SALA DEGUSTAZIONE VINI BAR

Post n°46 pubblicato il 29 Gennaio 2006 da playagiron0
 
Foto di playagiron0

SALA DEGUSTAZIONE VINI

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

FIESTA 2004 ROMA

Post n°45 pubblicato il 29 Gennaio 2006 da playagiron0
 
Tag: FOTO
Foto di playagiron0

FIESTA 2004

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Cuba

Post n°43 pubblicato il 09 Gennaio 2006 da playagiron0
 
Tag: VIAGGI
Foto di playagiron0

Mari, monti oceani, tutta la bellezza della natura e la semplicità delle persone la trovi in Cuba.

La trovi in un ricordo,  quello del " Che" guerrigliero che ha fatto la storia, per  la libertà di un popolo che adesso la vive solo in un sogno, quello del " Che ".

Una guerra per cosa, per la felicità di un popolo oppresso dal potere.......... quello di un finto "Amico "

DE PABLO

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Alla Prossima

Post n°42 pubblicato il 06 Gennaio 2006 da playagiron0
 
Tag: VIAGGI
Foto di playagiron0

Aggiornato il mio blog................. si va al lavoro.

Spero che troverete qualche informazione che vi sia di aiuto.

Hola e Hasta Luega

A proposito, dimenticavo di dirvi che Mc Paul e De Pablo sono la stessa persona.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

FLORIDITA

Post n°41 pubblicato il 06 Gennaio 2006 da playagiron0
 
Tag: VISITE
Foto di playagiron0

Un ringraziameto particolare al Barman del Floridita e al Floridita che mi ha permesso di scattare queste foto mentre preparavo dietro al loro banco dei Daiquiri per dei turisti tedeschi.

Muchas gracias

DE PABLO

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

HERNEST HEMINGWAY

Post n°40 pubblicato il 06 Gennaio 2006 da playagiron0
 
Tag: VISITE
Foto di playagiron0

En 1932, l'écrivain américain peche l'espadon à bord du "Anita" au large de la côte nord de Cuba. La même année, il s'installe à l'hôtel Ambos Mundo au numéro 153 de la rue Obispo. Il y profitait de la plus belle vue sur la ville et sur la baie

Cet endroit, baigné par la brise de la mer, était idéal pour écrire. Il commença la version finale de son ouvrage, "Pour qui sonne le glas", à 200 mètres de ce bar qui allait devenir l'un des plus célèbres du monde, surtout grâce à la présence quasi quotidienne à son bar, du futur Prix Nobel. Durant toute cette période, et jusqu'à la fin de sa vie, Hemingway réside à La Havane. C'est à cette époque qu'il découvre le floridita et son Daiquiri.

Un matin, Hemingway marchait dans la rue Obispo, une des rues les plus fréquentées de La Havane, où se trouve le Floridita et l'hôtel Ambos Mundos. Arrivant au coin des rue Obispo et Monserrate, il ne pu résister au charme du Floridita qui l'appelait avec son magnifique bar de bois précieux. Les portes ouvertes l'invitaient à rentrer.

Antonio Meilán (cousin de l'épouse de Constante, le créateur du daïquiri Floridita) raconte qu'Hemingway entra dans le bar pour aller aux toilettes. Les boissons que tous le monde buvait l'attirèrent. II en goûta un et dit : "C'est bon, mais je le préfère sans sucre et avec un doublé rhum".

Constante le lui prépara à son goût, et le lui servit en disant "Voilà Papa!". C'est ainsi que naquit le cocktail qui porte son nom : "Papa Hemingway". Plus tard, on y ajoutera du jus de pamplemousse, ce qui donna le Hemingway Special. Certaines personnes le préférait même au cocktails comme le Daiquiri ou le Mojito.

Depuis ce jour, il ne voulut ou ne put se séparer du Floridita et de son Daiquiri. Il arrivait chaque matin aux environs de 10 heures. Il s'installait sur son tabouret, le numéro un au coins du bar. Il demandait à son chauffeur de lui acheter le journal au Plaza Hôtel à cent mètres du Floridita.

Le Floridita devint aussi un cadeau qu'il offrait à ses amis des passage dans l'île. Il y amena, parmis d'autres, le Duc de Windsor, Gene Tunney, Jean-Paul Sartre, Gary Cooper, Luis Miguel Dominguin, Ava Gardner, Tennessee Williams, Spencer Tracy, ...

Aujourd'hui, au Floridita, sur le mur, au-dessus de son coin préféré, il y a le buste de bronze, inauguré en 1954, pour son prix Nobel de littérature. Son tabouret, protégée par une chaîne, reste pour toujours inoccupé.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

PLAYA GIRON

Post n°39 pubblicato il 06 Gennaio 2006 da playagiron0
 
Tag: VIAGGI
Foto di playagiron0

Alle sei in punto del 15 aprile aerei nemici invasero il territorio nazionale e cominciarono i bombardamenti. Gli aerei  raggiunsero gli aeroporti di Santiago di Cuba, di San Antonio de los Baños e di Ciudad Libertad, distrussero due aerei cubani e uccisero sette persone. Il giorno dopo si fecero i solenni funerali delle vittime.
Una compagna oggi anziana, Clara,  racconta: “ Io ero incinta del mio primo figlio e piangevo per quei poveri morti, seguendo le bare… c’era tantissima gente e la strada era tutta coperta di fiori.  Eravamo all’altezza di  “23 y 12”, lo storico slargo della capitale. C’erano tanti miliziani con i fucili alzati e Fidel lì proclamò il carattere socialista della Rivoluzione. Noi,  tutti i presenti eravamo convinti che questa era la nostra Rivoluzione: la Rivoluzione dei poveri, con i poveri e per i poveri… mentre nel Mar dei Caraibi la flotta che portava la brigata degli invasori già navigava con la scorta delle navi da guerra e dei sottomarini degli Stati Uniti.” 

