L'ESILIODIPERSEFONE

A LEI (che è stata una madre)


Madre di Dio, senza di leinon sento più occhi su di meche mi accendano stradesu cui passare, sicura, tra la gente.Non ho luci per scaldarmiin calde aureole di storiao illuminarmi trafittada fiaccole di memoria.E’ difficile non credere alla mortequando tenta i tuoi sognicon un vuoto così fragile.Quando cade come pioggiaper scioglierti il doloresenza posarsi su capelliche più non si attorcigliano,per sorriderle,in riccioli e serpenti.Restano le mie labbra serrateche coloro con uno sguardo più duro,rosse di un dolore dipintosenza più rossetto.Non guardo un punto quando punto gli occhi,truccati di tempo e da donna,è il tempo a suggerire loro le espressionie la tranquilla fragilità di chi ha soltantoun cielo grigio di primavere senza pioggiacome sfondo del suo viaggio,qui, senza di te.
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