IO E ANCORA IO

Post N° 65


LA CUCINA TURCANon è azzardato affermare che la cucina turca, da non confondere assolutamente con quella araba, sia una delle migliori nel mondo. Qualcuno la colloca, addirittura, dietro quella francese soprattutto per la varietà dei piatti che vengono offerti. Purtroppo anche in Turchia, specie nelle grandi città, l’abitudine del "mordi e fuggi" ha fatto si che prendessero sempre più piede i "fast-food" per cui certe tradizioni vanno via via scomparendo. Se si evitano però i ristoranti turistici e magari si ha la fortuna di essere invitati a casa di qualche amico, si avrà l’occasione di apprezzare cibi che non avrebbero di certo sfigurato alla mensa di Trimalcione. Un pranzo che si rispetti naturalmente comincia con i "meze", sorta di piccoli antipasti alquanto appetitosi. E a proposito di sapori i "zeytinyaglilar" (verdure cotte nell’olio di oliva con peperoni verdi, foglie di vite farcite di riso, uvetta e pinoli) sono fatti apposta per appagare qualsiasi palato. La stessa cosa si può dire dei "borek" (in voltolini di pasta sfoglia sottilissima, fritti o cotti al forno e farciti con il formaggio e la carne), della "beyin salatasi" (insalata di cervella), del "cacik (yogurt, cetrioli e finocchio), del "terbiyeli zeytinyagli pirasa" (porri in salsa d’uovo), del "kabak salatasi" (insalata di zucchine). Quando si passa alle minestre ("corbalar") lo stomaco è già riempito per buona parte. Ottima quella di lentichie rosse ("mercimek corbasi") e quella fatta per le nozze ("dugun corbasi"), deliziosa poi quella allo yogurt aromatizzata da un pizzico di menta fresca tritata. Il top viene con il pesce (spigola o branzino al vino bianco, con la terrina di fritto di mare, gamberi di Alicarnasso, triglie di Kinaliada, filetti di sogliola) e con la carne. E, quando si parla di carne ("etler"), come non accennare subito ai "kofte" (è il piatto più popolare in Turchia composto da semplici polpettine di carne tritata che possono essere preparati in diversi modi) e al "kebab" (carne di montone o di agnello) la cui preparazione è originaria del Turkestan. I modi di servirlo sono infiniti. Va sempre accompagnato dai "dolma" (verdure ripiene), da una ricca insalata di cetrioli e dal "pilav" (riso). In genere non ci alza da tavola se non si assaggia il dessert. Se si apprezzano i dolci austriaci, basti sapere che molte ricette provengono dalla Turchia dei Sultani. Forse un po’ troppo smielati. L’elenco è lungo, dai "baklavà" ai "kadayif". Generalmente si chiude un pranzo con il "çay" (the) e con il "kahve" (caffè), le due bevande nazionali assieme al "raki". (Vera)