ESISTENZIALISMO

GIOIA


Sto leggendo un libro sulla legge d'attrazione e mi sto ponendo diverse domande.Per molto tempo ho pensato che le persone sono in realtà ciò che manifestano d'essere nella vita di tutti i giorni, poi nel tempo ho imparato a capire che fondamentalmente siamo ciò che pensiamo.Molte persone si comportano in relazione a ciò che in quei frangenti sono chiamati a fare o a dire, ma in effetti pensano, magari, altre cose diametralmente opposte a quanto stanno facendo o dicendo.Questo crea in loro una sorta di contrapposizione circa il pensiero e il comportamento.Per fare un esempio, forse banale, è come se tentassimo di fare retromarcia con la macchina, inserendo però la prima marcia.E' vero che nella realtà della mecanica non avverrà mai una cosa del genere e invece avviene molto spesso nella realtà del nostro modo di vivere e che quindi l'esempio non è calzante, ma è proprio quello che cerco di trasmettere:NESSUN ESSERE UMANO POTRA' MAI DICHIARARSI FELICE O GIOIOSO SE NELLA REALTA' DELLA VITA, PRATICA CIO' CHE NON PENSA.In pratica è come se ogni volta facessimo violenza a noi stessi facendo o dicendo cose che effettivamente non pensiamo.Quindi ci sono solo due possibili operazioni da compiere:1) imparare a cambiare modo di pensare rendendolo più aderente alla nostra quotidianità, ed quello che tutti dovremmo imparare a fare, evitando di costruirci castelli per aria, o2) fregarcene di tutto e di tutti e vivere assecondando i nostri pensieri, qualsiasi questi siano, ma sarebbe improponibile.Ri-quindiprendiamo in considerazione la possibilità di guidare i nostri pensieri e renderli pratici e coerenti con la vita di tutti i giorni: LA NOSTRA VITA.Quanti vorrebbero essere al mare e invece devono lavorare?Ma ci sono tantissimi che non hanno nemmeno lavoro.Forse è meglio essere felici che abbiamo un lavoro.Quanti detestano il capufficio o il diretto superiore nell'ambito lavorativo?Ma forse senza rendercene conto siamo noi ad essere odiosi, attirandoci l'astio altrui.Quanti vorrebbero avere milioni di euro?Ma forse è meglio imparare ad essere operosi con le poche cose che abbiamo a disposizione e rallegrandoci di queste ecc.Quello che voglio dire, è che siamo noi a determinare la nostra gioia, il nostro stato interiore.Non sono le cose esterne a modificare il nostro umore interno, ma i nostri pensieri e come li fecondiamo e poi partoriamo determinano se saremo felici di ciò che abbiamo o di ciò che diciamo.