ERNESTO

IL LATO OSCURO DELLA RIVOLUZIONE EGIZIANA


Il lato oscuro della rivoluzione egiziana ha i capelli biondi e gli occhi azzurri di Lara Logan, la 39enne bella e aggressiva reporter del network Cbs dal Cairo. Inviata del programma "60 minutes", raccontava quello che succedeva in piazza Tahrir, il cuore della protesta anti-Mubarak. Decine di migliaia di manifestanti, centinaia di agenti della polizia del regime. Il pericolo, credevano gli osservatori occidentali, era la repressione. Invece, per la Logan, la violenza è arrivata da alcune decine di egiziani che l'hanno aggredita, molestata, stuprata. "Nella calca di folla, è stata separata dalla sua troupe - ha fatto sapere in una nota la Cbs -. Era circondata ed ha subito un costante e brutale aggressione sessuale e percosse, prima di essere salvata da un gruppo di donne e una ventina di soldati egiziani". Il presidente Barack Obama ha telefonato alla Logan (rientrata in patria subito dopo l'accaduto, col primo volo), da poco dimessa dall'ospedale di Washington dove era stata ricoverata. Obama avrebbe espresso le sue preoccupazioni per le condizioni di salute della donna. La Casa Bianca, attraverso il portavoce Jay Carney, ha chiesto che "i responsabili queste azioni siano portati davanti alla giustizia". L' assalto non è il primo purtroppo ai giornalisti. Diversi reporter - non solo Usa - sono stati picchiati e assaliti nelle settimane scorse in Egitto: il più noto è l' inviato della Cnn Anderson Cooper. Ma l' Egitto è anche tristemente noto - dice il Comitato per la protezione dei giornalisti - per le violenze alle giornaliste donne. Lara Logan è un volto notissimo della tv americana. Di origine sudafricana, ha sempre inseguito la passione per il giornalismo di guerra. Avventurosamente riuscì a partire da free lance per l' Afghanistan dopo l' 11 settembre. È l' inizio di una carriera che le regalerà anche l' amore della sua vita: un contractor conosciuto durante un reportage in Iraq e dal quale due anni fa ha avuto un figlio. Il suo è un giornalismo che non ha paura di apparire estremo: di fronte al rifiuto dei suoi capi organizzò una sorta di referendum tra i telespettatori per mandare in onda le immagine «troppo crude» che denunciavano gli orrori della battaglia di Bagdad cinque anni fa. Ora sul sito della Cbs compare la foto che la ritrae pochi momenti prima dell' assalto: la folla, dietro di lei, festeggia. Poi, l'incubo.