Fu dichiarato l’allarme generale.

All’una circa della notte del 17 gli invasori sbarcarono a Playa Larga e a Playa Girón. Le forze cubane con tutti i mezzi disponibili furono inviate nell’area della battaglia. 14 battaglioni partirono per la zona dei combattimenti e il resto restò per difendere la capitale. Alcuni plotoni erano formati da autisti di autobus, da operai delle di birra, delle fabbriche del tabacco, da calzolai…

Roberto Chiong che aveva 16 anni ed era apprendista calzolaio difese alcune ambasciate assieme ad altri discendenti di cinesi che avevano creato nel loro quartiere due compagnie di miliziani.  Erano molte le donne combattenti presenti.
Adelfa, che ora è molto anziana,  racconta che la mandarono a custodire una zona del cimitero di Colon. Aveva una mitraglietta cecoslovacca  tra le mani, ma aveva anche una paura terribile di stare da sola tra le tombe.

“Ho dovuto superarla la paura  e ci sono riuscita!” dice ancora soddisfatta.

Anche Compay Segundo faceva parte di un plotone che si occupò del migliaio di prigionieri nemici catturati. Ci furono molti arresti di noti controrivoluzionari, perché si sapeva e si temeva che avrebbero aiutato il nemico: si trovarono nascondigli di armi di piccolo calibro, volantini contro la Rivoluzione, materiali sovversivi di ogni genere e l’occasione, in un certo senso, aiutò nella scoperta di nemici della patria e anche di speculatori che avevano nascosto prodotti che cominciavano a scarseggiare La capitale rimase tranquilla, ma a Miami si scriveva - il 17 di aprile – che: “Nelle strade dell’Avana si combatte violentemente: l’Hotel Habana Libre è crollato dopo un attacco aereo sferrato contro il regime di Castro.” Il giorno dopo gli Stati Uniti dovevano ammettere la loro ridicola e umiliante sconfitta: quella fu la prima di una lunghissima serie di vittorie di una piccola Isola coraggiosa contro l’impero del male. Alla fine di marzo a Girón la pista di atterraggio era quasi terminata assieme alla strada che unisce Jagüey Grande alle spiagge. Fidel dichiarò: “Questi hijos de puta cercheranno di sbarcare qui, perché è il luogo ideale…  Mettiamo una mitragliatrice calibro 50 nel contenitore dell’acqua - che era molto in alto - e una seconda davanti alla pista dell’aeroporto.  Facciamo venire un battaglione di fanteria e quattro obici, lo stesso a Playa Larga ….”

Ma non ci fu tempo per realizzare tutto questo perchè giunse il nemico.

 

WASHINGTON
Il 30 marzo Kennedy, neo Presidente, invitò  William Fullbright, Presidente del Comitato per le Relazioni con l’Estero del Senato USA  ad andare con lui in Florida; durante il viaggio esaminò un documento di Fullbright, Senatore dell’Arkansas, nel quale si dichiarava che l’invasione a Cuba era una pessima idea e nel quale si raccomandava anche una politica di tolleranza. Sembrava molto interessato. Però il 3 aprile negli USA venne reso pubblico il Libro Bianco nel quale si preparava il popolo statunitense sull’invasione a Cuba. L’autore era Arthur Schlesinger junior, il consulente speciale di Kennedy che è venuto all’Avana per la Conferenza.

L’invasione di Cuba era già in elaborazione quando era Presidente Eisenhower … La CIA aveva elaborato un piano in quattro punti e i costi previsti erano di 4 milioni quattrocentomila USD. Gli aspiranti invasori si addestravano nell’isola di Useppa, nel Golfo del Messico e in Florida. Poi a Fort Gulk , poi a Panama poi nella base Trax, poi in Guatemala… Nel marzo del1961 la CIA presentò un documento che si chiamava “Proposta di operazioni contro Cuba”, raccomandando anche il “Piano Trinidad” che era diviso in tre punti : Una invasione dal mare dalla parte di Trinidad; la conquista di una spiaggia per la futura organizzazione della guerriglia e la formazione di un governo provvisorio subito dopo la conquista dell’area di spiaggia. Tutti gli aspetti militari vennero approvati dall’insieme dei Capi dello Stato Maggiore USA e l’azione venne chiamata “Operazione Pluto.” L’invasione si doveva effettuare il 5 poi il 10 e alla fine Kennedy decise per il17. Egli si era riservato il diritto di interrompere questa azione sino al giorno 16. Allan Dulles era a Puerto Rico per non far nascere sospetti. I mercenari vennero contati partendo dal numero 2000,  per ingannare lo spionaggio cubano, poi la Brigata venne chiamata 2506, che era il numero di un morto durante un addestramento. Le truppe brigatiste vennero trasportate in Nicaragua e la base in Guatemala venne distrutta dagli uomini della CIA che arrestarono anche 17 aspiranti invasori perchè “di sinistra”… Partirono per Cuba da Puerto Cabezas, salutati dal generale Luis Somoza, Presidente del Nicaragua. Un giornalista, Haynes Johnson del Washington Post scrisse:

