ESISTENZIALISMO

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... e così si rendeva conto d'essere ancora arrabbiato con la vita.lo capiva da quello che scriveva e da come lo esponeva.Non solo con la vita in se era arrabbiato, ma anche con se stesso.A causa della sua ingenuità, malediva il giorno in cui era nato e digrignava i denti per la sua sensibilità dovuta alla sua scarsa malizia.Si rendeva conto che quanto facevano, dicevano o promettevano molte persone, consisteva solo in un perverso gioco. Un gioco di ruoli, dove ognuno aveva un suo compito e tutti avessero dei fini secondi rispetto a quanto lasvciassero trasparire.Questo lo rendeva inquieto e irascibile. Nonostante sembrasse felice e ironico. Quello che lo angustiava maggiormente, era il non riuscire a capire quando una persona, una donna o ragazza. Un uomo o ragazzo, facessero sul serio o scherzassero. Se lo prendessero in giro o fossero seri. Se in qualche modo volessero approfittarsi di lui o fossero sinceri. Il suo assillo lo si comprendeva da come e cosa scrivesse nei suoi libri, nei suoi appunti. E anche se avesse molte cose da dire e far conosere, la sua rabbia restava evidente nelle righe dei suoi testi...