DE PABLO HUGO

TOCAI


L’UVASpecie: Vitis Vinifera.Varietà: Tocai Friulano.Cenni Storici: varietà coltivata da sempre nelle colline friulane, fu iscritta nel catalogo della Associazione Agraria Friulana nel settembre del 1863. In quella occasione come curiosità si scrisse un brano dell’Aquileia’s Patriarchegraber: ” un fatto meno noto… è la circostanza che l’Ungheria deve uno dei suoi più preziosi prodotti al Patriarca Bertoldo, poiché Bela IV, non senza l’assentimento di suo zio (Bertoldo di Audeches, una delle più importanti e ricche famiglie dei suoi tempi dominò in Aquileia 33 anni dal 1218 al 1251) trapiantò dal Friuli nel suo regno le viti di tocai. Seguirono molti lavori di catalogazione dei vitigni autoctoni friulani nei primi del Novecento. Il lavoro dei nostri predecessori ha fatto sì che oggi, fieri di antiche tradizioni, possiamo produrre nobile vino friulano, patrimonio delle nostre terre.Foglia: di grandezza medio grande e di forma pentagonale trilobata ha seno peziolare chiuso con bordi accavallati. Presenta ai margini una dentatura abbastanza marcata con denti irregolari a base larga. La pagina inferiore è leggermente tomentosa, verde chiaro, con nervature poco appariscenti. La pagina superiore è liscia, glabra con nervature parzialmente rosse alla base.Grappolo: di grandezza media ha la forma conico-piramidale. Inoltre la grande variabilità di dimensioni del grappolo può presentarsi all’interno della stessa pianta. Gli acini hanno forma tondeggiante ed in funzione dei cloni possono assumere un colore che va dal giallo dorato al verde. La buccia è leggera e pruinosa.Evoluzione: lo sviluppo a grandi livelli qualitativi è avvenuto solo dopo una lunga ricerca delle condizioni ottimali di allevamento. Gli studi effettuati fino ad ora hanno dimostrato come le zone collinari siano il suo habitat naturale.Terreno: collinare, costituito durante l’Eocene presenta un’alternanza di marne (limi e argille calcaree) e arenarie (sabbie cementate). Molto impermeabile provoca lo scorrimento superficiale delle acque con conseguente erodibilità del terreno, che porta ad una morfologia molto dolce.LA TRASFORMAZIONE Epoca di raccolta: da accurate analisi e studi sull’andamento stagionale si determina la maturazione ottimale delle uve. Generalmente questo periodo cade nella prima decade di settembre. Le uve accuratamente selezionate vengono raccolte manualmente.Vinificazione: le uve conferite in azienda subiscono un delicato processo di pigia-diraspatura, durante il quale avviene la separazione del raspo dagli acini e la rottura degli stessi. Il succo e la polpa così ottenuti vengono raffreddati alla temperatura di 10-12° C e rimangono a macerare per 6-8 ore. Durante la macerazione la buccia cede al mosto tutte le sostanze che conferiranno al vino gusto e profumo. Terminata questa fase gli acini subiscono una leggera pressatura che porta alla separazione delle bucce dal mosto. Quest’ultimo subisce un processo di illimpidimento denominato decantazione statica. Il 10% del vino viene fermentato in carati di rovere, il restante 90% in vasche di acciaio. Il vino ottenuto viene lasciato affinare per circa otto mesi prima dell’imbottigliamento ed imbottigliato nella primavera dell’anno successivo.IL PRODOTTOColore: giallo paglierino dai riflessi verde luminoso.Profumo: spicca il fiore di mandorlo, seguito da note floreali quali biancospino e camomilla lasciando spazio ad un fondo vegetale. Gusto: molto avvolgente, morbido e raffinato. La freschezza molto evidente ben si sposa con la struttura alcolica. Vino dal grande corpo in finale lascia una piacevole persistenza.Abbinamenti: antipasti, piatti di pesce, minestre e zuppe. Temperatura di servizio: 12-14° C