- Vestito come un ricco personaggio di una commedia musicale e circondato da pistoleros, con il viso sporco di polvere, Somoza dichiaro:

“ Portatemi i peli della barba di Castro!” poi salutò col pugno chiuso e voltò le spalle ai futuri invasori seguito dai suoi adulatori …-

 

CUBA – 15 APRILE 1961

José Ramón Fernández giunse alla Centrale Australia con la propria macchina dall’Avana, per stabilire lì lo Stato Maggiore come Fidel gli aveva ordinato.  Cominciò a dare ordini e a organizzare le forze.  Gli attacchi erano iniziati con il bombardamento di un B - 26 che portava la bandiera cubana ed era morta una donna con quattro miliziani.  Altri due B - 26 dipinti come quelli cubani stavano volando alti sopra la Centrale Australia.  Intanto da tutta l’Isola giungevano i battaglioni cubani con i loro comandanti. Nella notte del 16 aprile l’invasione si concentrò nel sud di Cuba. Due navi della marina da guerra USA il Barbara J e il Blagar appoggiavano i mercenari con la loro potente artiglieria. C’erano anche la porta elicotteri “Boxer”, la portaerei “Essex” e - molto vicine - la “Shangri Là”, il Murray”, il “Conway”,  il “Coney”, la “Eaton”, il “Wailer” che erano distruttori.  Inoltre c’erano due sottomarini che navigavano davanti alle coste cubane . Il pomeriggio del 17 la FAR era di nuovo padrona del cielo cubano. Quattro aerei nemici furono abbattuti e tre riportarono gravi avarie e dovettero atterrare in altri paesi. La nave “Rio Escondido” venne affondata e la “Houston” venne danneggiata fortemente con i razzi. Le imbarcazioni che la CIA aveva dato alla compagnia García Lines erano già tutte fuori combattimento. Il “Blagar” e il “Barracuda” se ne andarono al largo. La Brigata 2506 era composta da 1511 uomini tutti provenienti via mare.  Solo un battaglione era stato trasportato in aereo.

A mezzanotte del 17 il Blagar si avvicinò nuovamente e un paramilitare della CIA, Graystn Linch accompagnato da cinque cubani, tutti in tuta da sommozzatori, si diresse verso la spiaggia per sistemare le luci di direzione che  segnalavano la zona dello sbarco. Linch, smentendo le dichiarazioni di Kennedy : Gli statunitensi staranno al margine -  era assolutamente  .

Cittadino USA. (come altri che sbarcarono a Playa Girón).

Gli invasori avevano a disposizione moltissime armi: bombe dirompenti, napalm da 750 libbre, razzi da cinque pollici, mitragliatrici M 3, Thompson, fucili automatici Browning e altro. Questa quantità di armi dava molta sicurezza agli invasori, mentre gli artiglieri cubani avevano mediamente 17 anni…12 ragazzi morirono sparando contro gli aerei invasori…

 

MIAMI

Il giorno 18 aprile un aereo B 26 il giorno 15 atterrò forzatamente (per avarie)  a Miami e alcuni giornalisti notarono che aveva le insegne di Cuba ma aveva anche  lo sportellone trasparente della carlinga oscurato mentre gli aerei cubani lo avevano tutti in plexiglas. Il pilota venne rapidamente allontanato – lontano dai giornalisti - dagli uomini della CIA, ma i fotografi fissarono anche le immagini nelle quali si notava che le mitragliatrici erano nascoste.    Stevenson ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite dichiarò che il pilota era un disertore cubano ma nello stesso tempo Raúl Roa García Ministro degli Esteri di Cuba dichiarò che Stevenson era un bugiardo e annunciò nelle stesse Nazioni Unite dove si trovava “che gli USA avevano improvvisamente sferrato un attacco vigliacco contro Cuba”.

Poi si seppe la verità… Un consulente Usa chiamato Shik ordinò a Mario Zúñiga uno dei piloti cubani mercenari assunti dalla CIA di volare in Florida da Happy Valley dove si trovava, e dopo l’atterraggio forzato  di dichiarare che era un disertore cubano, che c’era stata la ribellione dei piloti e che chiedeva asilo politico. I copri motori del B - 26 vennero smontati e colpiti per prove” Gli diedero tutto cubano dalle etichette ai sigari… tutto corrispondeva. La stessa notte Zúñiga ritornò a Happy Valley.

 

CUBA

Il 19 di mattina un B 26 che cerca di attaccare l’artiglieria rivoluzionaria viene colpito e cade nel mare. I tre uomini dell’equipaggio muoiono. erano Due erano statunitensi: Riley Shamburger e Wade Carrol Gray. 15 miliziani vanno a cercare i piloti di un altro aereo caduto vicino alla Centrale Australia. I contadini dicono che sono fuggiti. Quando i nemici invasori vengono catturati  dichiarano di essere cittadini degli USA: Thomas Willard  Ray e Leo Francis Baker. Tutti i cittadini USA che parteciparono alla invasione di Playa Girón appartenevano alla Ala 17 della Guardia Nazionale di Alabama, Arkansas e Virginia, ed erano stati reclutati dalla CIA. Il Nicaragua aveva dato loro sei aerei P-51 Mustang. La squadriglia era guidata da Buck Pearson anch’egli statunitense. Alle 15,50 del pomeriggio del 19 aprile le navi da guerra USA, dopo aver cambiato molte volte posizione, si allontanarono definitivamente dalla costa di Cuba.

Il nemico abbandonava le sue posizioni.

 

LA RIVOLUZIONE AVEVA VINTO.

