sua corsa. A Roma è arrivato anche un nubifragio e, a Ostia, un giovane cuoco cingalese è morto annegato. Ha scritto Alessandro Fulloni sul Corriere della Sera:  “Il modo in cui Sarang - il nome del cuoco - ha trovato la morte sembra tratto da un film horror. Una voce disperata arriva da dietro una grata. «Salvatemi vi prego...» , dice tra le lacrime il cingalese. L' acqua sale sempre più in quella piccola cantina allagata e gli copre bocca, naso, occhi. Qualcuno riesce a porgergli un tubo di gomma per consentirgli qualche respiro. Tutto inutile. Ad un tratto il muro che delimita quel seminterrato crolla sotto la pressione del vicino canale che sta straripando…” Sono passati solo sette giorni e il dittatore libico è stato barbaramente assassinato. Grazie alla totale assenza di pietas e alla non casuale presenza di molti videotelefonini, le immagini hanno fatto rapidamente e insistentemente il giro di tutti i media e hanno scatenato gli istinti più biechi dell’animo umano. Tra esaltati di ogni razza e religione e politici ipocriti ogne oltre accettabile limite, l’appello “Restiamo umani”, ereditato da Vittorio Arrigoni, è stato brutalmente accantonato. Sono passati sette giorni ed era cominciata serenamente, con un benefico tiepido sole e con i palloncini colorati a far festa. Alcuni di noi sono ancora oggi con la testa e i pensieri a come è andata a finire, con gli occhi e i polmoni infiammati, l’anima piena di rabbia e le ragioni vere della protesta schiacciate dalla violenza indiscriminata e criminale di pochi sciagurati dementi che hanno scatenato la guerra. Ai milioni di parole che sono state dette e scritte, alle ore e ore di trasmissioni televisive, alla Rete che è stata inondata di video, foto e discussioni, mi viene solo da rispondere con le parole di Goethe: “Voi la raccontate così e vi sembra chiara come il sole ma chi era presente la sa in un altro modo”.