Ed ero sempre ioil tutto che amavo in te.Ubriacandomi d’affetto e stillando carezzedall’onda del porto.Armature tenere,fondamenta per cui non crescereerano le pareti docili cui appoggiarsiper non perdere se stessi sulla strada di casa.Fondamenta silenziose, madri -nutriciper accudire le paure di un cucciolo,mentre già veleggiavo altrovesoltanto con un’ala,in un anomalo moto, solo con la mente.Ma ero sempre io, l’Aracne che tesseva,pensando a lui, la nostra vitae disegnava i voli con un’ala sola.Ed ora, che molto più di primami sembra di non avere niente,non più voci,non più pelle,non più voi,sento di avervi in fondo gli occhi entrambi;perché quando mi fermo e ascoltovi riconosco in me.
Tsunami
Ed ero sempre ioil tutto che amavo in te.Ubriacandomi d’affetto e stillando carezzedall’onda del porto.Armature tenere,fondamenta per cui non crescereerano le pareti docili cui appoggiarsiper non perdere se stessi sulla strada di casa.Fondamenta silenziose, madri -nutriciper accudire le paure di un cucciolo,mentre già veleggiavo altrovesoltanto con un’ala,in un anomalo moto, solo con la mente.Ma ero sempre io, l’Aracne che tesseva,pensando a lui, la nostra vitae disegnava i voli con un’ala sola.Ed ora, che molto più di primami sembra di non avere niente,non più voci,non più pelle,non più voi,sento di avervi in fondo gli occhi entrambi;perché quando mi fermo e ascoltovi riconosco in me.