ALLE 17, 30 DEL 19 APRILE DEL 1961 PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA L’IMPERIALISMO DEGLI STATI UNITI AVEVA SUBITO LA PRIMA BRUCIANTE SCONFITTA.

 LA STAMPA USA

La stampa degli Stati Uniti non pubblicò mai nemmeno una riga sulla denuncia ripetuta di Fidel Castro contro gli USA che stavano sosteneva preparando una aggressione a Cuba. Quando le relazioni con Cuba vennero interrotte il 3 gennaio del 1961 nel Sunday New York Times si lesse :“Ciò che ha fatto perdere la pazienza agli Stati Uniti è l’accusa offensiva dell’Avana di una presunta invasione statunitense nell’isola di Cuba.” Ancora la stampa USA pubblicò che Cuba usava MIG sovietici , pilotati da cecoslovacchi. La marina da guerra USA smentì la notizia ma la smentita venne ignorata. Dalla base di Guantanamo il 20 aprile del 1961 giunse una nota al New York Times che diceva: Il sensibile radar delle navi USA non ha registrato la presenza di aerei comunisti o cubani ad alta velocità. Non ci sono caccia MIG in questa area e nemmeno sottomarini stranieri…” L’ultimo paragrafo venne accuratamente cancellato

 

NOTA PUBBLICATA DA REVOLUCIÓN

IL NEMICO HA CERCATO DI IMPADRONIRSI DI UNA SPIAGGIA CON L’INTENZIONE DI DISTRUGGERE LA NOSTRA GIOVANE RIVOLUZIONE, INSTALLARE UN GOVERNO PROVVISORIO E CHIEDERE AIUTO AL GOVERNO DEGLI STATI UNITI: PER QUESTO FIDEL HA VOLUTO RESPINGERE MOLTO RAPIDAMENTE GLI INVASORI! 

SETTANTADUE ORE GLI STATE SUFFICIENTI PER FERMARE GLI AGGRESSORI!

 

CUBA 1961 · IL TENTATIVO DI INVASIONE DEI MERCENARI CUBANO -AMERICANI
LA CENTRALE AUSTRALIA

La Centrale Australia è una fabbrica di zucchero che si trova  a sud di Jagüey Grande.  

Ha il suo batey - cioè il villaggio dove vivono lavoratori e dirigenti - la ferrovia, con le locomotrici antiche e un andirivieni continuo, nei tempi del raccolto, di camion pieni di canne da zucchero appena tagliate.  L’odore guida sino a  questa fabbrica: uno strano profumo dolciastro di melassa… Api, vespe e mosche non mancano mentre dalla ciminiera altissima esce il denso fumo e le fontane destinate al raffreddamento sono veramente belle: uno spettacolo straordinario che apparentemente ha poco a che vedere con i grandi e rumorosi edifici vicini.   Il vecchio e maestoso edificio dell’amministrazione oggi è un museo, piccolo e sintetico forse, ma che spiega bene quello che successe quaranta anni fa proprio qui, dove il Comandante Fidel Castro organizzò il suo Stato Maggiore durante la battaglia di Playa Girón, nella Baia de Cochinos. Era il 17 aprile del 1961 quando è avvenuto lo sbarco nemico  all’alba e la milizia del Battaglione di Cienfuegos, accampato nella Centrale Australia per lavorare al raccolto delle canne ha affrontato l’invasione. Gli aerei dei mercenari hanno bombardato le povere case contadine, tutta la zona che circonda la Cienaga di Zapata  Gli aggressori sono riusciti a sbarcare a Playa Girón e a Playa Larga e hanno conquistato alcuni chilometri della strada che parte dalla fabbrica di zucchero e giunge sino alla Baia de Cochinos. La gente che abita nella Cienaga è stata evacuata dai nemici sotto il tiro della mitragliatrice. Le famiglie dei contadini sono scappate nei pantani della palude e molti sono morti. Gli aerei hanno bombardato tutto e la case sono saltate in aria . Faceva  molto caldo.  Oggi è il 19 e la battaglia sta terminando.

Ibrahim González, responsabile della Milizia della Centrale Washington, tagliatore di canna,  racconta di aver visto  mitragliare un camion pieno di bambini che è saltato in aria…

“ Ci sparavano con calibro cinquanta e con i mortai” dice un giovane della milizia orientale, abbiamo risposto al fuoco dalle due alle cinque, ma già i nostri piloti avevano abbattuto altri due dei loro aerei. Portano qui il primo prigioniero: i suoi occhi neri e il colore della sua pelle ci parlano di Cuba. Lui arriva ridicolmente coperto da una strana uniforme e sembra un animale braccato. Ha molta paura.  Chiede acqua e nel silenzio generale gli offrono  un boccale: lui beve e poi beve di nuovo e quasi sviene lasciando cadere la testa sul petto Si ode solamente il pianto silenzioso di un tredicenne, Luis García, che è indignato perché gli hanno negato il fucile per andare a combattere contro gli invasori.  Stanno sparando contro le ambulanze che vengono dalla Baia de Cochinos. Ormai il nemico si è ritirato sino alla costa. Ci sono ancora alcuni aerei che bombardano però. Playa Larga è liberata, ma ci sono centinaia di granate inesplose e si vedono anche molti cadaveri. Due invasori sono morti  a lato di una mitragliatrice calibro cinquanta che era situata a una Y della strada. Portano anche loro quella ridicola uniforme imposta da un governo straniero;  la mano di uno è appoggiata a una cassa con la scritta “1000 cal. 45 Catridges Bullets M 1911  In Cartoons Lot TW S 18492”

Erano molto giovani e sono morti per partecipare a una stupida avventura senza speranza né gloria. A Playa Girón si vedono le imbarcazioni degli invasori nell’acqua azzurra e tranquilla. 

È già pomeriggio tardi e alcuni aerei continuano a bombardare:  le  batterie cubane rispondono al fuoco con successo. Un contadino ferito racconta: “Ieri mattina alle otto siamo scappati, mia moglie, i miei figli e altri bambini feriti durante i  bombardamenti, in cerca di un rifugio tra i nostri. Alla curva di Caletón però, anche se avevamo un lenzuolo  come bandiera bianca ci hanno mitragliato e sono morti quasi tutti… anche mia moglie è morta poco dopo, ma ha fatto a tempo a raccomandare a nostra figlia di non lasciare mai la Milizia, perché questa è la nostra rivoluzione.”  Sta aspettando la fine del combattimento per toglierla dalla tomba provvisoria di sabbia. Lo accompagno e lo aiuto a mettere il povero corpo di sua moglie in una modestissima bara. I cannoni dell’esercito del popolo tuonano lontani ormai la battaglia è stata vinta. Faremo giustizia anche per questa contadina assassinata.

Dora Alonso, la bravissima scrittrice e giornalista cubana recentemente scomparsa, ricordava così quei giorni nei quali lei lavorò come inviata di guerra per “Revolución” rischiandola vita più di una volta. I suoi ricordi di questa battaglia si possono leggere nel libro “Era l’anno 1961”, già purtroppo quasi introvabile.  Gli invasori avevano una composizione sociale abbastanza straordinaria: più di un centinaio erano grandi proprietari terrieri; 194 erano ex militari della tirannia di Fulgencio Batista e molti tra di loro erano stati condannati a distanza dai tribunali rivoluzionari per fatti criminali; 112 erano ricchi commercianti; 67 erano grandi proprietari di case; 35 industriali; 24 proprietari medi; 89 erano stati importanti funzionari di grandi imprese a Cuba; 415 appartenevano alla classe media e 112 erano invece delinquenti comuni con precedenti penali. Costoro erano proprietari di 27.556 caballerias di terra; di 9.669 case o edifici con appartamenti: di  70 grandi industrie; di  110 fabbriche di zucchero; due banche; cinque miniere e due giornali quotidiani.  La Brigata 2506 degli invasori era formata da 1.500 uomini molti dei quali erano i figli dei ricchissimi sfruttatori cubani fuggiti con il trionfo della rivoluzione. Avevano cercato di invadere Cuba per riprendere i loro privilegi, per riappropriarsi di quel loro “diritto alla ricchezza”. Tra gli invasori c’erano i figli di un ricchissimo industriale del legno,  reclutati e pagati da una potenza straniera. La loro speranza era quella di divenire i padroni delle imprese nazionalizzate per accumulare ricchezza sfruttando gli altri cubani. Juan Sosa, ex latifondista; Raúl Armando Rodríguez, uomo politico di Pinar del Río con Batista; Tomás Rodríguez, capitano della polizia della dittatura; Rodolfo Salom, aiutante del feroce Orlando Piedra; Felix Pérez Tamayo, ex ufficiale di Batista era uno dei più famosi invasori. Juan Montalvo ricchissimo proprietario terriero la cui famiglia era la padrona della Cienaga di Zapata e dove i contadini morivano di fame; Mario Freyre, allevatore e proprietario di una fabbrica di zucchero; il cinese King Yun, assassino del tenente Pupo dell’Esercito Ribelle, che aveva anche ucciso col coltello il custode di un’imbarcazione cubana. Ramón Calviño, poliziotto di Batista, che piantava chiodi nella testa dei prigionieri…tutti costoro erano i combattenti per la libertà di Cuba, come avevano il coraggio di dichiarare… Vennero anche i medici mercenari: Juan Sordo; José Almeida; Martín Longa… che portarono grossi carichi di medicinali. Manuel Artime che era scappato negli USA con i soldi dei lavoratori di una zona agricola orientale, delinquente comune, venne usato dalla CIA e divenne uno dei responsabili della Brigata 2506. Altri ex ufficiali di Batista facevano parte di quella “banda” che venne inutilmente difesa da un avvocato di New York durante il processo.  James Donovan  ebbe moltissime difficoltà nello svolgimento della sua povera difesa: tentò tutti trucchi possibili. Ma dovette arrendersi al fatto che la giustizia all’Avana era autentica ed era quella cubana.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

TRINIDAD

Post n°38 pubblicato il 06 Gennaio 2006 da playagiron0
Foto di playagiron0

Storia

Trinidad fu avvistata nel 1498 da Cristoforo Colombo, che la battezzò La Isla de la Trinidad in omaggio alla Santissima Trinità. I coloni spagnoli che seguirono le orme del navigatore ridussero in schiavitù molti abitanti amerindi dell’isola, portandoli a lavorare nelle nuove colonie spagnole del Sud America. Impegnata nella corsa all’oro, la Spagna dedicò scarsa attenzione al potenziale economico di Trinidad, priva di minerali pregiati, e solo nel 1592 vi fondò un primo insediamento, San Josef, situato immediatamente a est dell’attuale capitale di Port of Spain. Nei due secoli successivi i coloni spagnoli tentarono inutilmente di avviare delle piantagioni di cacao e tabacco, ma il fallimento di queste coltivazioni e il mancato supporto da parte della madrepatria fecero sì che l’isola restasse poco sviluppata e pressoché disabitata.
Di conseguenza, gli inglesi se ne impadronirono nel 1797. La schiavitù fu abolita negli anni ’30 del XIX secolo e gli inglesi importarono nell’isola migliaia di lavoratori a contratto, quasi tutti provenienti dall’India, come manodopera per le piantagioni di canna da zucchero e al servizio dei coloni. Tale sistema di lavoro a contratto restò in vigore per oltre un secolo.
Anche Tobago fu avvistata da Colombo e rivendicata come possedimento spagnolo, ma non seguì alcun tentativo di colonizzarla. Nel XVII secolo passò più volte di mano tra inglesi, francesi, olandesi e persino courlanders (i moderni lettoni!) e nel 1704 fu dichiarata territorio neutrale, poi utilizzato dai pirati come base per le loro incursioni nei Caraibi orientali. Gli inglesi vi stabilirono un’amministrazione coloniale nel 1763, e nel giro di due decenni vi furono importati 10.000 schiavi africani per avviare le piantagioni di canna da zucchero, cotone e indaco.
L’economia di Tobago, basata sulle piantagioni, iniziò a declinare dopo l’abolizione della schiavitù ma la produzione di zucchero e rum continuò fino al 1884, quando la ditta londinese che controllava il mercato fece bancarotta. I proprietari delle piantagioni, non potendo più vendere lo zucchero e il rum, cedettero in fretta e furia oppure abbandonarono le loro tenute, lasciando l’economia a terra ma quasi tutti gli isolani con un pezzetto di terra; chi non aveva i soldi per acquistare, si insediò semplicemente nelle tenute lasciate libere.
Nel 1889 gli inglesi fecero di Tobago, che aveva già avuto una propria assemblea legislativa indipendente, la custode della vicina Trinidad. Le aspirazioni a un maggior grado di autonomia si fecero sempre più forti dopo la prima guerra mondiale e la crisi degli anni ’30 provocò una serie di scioperi e di disordini, nonché lo sviluppo di un movimento sindacale nelle isole. Gli inglesi concessero quindi il suffragio universale agli abitanti nel 1946 e avviarono una forma di autogoverno, che porterà alla piena indipendenza nel 1962. Nell’aprile del 1970 le dimostrazioni di piazza del movimento 'Black Power' sfociarono in una crisi politica e nell’ammutinamento dell’esercito, ma il governo riuscì a mantenere il controllo della situazione e, proprio quando sembrava che il futuro del paese stesse diventando critico, fu scoperto il petrolio. Il conseguente boom economico degli anni ’70 ha regalato alle isole la prosperità, anche se la comunità originaria delle Indie Orientali diventava intanto sempre più estranea alla scena politica. Nel luglio 1990 i membri di un gruppo minoritario musulmano tentarono un colpo di stato, invadendo il parlamento e catturando 45 ostaggi, compreso il primo ministro A.N.R. Robinson, ferito a una gamba da un colpo di pistola essendosi rifiutato di dare le dimissioni. Da questo tragico episodio il mercato petrolifero è entrato in una fase di crisi e il governo ha avviato un programma di austerità, promuovendo nello stesso tempo il turismo nelle isole.
Nel 1994 il governo ha introdotto nuove misure anticrimine, per contrastare l’allarmante aumento della criminalità in alcune zone. Alla fine degli anni ’90 sono stati scoperti altri giacimenti di petrolio e di gas naturali, che sembrano promettere al paese un ritorno alla prosperità. La scena politica, intanto, resta incerta e l’opposizione è sempre meno disposta a collaborare a un programma che considera a solo vantaggio del governo.
Nel 2003 ha avuto luogo una forte recessione economica. La raffineria di zucchero statale ha dovuto chiudere i battenti, lasciando a casa 8000 lavoratori.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

CORONA EXTRA:LA LEGGEREZZA CHE DISSETA

Post n°36 pubblicato il 06 Gennaio 2006 da playagiron0
 
Foto di playagiron0


La Corona Extra è la birra dissetante per antonomasia. Con una fetta sottile di limone infilata nel collo (che ne rinfresca il gusto) e bevuta rigorosamente "a canna"(cioè dalla bottiglia), questa birra ha spopolato fra le giovani tribù delle discoteche e dei locali più trendy.

La Corona Extra è una lager di colore giallo paglierino brillante che genera una schiuma di media persistenza.

Mediamente alcolica (4.6%) e piuttosto effervescente, è una birra dal corpo e dal gusto leggeri: le note fruttate ed il luppolo sono appena accennati. Dopo la sorsata si può apprezzare un lieve retrogusto erbaceo.

"

Come accennato, si beve direttamente dalla bottiglia dopo aver infilato nel collo della stessa una fetta sottile di limone o di lime. In alternativa si può usare un bicchiere alto e slanciato.

La birreria Mondelo, titolare della Corona Extra, è stata fondata a Città del Messico nel 1925 e oggi è uno dei maggiori produttori di birra al mondo. Grazie all'alleanza con il colosso americano Anhuser Busch, proprietario del marchio Budweiser, la birra Corona è diventata la bevanda tipica degli operai di origine massicana che lavorano negli Stati Uniti. La birreria Mondelo possiede enormi piantagioni di cereali e controlla miniere di silicio che le permettono di produrre "in casa" anche il vetro per le bottiglie. Il successo della birra Corona in Italia è merito dell'importatore genovese Pietro Biscaldi.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Il Rum - Rhum - Ron

Post n°35 pubblicato il 06 Gennaio 2006 da playagiron0
 
Foto di playagiron0

Il rum, detto "tafia" nel gergo dei produttori francesi, è un'acquavite che proviene esclusivamente dalla fermentazione alcolica e dalla successiva distillazione del succo di canna, delle melasse o degli sciroppi derivati dalla fabbricazione dello zucchero che inizialmente è jus de canne.

Esistono due tipi fondamentali di rum: quelli industriali e quelli "agricoli". I primi provengono dalla distillazione delle melasse che rimangono dopo che la maggior parte dello zucchero è stato estratto dalla canna. Invece i cosiddetti "rum agricoli" sono prodotti esclusivamente nelle Antille Francesi. Sono quindi ottenuti a partire dal puro succo di canna da zucchero, chiamato "vesou". La denominazione "Rum agricolo" può essere utilizzata solo se unita a una denominazione di origine (per esempio: Rum agricolo della Martinica). Si tratta di una Doc o Appellation d’origine controlée, in conformità alle regole vigenti in materia. Per la legislazione francese, sempre in tema di liquori, esiste anche la denominazione "rhum traditionnel" (rum tradizionale), che può essere utilizzata sia per i rum industriali, sia per i rum agricoli. La qualificazione "Vieux" (vecchio) è riservata ai rum invecchiati per non meno di tre anni in botti di quercia.

È chiaro dunque che tutti i rum non nascono uguali e non è nemmeno detto che i rum agricoli siano superiori qualitativamente a quelli industriali, poiché bisogna tener conto dei progressi compiuti nel campo della distillazione e della idoneità allo scopo della melassa adoperata. Questo liquido denso e bruno contiene saccarosio nella misura del 31- 32 % ed è dotato di un gradevole aroma. Va tenuto presente che la melassa di zucchero greggio è la più pregiata; invece la melassa residua è quella che rimane dopo l'estrazione del saccarosio. Quest'ultima ovviamente, è la più sfruttata.

Non poche analogie vi sono in questa fase con la fabbricazione della grappa. La più pregiata è quella che deriva dalle vinacce fresche, residuo della prima spremitura soffice dell'uva, e le vinacce di spremiture più decise oppure fatte seccare e confezionate in pannelli. Il rum agricolo, invece, corrisponde al distillato di uva, cioè quello ottenuto direttamente dall'acino spremuto e il cui succo viene successivamente avviato alla distillazione. Al suo arrivo alla distilleria, il vesou, puro succo di canna (o la melassa, nel caso di rum non agricolo) viene setacciato, lasciato decantare e poi filtrato. La fermentazione spontanea si svolge in un arco di tempo che va dalle 36 alle 48 ore. Il prodotto così ottenuto è un "vino di zucchero", alcolico nella misura variabile da 6 a 8 gradi. Si tratta in pratica di un mosto evaporato e fermentato che passa agli apparecchi di distillazione. Questa importantissima e delicata fase di produzione del rum si svolge mediante apparecchiature a colonna continua o tramite alambicchi a fase discontinua. Più o meno, tali apparecchiature sono le stesse adoperate per la distillazione del brandy, del cognac o della grappa.

Dal punto di vista tecnico, distillare significa separare una sostanza da un'altra, portandola allo stato di vapore per poi ricondensarla e quindi ottenerne un liquido. Lo strumento "principe" della distillazione, cioè l'alambicco, si basa su un principio molto semplice e indipendente da quale sia la sua dimensione. Tale principio consiste nel fatto che qualora si riscaldi una soluzione idroalcolica (nel nostro caso il vino tratto dal succo della canna da zucchero) i vapori che esso emana hanno un contenuto alcolico molto superiore rispetto alla soluzione originaria. Facendo condensare questi vapori mediante raffreddamento, si ottiene quindi un distillato di forte gradazione alcolica.

L'alambicco, nella sua forma moderna, è composto da una caldaia la cui capacità può arrivare anche a 10 mila litri. La caldaia è sormontata da un coperchio a forma molto bombata, detto "duomo" o cappello, tramite il quale resta rinchiusa ermeticamente. Nel punto più alto del cappello si innesta il cosiddetto "collo" a forma di tubo allungato che, a un certo punto, si piega verso il basso e poi discende progressivamente a forma di serpentina; è durante questo tortuoso percorso che i vapori si raffreddano e si condensano. La serpentina è circondata da un sistema refrigerante per mantenere il collo alla temperatura voluta. Vi sono inoltre i cosiddetti "piatti di deflammazione" che permettono di distillare anche a temperature più elevate. La caldaia può essere riscaldata a fuoco diretto o a vapore, immesso in una doppia camicia sul fondo della caldaia oppure mediante una serpentina immersa nel liquido.

Per la preparazione del rum è ancora molto usato l'alambicco a "cipolla ", quello di cui sono dotati i distillatori della Charente per la preparazione del Cognac. È un apparecchio artigianale, praticamente lo stesso che si adoperava nel XV-XVI secolo, al quale sono state apportate poche modifiche. Si tratta appunto di una caldaia di rame a forma di cipolla, sormontata da un cappello a guisa di pera, che si restringe poi a collo di cigno e si prolunga verso il basso mediante una tortuosa serpentina che attraversa la "pipa", ossia il catino refrigerante.

La combustione è a fuoco diretto e si svolge in due fasi. Dalla prima fase si ottiene il brouilli a 27-30 gradi alcolici. Il brouilli, distillato a sua volta, dona la cosiddetta "bonne chauffe", con un prodotto che arriva a 69-75 gradi alcolici. Le operazioni devono svolgersi con rigoroso rispetto dei canoni tradizionali, poiché si tratta di preservare quello che comunemente viene chiamato il "cuore" del rum, cioè la quintessenza del bouquet e del gusto. Tutti i rum sono privi di colore dopo la distillazione, mentre acquistano altre tonalità successivamente, durante l'invecchiamento in speciali botti di quercia, oppure grazie ad additivi naturali come il caramello. Si tratta di una composizione di acqua distillata e di zucchero, tramite la quale si ottengono colorazioni più o meno ambrate. Da segnalare che l'acqua distillata serve, mediante aggiunta di determinati quantitativi, ad abbassare il tenore alcolico del rum uscito dall'alambicco portandolo intorno ai 40 gradi, titolo medio di alcolicità di questo prodotto che non ha bisogno della presenza di troppo alcol per imporre le sue doti di bevibilità.

Nella versione bianca, il rum evidenzia forse meglio il sua aroma fine e persistente, il suo gusto fruttato e fragrante. Il rum di tipo scuro accentua invece l'aroma e il gusto, ma dal punto di vista organolettico differisce poco dal rum bianco, salvo che per il colore e talvolta anche per la maggior corposità.
Più che la colorazione, influisce maggiormente la maturazione nei fusti di legno, perché non solo parte del rum evapora ma anche il legno cede progressivamente al liquore determinate sostanze chiamate tannini. Esse generano inoltre vari profumi, di cui forse il più tipico è quello di vaniglia; non solo, ma contribuiscono inoltre ad aumentare il colore del distillato. La produzione di rum di tipo secco, di struttura leggera, fu iniziata verso la fine dell'Ottocento, a Portorico, nelle Grandi Antille e nelle Isole Vergini Americane. Essa si avvale, durante la fermentazione, dell'apporto di lieviti di coltura, mentre la distillazione va a compimento in moderni alambicchi a ciclo continuo. I rum vengono poi di solito "miscelati" per ottenerne le diverse tipologie e si fanno invecchiare da uno a quattro anni. I rum con il sigillo oro hanno colore maggiormente ambrato e sapore più dolce, mentre quelli con il sigillo bianco sono di colore pallido e di aroma e sapore più delicati.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Tristezza e Felicità

Post n°34 pubblicato il 06 Gennaio 2006 da playagiron0
 
Foto di playagiron0


Un giorno mi lascerai, lo so, quel giorno è molto vicino. Quel giorno ti vedrò andar via, non so con chi ma di sicuro piangerò, perché avrei potuto darti tutto l’amore che hai sempre cercato, solo se tu lo avessi voluto. Ti guarderò di spalle e penserò, un giorno ritornerai e guardandomi in faccia finalmente mi dirai quello che non mi avresti detto mai:……“ Ti Amo “.

Raccolta Mc Paul 2001 fra amori incubi e sofferenze

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Una stella

Post n°33 pubblicato il 06 Gennaio 2006 da playagiron0
 
Foto di playagiron0


Petalo di rosa che col tuo sorriso fai sbocciare i giardini di maggio e che mi hai dato la forza di
andare avanti in questo covo di depressi,
dammi la forza di ricominciare e di pensare che questa vita anche se crudele è bella.
Tu che col tuo sorriso mi hai illuminato sulle note di una musica che non riuscivo a sentire,
se guardi il cielo e vedi una stella che brilla, concentrati,
col pensiero potresti le mie grida d’amore per te.

Raccolta Mc Paul 2001 fra amori incubi e sofferenze

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

L’io

Post n°32 pubblicato il 06 Gennaio 2006 da playagiron0
 
Foto di playagiron0


L’io che ero e non sono più,
dove sei io che io che conoscevo?
L’io che si dava la gioia di vivere pensando che tutto il resto fosse noia, la noia che attualmente
mi assale al pensiero che tu non ci sia più.
L’io che vaga nella notte alla ricerca di te,
te che mi hai fatto soffrire pensando che forse sarebbe stato meglio così,
non pensando che la lontananza che ti ha dato la felicità mi stava dando la voglia di morire.
Ma un giorno lo ritroverò l’io da me perso e quel giorno non ti cercherò più, anche perché l’io che
conoscevo non voleva soffrire ma voleva solo vivere........ nel ricordo di te.

Raccolta Mc Paul 2001 fra amori incubi e sofferenze

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Aspetterò

Post n°31 pubblicato il 04 Gennaio 2006 da playagiron0
Foto di playagiron0


Entrerò nel tuo cuore, ti lascerò tutto il mio amore e andrò via aspettandoti dove sai, sulla stella da dove ti guardo.

Raccolta Mc Paul 2001 fra amori incubi e sofferenze

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Felicidad para el 2006

Post n°30 pubblicato il 03 Gennaio 2006 da playagiron0
 
Tag: VARIE
Foto di playagiron0

Ragazzi buon 2006 a tutti, inzio Bhe! devo dire non male, la fine del 2005 discreta, il futuro ovvero il 2006, vivetelo alla giornata lasciando perdere oroscopi o roba similare.

Di nuovo buon anno e che sia prosperoso e pieno di salute.

Hola

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

LE SCOPERTE DI DE PABLO

immagine
 

MASTER HORECA

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

RecreationantidustLothar1981laurabianchi1980Achattervine0vigiani.andrearita.mionheaks1silius2007micaela7122dealovelapintainforazorblade_666playagiron0volandfarm
 

Chi può scrivere sul blog

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963